STORIE DI CONFINE
Neve e ghiaccio, lezione svizzera
Il ponte delle dogane ripulito subito, ma solo sul lato ticinese

Le nevicate, si sa, fanno fioccare anche le polemiche. Stavolta, rispetto a quanto accaduto lo scorso 4 dicembre, è andata decisamente meglio, grazie a una serie di fattori maggiormente favorevoli: una precipitazione più leggera, meno veicoli in giro sulle strade e, probabilmente, anche un’organizzazione maggiormente oliata dopo la prima nevicata.
Ad ogni modo a Lavena Ponte Tresa, il manto bianco ha lasciato un piccolo strascico polemico riguardante il ponte della dogana. Qui, infatti, transitando dove il Lago Ceresio si trasforma nel fiume Tresa, per metà del ponte si è su territorio italiano e nell’altra metà si entra in Svizzera. E mentre su suolo rossocrociato il marciapiede è stato pulito praticamente subito, sul “versante” italiano le pale e il sale sono arrivati dopo. Apriti cielo: qualcuno ha immediatamente fotografato l’accaduto, aizzando l’ennesimo capitolo del paragone fra Italia e Svizzera, con quest’ultima che, spesso, ha la meglio, soprattutto quando si tratta di ordine, pulizia e decoro dell’arredo urbano. Una polemica eccessiva o semplicemente la realtà? Di certo la situazione non è passata inosservata al municipio di Lavena Ponte Tresa, che ha provveduto a sistemare e pulire, evitando di allungare i tempi della questione e spegnendo le liti.
Non è la prima volta che il ponte della dogana è protagonista di una situazione del genere. Nel 2016 se ne occupò pure il blogger italiano Lambrenedetto XVI, che oggi ha 550.000 follower su Facebook. In quel caso il videoreporter realizzò un servizio sul secondo principale valico del Varesotto con il Canton Ticino, pubblicando un’immagine del ponte della frontiera, corredata dal seguente commento: «Questa è la dogana Italia/Svizzera a Ponte Tresa. Si vede benissimo la ringhiera pulita dalla parte svizzera e arrugginita dalla parte italiana, e io dovrei amare un Paese così?».
E, manco a dirlo, anche allora si scatenò un pandemonio. Da quella volta, però, si intervenne sul ponte, che venne abbellito da una serie di opere: asfaltatura, sistemazione di giunti e ringhiere, illuminazione nuova, piazzale doganale intitolato a Sebastiano Mannu, cordoli, fiori e segnaletica rinnovata.
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