DOPO 60 ANNI
Lago di Varese, tuffi dal 2 luglio
La Regione fissa la data della riapertura della balneazione alla Schiranna e a Bodio

Il 2 luglio 2022 è una data che passerà alla storia. Quella piccola di un piccolo capoluogo di provincia, certo, ma ugualmente da ricordare perchè sarà il primo sabato in cui il lago di Varese tornerà ufficialmente a essere balneabile.
SESSANT’ANNI DI ATTESA
Non accade da metà anni Sessanta, quando la sporcizia (eufemismo) riversata da enti pubblici e privati cittadini lo rese impraticabile sotto il profilo igienico-sanitario. Più o meno sessant’anni dopo, quando quasi più nessuno ci credeva, potremo tornare a tuffarci fino al 31 agosto nelle acque di quello che è stato tra i laghi più inquinati del continente. «Un miracolo frutto dell’impegno durato alcuni anni di tutti i soggetti interessati - ha sottolineato l’assessore regionale all’Ambiente, Raffaele Cattaneo, al termine della XIV Riunione del Comitato di Coordinamento Accordo Quadro di Sviluppo Territoriale, presenti i Comuni rivieraschi, Ats, Arpa - che ha consentito il ritorno alla balneazione sulla base dei risultati dei monitoraggi integrati (microbiologico, tossicologico e sulle fioriture algali) effettuati in questi anni e intensificati negli ultimi due mesi e che mostrano una situazione di totale conformità rispetto ai limiti normativi e danno garanzie di assoluta sicurezza».
Anche il sindaco di Bardello, Luciano Puggioni, ha ribadito la bontà di un lavoro collegiale invece che gestito da un vertice. Si tratta - è bene precisare - di una decisione presa in via sperimentale, intendendo con questo che si vuol verificare la ricaduta del provvedimento in termini ambientali a cinque anni dall’ultimo superamento delle soglie dei parametri relativi appunto alla possibilità di fare i bagni. Lo scopo - ha proseguito Cattaneo - è insomma di «Valutare e studiare tutti gli effetti ambientali sul lago, sull’ecosistema che lo circonda e sulla biodiversità. Rappresenta un’opportunità di educazione ambientale e diffusione della consapevolezza dei cittadini sull’importanza del nostro lago».
C’È ANCORA DA FARE
Fermo restando che altro lavoro rimane da fare, per esempio, sul fronte del prelievo ipolimnico che anche per l’anno in corso, così come per il 2021, dovrà potrare all’asportazione di altre 4 tonnellate di fosforo. Sessanta giorni di bagni nel lago (con una parentesi di chiusura a fine luglio per i campionati mondiali di canottaggio) che non trasformeranno certo la Schiranna e Bodio (i due punti in cui sarà consentita per ora la balneazione) in una Rimini in chiave varesina, ma che serviranno come test in vista della riapertura dell’intero perimetro rivierasco nell’estate 2023.
VENTI CANTIERI
Rimangono aperti venti cantieri per mettere in rete gli ultimi allacciamenti alla rete fognaria, ma questo non inciderà minimamente sulla sicurezza dei bagnanti, come hanno ribadito i vertici di Ats e di Arpa: «Siamo di fronte al bacino lacustre più monitorato d’Europa».
A questo proposito va precisato che, giorno dopo giorno, durante i due mesi di balneazione, si procederà a un «monitoraggio preventivo» di batteri, tossine e di tutti i parametri richiesti dalla normativa.
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