IL PERSONAGGIO
L’attesa è stata lunga ma il Boss è qui
A San Siro le date rinviate del tour del Boss e della E Street Band

Un sincero dispiacere si era levato quando l’anno scorso la sua data milanese fu rinviata per problemi di salute. Ma ci vuole molto di più a mettere ko The Boss. A un anno di distanza, Bruce Springsteen approda finalmente allo Stadio San Siro di Milano, dove sarà impegnato insieme alla sua inseparabile E Street Band in una doppia serata tra lunedì 30 giugno e giovedì 3 luglio (apertura porte alle 20, rivendite biglietti da 80 euro). Un tour mondiale che cade in una circostanza particolare e fortunata, a poca distanza dai febbrili concerti meneghini. Date per assodate le tradizionali tre ore e passa di scaletta, la performance di Springsteen vorrà certamente celebrare una carriera strabiliante attraverso l’adrenalina tipica dell’iconico cantautore del New Jersey. I classiconi da ascoltare, cantare e ballare non mancheranno, anche se è lecito aspettarsi qualche sorpresa in più del solito. Soprattutto a fronte del recente, mastodontico progetto discografico di cui l’ormai 75enne rockstar si sarà fatto artefice nelle giornate di San Siro. Per venerdì 27 è infatti prevista la pubblicazione di ben 7 album inediti di Springsteen, una serie di lavori dimenticati, scartati o incompleti che coprono dal 1983 al 2018. Si tratta della bellezza di 83 brani originali che prenderanno ora il titolo di Tracks II: The Lost Albums. Al loro interno, la testimonianza della prolificità e versatilità di un artista esuberante di idee oltre che di energie. Qualche assaggio Springsteen l’ha già rilasciato. Primo singolo è stato Rain in the River tratto dall’album perduto Perfect World. In seguito, è stato rilasciato Blind Spot, incluso nelle delicate Streets of Philadelphia Sessions, una personale reinterpretazione cantautorale dell’hip hop della West Coast realizzata in occasione del celebre film con Tom Hanks e Denzel Washington. È stato poi il turno di Faithless, dall’omonimo disco concepito per una colonna sonora mai realizzata e che il nostro ha descritto come uno «western spirituale». Repo Man fa invece parte di un progetto che mescola country uptempo, honky-tonky e rockabilly, intitolato non a caso SomewhereNorth of Nashville. Da ultimo è arrivato Adelita, omaggio alle soldaderas che aiutarono i militari durante la guerra messico-statunitense di metà Ottocento. Contenuto in Ynio, fa parte di un concept ispirato alle terre di confine tra le due nazioni e rappresenta l’ultima anteprima prima del lancio ufficiale del progetto, completato dai dischi LA Garage Sessions ‘83 e Twilight Hours. Disponibile in cofanetto 7 CD e 9 LP, Tracks II uscirà anche nella versione Lost and Found: Selections from the Lost Albums: un’antologia di 20 brani su due LP o CD. Tra una data e l’altra allo stadio milanese, i fan del Boss avranno modo di conoscere da vicino uno degli irrinunciabili componenti della sua band. Martedì 1 luglio alle 20.30 il batterista Max Weinberg porterà ai Magazzini Generali il proprio Jukebox (49 euro). Una festa più che un concerto, in cui Weinberg seguirà un modello molto springsteeniano: 300 brani di Beatles, Led Zeppelin, Who, Tom Petty, Cream, Cheap Trick e, ovvio, E Street Band tra cui gli spettatori sceglieranno.
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