L’INSEDIAMENTO
Legnano, ecco il nuovo vice questore: è Ilenia Romano
Quarantatré anni, di origini campane, arriva dal commissariato di Milano Lorenteggio.

I primi due giorni a Legnano li ha passati incontrando più gente possibile, com’è giusto che sia per chi ha scelto un lavoro basato prima di tutto sulle relazioni. Lunedì il sindaco Lorenzo Radice e gli assessori, ieri il maggiore dei carabinieri Alfonso Falcucci e monsignor Angelo Cairati, prevosto della città. Nel mezzo le prime riunioni con il personale, le prime passeggiate per inquadrare la città e anche un incontro con gli operatori dell’informazione. Da lunedì il commissariato di pubblica sicurezza di Legnano ha voltato pagina. Dopo quattro anni il vice questore Umberto D’Auria ha lasciato la città per prendere servizio al commissariato di Milano Lorenteggio, di fatto scambiando il suo ruolo con quello del vice questore Ilenia Romano. Il tempo di traslocare e di scambiare i convenevoli di rito e domani la nuova dirigente del commissariato sarà impegnata nel suo primo servizio, l’intitolazione dei giardinetto di via Sardegna ai Martiri delle foibe.
Falcone e Borsellino
Divisa impeccabile, trucco leggero e orecchini discreti come indispensabile tocco di femminilità, il vice questore Romano si è presentata come una persona estremamente pratica. Classe 1978, la decisione di entrare in polizia l’ha presa nel 1992 sulla sua dell’emozione suscitata dalle stragi di mafia che sconvolsero l’Italia. Falcone e Borsellino erano un esempio per tutti coloro che avevano scelto di stare dalla parte dello Stato, non a caso come primo incarico Ilenia Romano chiese di essere assegnata alla Questura di Palermo. Esperienze forti, quelle maturale nella terra «bella e disgraziata» al fianco di un questore dal grande carisma come Alessandro Marangoni, ora in pensione. Il primo servizio su una Volante? In una scuola del quartiere Zen, dove dei ragazzi stavano bullizzando un disabile. E poi i controlli sulle strade, i problemi della gente, la voglia di rendersi utile a chi ha più bisogno. Di origini campane ma nata e cresciuta a Milano, Romano torna poi a Milano per prendere servizio al commissariato Monforte, poi il primo incarico come dirigente a Città studi e da ultimo a Lorenteggio. La scorsa settimana, un po’ a sorpresa, ecco la nomina a dirigente del commissariato di Legnano. Che dipende in tutto e per tutto dalla Questura di Milano, ma che in virtù della competenza su un territorio decentrato rispetto al cuore della metropoli può contare su una relativa autonomia di gestione. La nomina ha lasciato un po’ stupita il vice questore, che che con i suoi 43 anni (dei quali 15 passati in polizia) può essere considerata giovanissima. Il tempo di preparare le valigie, stringere la mano a D’Auria ed eccola pronta per il nuovo incarico. Su Legnano si è informata con chi l’ha preceduta, gli allora vice questori Antonio D’Urso e Francesco Anelli, che in città hanno lasciato la loro impronta e sono ancora ricordati con stima da chi li ha conosciuti. Rispetto a loro, Romano ha però una marcia in più: è la prima dirigente donna a capo del commissariato di Legnano, e se da una parte questo può essere un motivo in più per mettersi alla prova, dall’altro la sensibilità e l’intuito femminile sono doti preziose tanto per un investigatore, quanto per chi con la città vuole entrare velocemente in sintonia.
La porta sempre aperta
Lo stile si è percepito in questi due primi giorni di lavoro. La sicurezza di una città non si può garantire restandosene chiusi in un ufficio, per conoscere un territorio bisogna girare, conoscere luoghi e persone. Fondamentale il rapporto con i funzionari del commissariato e gli equipaggi delle Volanti, certo. Ma anche con i rappresentanti della pubblica amministrazione, dei partiti, delle parrocchie delle associazioni di categoria e del terzo settore. La prima impressione? Legnano è una città molto bella e anche abbastanza tranquilla, ma c’è comunque parecchio da fare. Anche perché tutte le segnalazioni meritano comunque un approfondimento. Da qui la promessa: la porta del commissariato di largo Tosi sarà sempre aperta: anche solo per un consiglio, un confronto o per raccogliere lo sfogo di chi per un motivo o per l’altro reputa le istituzioni troppo distanti.
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