TRUFFA DEI TELEFONINI
Altri quattro conti svuotati
Indagine della polizia sullo scambio di Sim: in tutto i danni ai correntisti superano i 100mila euro

Altri quattro conti correnti svuotati ad altrettante famiglie che adesso non sanno più come fare per riavere i loro soldi. Il caso dei dairaghesi che hanno perso 35mila euro non è purtroppo l’unico, oggi gli agenti del dipartimento Reati informatici del commissariato di polizia di via Gilardelli stanno lavorando su altre quattro truffe fotocopia: in tutti i casi i truffati si sono accorti che qualcosa che non andava quando il loro telefonino ha smesso di funzionare, il tempo di capire che la Sim era stata duplicata e i soldi erano già sparito dal conto corrente. Tutti i conti erano stati aperti presso filiali di banca Intesa Sanpaolo: c’è chi ci ha rimesso 20mila euro, chi 10mila. Complessivamente, nel giro di qualche mese sono sparite cifre per oltre 100mila euro. Soldi che risparmiati anno dopo anno sono stati trasferiti di conto corrente in conto corrente, fino a quando se ne sono perse le tracce.
«Nel mio caso avevo da poco aperto un mutuo per la mia attività - racconta un’imprenditrice di Dairago - La banca mi aveva accreditato sul conto 20mila euro. Invece da un giorno all’altro lo scorso 18 ottobre il telefono ha smesso di funzionare. Era un venerdì, lunedì mattina l’operatore telefonico mi ha detto che la sim era stata duplicata: i numeri di serie non corrispondevano, a quel punto ho controllato il mio conto con l’app home banking e ho avuto la sorpresa: qualcuno aveva disposto un bonifico immediato in favore di una filiale di Rimini, per un totale 19.963 euro». Impossibile revocare il bonifico, le indagini condotte dagli uomini del vice questore Umberto D’Auria in collaborazione con i colleghi di Rimini riescono in breve tempo a identificare l’intestatario del conto su cui sono stati spostati i soldi. É un nullatenente, la cifra è già stata spostata su un altro conto, poi su un altro ancora. «In un primo momento la banca ci ha rassicurati - continua la truffata -. L’intera cifra ci è stata riaccreditata, poi però dopo un mese di verifiche il direttore della filiale ci ha avvisati con una telefonata che si sarebbero ripresi i soldi, perché la banca non poteva essere ritenuta responsabile dell’accaduto. Ma noi non abbiamo mai dato a nessuno i codici del nostro sito home banking. Anche se i truffatori avevano il telefono per autorizzare le operazioni, non riusciamo a spiegarci come abbiano potuto ottenere username e password per accedere al conto».
La stessa domanda se la fanno anche gli altri tre truffati, così come la famiglia di Dairago che ha perso 35mila euro. A tutti Intesa Sanpaolo ha risposto nello stesso modo: l’app e il sito dell’home banking garantiscono la massima sicurezza, se qualcuno ha violato i conti correnti disponendo bonifici a destra e a manca, la colpa è solo dei clienti. O al limite dei gestori telefonici che hanno concesso troppo facilmente il duplicato della sim finito in mano ai truffatori.
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