IL CASO
Buguggiate, l’autovelox e il limite abbassato: i perché e le polemiche
L’occhio elettronico sulla Sp1 fu introdotto contro gli incidenti a patto che restasse “tarato” sui 90 chilometri orari

Permane ancora tanta confusione tra gli automobilisti sulla genesi che ha portato alle modifiche del limite massimo di velocità dell’autovelox di Buguggiate, lungo la Sp1. Tra chi si schiera (molti per la verità), contro questo abbassamento della velocità, vi è anche chi invece plaude questo nuovo intervento voluto in seguito ad un incontro in Prefettura, per migliorare la sicurezza stradale. Come stiamo facendo da alcuni giorni, diamo spazio a tutte le voci e il dibattito è tutt’altro che affievolito, come confermano le numerose testimonianze che continuiamo a ricevere, anche attraverso il vivace dibattito che si è instaurato sulle pagine social della Prealpina. Vediamo allora di fare un po’ di chiarezza.
LA SOLUZIONE DI PROVA
L’abbassamento di 20 chilometri all’ora della velocità massima consentita lungo la Sp1 era stato deciso dapprima come soluzione di prova, per i mesi di settembre e ottobre del 2022, fino ai primi di novembre. E questo per consentire alla Provincia di effettuare i test necessari a misurare il livello di inquinamento acustico nel tratto in cui la strada attraversa Buguggiate, dopo le vibranti lamentele degli abitanti della zona, preoccupati per il rumore del traffico. E così l’amministrazione provinciale (allora ancora a guida Antonelli) aveva dapprima prorogato fino al 30 novembre l’ordinanza n. 17 del 20 giugno scorso con cui si era deciso di ridurre il limite massimo di velocità da 90 a 70 km/h, «in via provvisoria e sperimentale», per un periodo di 3 mesi (precisamente dall’11 luglio al 10 ottobre) lungo il segmento della Sp1 in territorio comunale appunto di Buguggiate (ovvero nel punto in cui la provinciale prosegue verso il lago e dove è presente l’autovelox). Ma è stato poi durante il vertice convocato in Prefettura lo scorso 10 novembre che la decisione è diventata definitiva, giustificata per una questione di «maggiore sicurezza stradale».
LA RICOSTRUZIONE DELL’EX SINDACO
E mentre siamo in attesa dei numeri ufficiali delle sanzioni elevate (e il relativo quantum complessivo), richiesti alla Provincia, sui social prende posizione l’ex sindaco di Buguggiate Alessandro Vedani che evidenzia come l’autovelox «fu messo in accordo con la Provincia alla condizione che il limite fosse 90, non 70 e ciò sulla base di statistiche degli incidenti (alcuni mortali); dopodiché fortunatamente il numero di incidenti si ridusse drasticamente. L’effetto fu decisamente positivo. Mi piacerebbe capire come ora si è motivato tecnicamente il cambio di limite…».
LA RISPOSTA DELLA PROVINCIA
«Il problema del rumore lamentato, giustamente, da chi abita lungo la provinciale è alla base. L’asfalto - gli risponde il consigliere delegato alla Protezione civile della Provincia di Varese, Alberto Barcaro - è stato completamente rifatto nel tratto abitato, con un tappetino che dovrebbe ridurre il rumore. Le analisi effettuate nei primi mesi dell’anno hanno dato riscontro positivo, sia in riferimento al manto stradale sia alla riduzione della velocità. Ora, i cittadini hanno richiesto le barriere, ma da valutazioni effettuate dalla passata amministrazione provinciale con il consigliere delegato di allora, le stesse avrebbero un vantaggio solo per le case situate accanto alla provinciale, quelle più in alto avrebbero un danno peggiore. Le onde sonore si propagherebbero verso l’alto creando questo problema. La soluzione unica sarebbe quella del tunnel, insonorizzando tutta la zona che era stata presa in considerazione ma impossibile da realizzare nell’immediato. Ora mi chiedo, ma perché non è stata prevista quest’opera in fase di realizzazione del tratto pedemontano?».
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