MIGRAZIONI
Lago Maggiore, uccello dall’Alaska
Eccezionale avvistamento. Chiesto per l’oasi di Germignaga lo status di zona protetta

Ha destato stupore nella comunità di appassionati di birdwatching del Verbano l’avvistamento di un esemplare di Gambecchio dell’Alaska, specie dal peso di soli trenta grammi, fotografato al Delta della Maggia - in territorio ticinese, a una manciata di chilometri da Zenna - dove ha sostato qualche giorno, richiamando decine di ornitologi dalla Svizzera e anche dal Nord Italia.
Questa specie, infatti, non era mai stata vista prima a queste latitudini ed è la seconda volta che viene trovata in Europa.
Il lago Maggiore ha diverse aree faunistiche che fanno da “autogrill” per decine di migratori in arrivo da ogni parte del mondo tra le quali le Bolle di Magadino, l'area della Maggia e il Boschetto di Germignaga. Fondamentale per questo migratore - come per tutto il gruppo dei limicoli, uccelli legati al limo - è infatti trovare dei banchi di sabbia e fango emersi per procacciarsi il cibo, come era tipico del Verbano prima della costruzione della diga della Miorina.
«La nuova soglia di regolazione prevista del bacino, più alto di 50 cm - chiosano dalla Fondazione Bolle di Magadino - è proprio l’oggetto del progetto Interreg “Parchi Verbano Ticino” in corso tra Svizzera e Italia che ha come partner elvetici la Fondazione Bolle di Magadino e Ficedula, Associazione per lo studio e la conservazione degli uccelli della Svizzera italiana (tra i partner italiani il Consiglio Nazionale delle Ricerche - Istituto di Ricerca sulle acque Irsa di Verbania, Ndr). Obiettivo principale è migliorare la gestione dei livelli del lago, regolata a sud di Sesto Calende, tramite la valutazione degli effetti ambientali della regolazione dell’acqua e quindi l’individuazione di uno schema gestionale dei livelli idrici condiviso tra i gestori delle aree protette e i gestori locali della risorsa. L’innalzamento previsto del livello del Verbano avrà un influsso non trascurabile sullo sviluppo della vegetazione acquatica e sulle aree di sosta per gli uccelli nonché sul turismo dell’intero bacino».
Gli appassionati nella parte italiana del Verbano, proprio sulla scorta di quanto sta avvenendo in Ticino, in virtù delle nuove “finestre” Interreg aperte, tornano quindi a chiedere maggiore attenzione per la foce del Tresa nell’area di Germignaga.
Appassionati di fotografia naturalistica e gruppi del Varesotto legati al mondo dell'ornitologia hanno chiesto ai Comuni di Luino e Germignaga di muoversi per ottenere lo status di area naturalistica protetta. Ad oggi, in realtà, nemmeno c’è chiarezza sulle competenze dei vari interventi tra i Comuni di Luino e Germignaga, e altri enti come magistrato del Po o demanio lacuale. Nonostante i cartelli di divieto del Comune, fino a metà settembre c’erano ombrelloni, bagnanti e cani lasciati liberi. Una tutela maggiore potrebbe arrivare proprio con un progetto Interreg, rendendo il nord del Verbano un’area unica in Europa dove ogni anno sostano uccelli provenienti da Siberia, Groenlandia, Canada e Sud Africa.
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