IL RAGGIRO
Truffa online: persi 35mila euro
Svuotato il conto corrente a una famiglia di Dairago: duplicato il telefono e usati i codici
La fantasia dei truffatori, si sa, non ha limiti. Qualche volta però ci si trova costretti a fare i conti con delle menti davvero diaboliche, professionisti che riescono a mettere a segno colpi perfetti.
È il caso di una famiglia di Dairago che in poco più di 2 ore lo scorso febbraio ci ha rimesso i risparmi di una vita: poco meno di 35mila euro spariti dal conto corrente tramite una serie di operazioni effettuate da sconosciuti tramite il servizio di home banking di Banca IntesaSanPaolo. Nonostante e rassicurazioni rese in un primo momento, la banca non è intenzionata a rifondere il danno che non è coperto da assicurazioni.
Allo stato, ai truffati restano quindi solo due alternative: o rassegnarsi, oppure mettersi nelle mani di un avvocato per intraprendere un’azione legale dagli esiti incerti.
La famiglia è stata vittima di quella che gli addetti ai lavori chiamato la truffa “sim swap”, letteralmente “scambio della sim”, cioè della scheda telefonica su cui gli operatori registrano il nostro numero di telefono cellulare. Scambiando la sim, di fatto i truffatori si sostituiscono al legittimo proprietario del telefonino, sfruttando i suoi codici di acceso al conto corrente online e disponendo del suo patrimonio. Casi simili per fortuna in zona sono ancora rarissimi, ma quanto capitato a Dairago merita di essere raccontato per mettere in guardia chiunque abbia un conto collegato a un servizio internet.
Alle 13 dello scorso 28 febbraio, un venerdì, il telefonino del capofamiglia smette di funzionare. In verità, la sim era stata disattivata perché qualcuno si era presentato a un’altro sportello dello stesso operatore mostrando una carta d’identità che riportava i dati dell’uomo e chiedendo che la scheda fosse sostituita. L’operatore non aveva ritirato la vecchia sim, quella nuova era stata attivata comunque e da quel momento tutti i messaggi indirizzati al capofamiglia sono finiti nelle mani del truffatore, insieme a una lunga serie di dati sensibili tra i quali evidentemente anche i codici di accesso all’home banking.
In serata, il dairaghese ha acceso il computer e dato un occhiata al conto corrente, scoprendo che i suoi risparmi erano spariti: nel corso di un paio d’ore a partire dalle 13 qualcuno aveva disposto un totale di cinque bonifici, tre diretti verso conti correnti in Germania e due in Campania. Inoltre aveva aperto una carta prepagata da 900 euro, poi finiti i soldi aveva chiesto l’autorizzazione per aprire un finanziamento per ulteriori 5mila euro. Finanziamento che senza istruttoria era stato concesso in automatico e subito speso.
Il titolare si è attaccato al telefono per segnalare al numero verde della banca quello che era successo, ma visto che ormai era venerdì sera la visita in filiale è stata per forza di cose rinviata a lunedì mattina. Oltre che in banca, lunedì marito e moglie si presentano anche alla stazione dei carabinieri per presentare denuncia: impiegati e militari rassicurano, esistono le assicurazioni. Infatti i soldi sono riaccreditati, ma con l’impegno non toccarli fino alla fine dell’istruttoria interna. Che si è conclusa la scorsa settimana, quando IntesaSanPaolo ha deciso di riprendersi l’intero capitale.
Dal punto di vista dell’istituto, la colpa è del correntista, che non ha protetto i suoi codici di accesso. Dal punto di vista penale, invece, l’indagine va avanti: ma intanto i soldi sono spariti.
Il monito di stare sempre all’erta per evitare raggiri è valido più che mai, soprattutto in questo periodo di emergenza sanitaria.
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