ANTICHI PERCORSI
Benvenuti sulla Via Francisca
Collocata la segnaletica che guida i camminatori lungo la strada per Pavia

Sono come la bandiera di una nazione, con due strisce orizzontali: sopra il colore bianco, con disegnato all’interno un camminatore oppure un’indicazione, sotto il verde chiaro.
In questi giorni si è iniziato a posizionare la nuova segnaletica della Via Francisca del Lucomagno, partendo da uno dei due capolinea italiani, Lavena Ponte Tresa. Ogni segnale è studiato e posizionato con cura, per permettere di arrivare a Pavia seguendo la giusta direzione. Già, perché se con il gps sul telefonino o una cartina è abbastanza semplice orientarsi, quando ci sono dei bivi o si entra nei paesi attraversati dal cammino e magari si attua una deviazione per andare a vedere qualche luogo di interesse posto nelle vicinanze, non è sempre facilissimo rimanere sulla strada corretta. E, in tal senso, come avviene sui sentieri di montagna, una segnaletica precisa, frequente e visibile anche da lontano con uno sguardo, può aiutare.
Grazie alla segnalazione la Via Francisca del Lucomagno diventerà sicuramente più appetibile e riconoscibile. Si tratta di un’antica via romana-longobarda che da Costanza, nel centro Europa, porta a Pavia passando dalla Svizzera e soprattutto attraversando da nord a sud il Varesotto. È lunga 510 chilometri, di cui 135 in Italia. La Via può essere percorsa tutto l’anno, a piedi o in bicicletta, grazie al fatto che il passo del Lucomagno in Svizzera, con i suoi 1.915 metri di altezza, è il più basso dell’area alpina e difficilmente presenta condizioni avverse ai camminatori. Alla meta, a Pavia, la Francisca prosegue verso Roma con la “sorella maggiore”, la Via Francigena, e lungo il tragitto è possibile visitare parchi naturali e beni Unesco, artistici e storici.
Nonostante sia un cammino parziale, essa può diventare un punto di riferimento per i pellegrini provenienti dal centro Europa, perché riduce in modo significativo il tragitto dalla Svizzera e dalla Germania verso Pavia, dove si conclude la Via Francisca per poi connettersi col cammino principale che porta al Vaticano.
Come spiegano i promotori nel sito internet www.laviafrancisca.it, per utilizzare al meglio un cammino occorrono almeno quattro condizioni: avere un tracciato in sicurezza e ben segnalato, la presenza di accoglienze “povere”, una buona comunicazione e un lavoro sulla cultura del pellegrino. Tutte condizioni che si stanno via via sviluppando lungo le tappe della Via Francisca, fra cui le sei che toccano il Varesotto. E cioè passando da Lavena Ponte Tresa, Ganna, Sacro Monte di Varese, Castiglione Olona, Cairate e Castellanza, per poi proseguire con altre tre giornate che toccano Castelletto di Cuggiono, Abbiategrasso e poi l’arrivo di Pavia.
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