CICLISMO
Il “siluro” Colbrelli fa il bis a Legnano
Tante fughe ma finisce col solito sprint l’edizione numero 100 della Bernocchi

La Coppa Bernocchi si conferma corsa adatta ai velocisti. Per il centesimo compleanno della corsa della Legnanese a festeggiare è uno dei corridori più attesi: Sonny Colbrelli.
Il portacolori della Bahrain Merida fulmina tutti in viale Toselli, proprio come aveva fatto nell’edizione dello scorso anno. Sul podio Manuel Belletti, già vincitore a Legnano nel 2010, e Paolo Simion.
Il velocista bresciano entra così nel ristretto novero di coloro che si sono aggiudicati la corsa legnanese per due edizioni consecutive nel ciclismo moderno, in compagnia di campioni del calibro di Rick Van Loy (1957/58), Giuseppe Saronni (1980/81), Guido Bontempi (1987/88) e Sacha Modolo (2012/13). Ma a guardare tutti dall’alto delle sue tre affermazioni consecutive è ancora Danilo Napolitano che firmò uno straordinario tris (2005, 2006 e 2007).
L’Unione Sportiva Legnanese del presidente Mauro Mezzanzanica si fa bella per il centenario della sua corsa e anche il pubblico risponde in buon numero. Sono 172 i corridori in gara e la corsa si accende subito per il traguardo volante posto a San Giorgio su Legnano e dedicato a Ugo Colombo. Transitano nell’ordine il verbanese Ganna, Warnier e Di Sante.
L’andatura è elevata e nonostante i molti scatti nessuno riesce ad avvantaggiarsi. Al traguardo volante di Parabiago, dedicato a Libero Ferrario e posto dopo 13 chilometri di corsa, passa davanti a tutti Calmejane precedendo Dima e Cattaneo. Prova ad allungare Serrano, ma il gruppo non gli concede spazio, mentre l’azione che caratterizzerà buona parte della corsa s’inizia a Castellanza, dopo 33 chilometri di gara, quando accelerano Ganna, Consnefroy e Fedeli. Su di loro successivamente si riporta Antunes ed a Fagnano Olona sono in quattro al comando con il gruppo che lascia fare, così il vantaggio sale velocemente.
I quattro al comando viaggiano di buona lena sulle ondulazioni del tracciato, anche se il loro vantaggio scende giro dopo giro. Nel corso della seconda tornata, dopo il Piccolo Stelvio, Colbrelli mette piede a terra per un guasto meccanico, cambia la bici e riprende velocemente.
La corsa si infiamma nell’ultima tornata del circuito, quando dal gruppo escono in caccia Ballerini, Maikin e Perichon. Riparte Ballerini e si porta a 42” dai fuggitivi, salendo dal Caramamma il gruppo riassorbe gli altri contrattaccanti.
L’andatura è elevata e il cambio di ritmo costringe alla resa il velocista Minali, in gara in maglia azzurra.
La situazione è in continua evoluzione anche perché Gianni Moscon dimostra di essere in grande forma e riporta sotto parte degli inseguitori. Quando iniziano i tre giri finali tentano l’allungo quatto corridori, ma il loro vantaggio è esiguo: il team Bahrain Merida guida l’inseguimento e nel corso dell’ultimo giro in Legnano il gruppo torna compatto quando mancano 2.700 metri alla conclusione.
È volata: l’affermazione di Sonny Colbrelli è fin troppo facile e fa felice il suo diesse saronnese Alberto Volpi.
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