IL GIORNO DEL SÌ
Boom di matrimoni civili
Ma per molte coppie la cerimonia municipio è solo burocrazia

«Pensavo stesse scherzando la coppia che stavo per unire in matrimonio quando mi ha detto che si era sposata il giorno prima». Monica Berna Nasca, dal 2012, ossia da quando ricopre la carica di consigliere comunale, ha celebrato molti matrimoni civili in municipio.
Negli ultimi anni ha notato una tendenza preoccupante: sempre più coppie considerano il passaggio in Comune una semplice incombenza burocratica da sbrigare al più presto: il vero matrimonio, per loro, è quello che si celebra nel luogo scelto per il ricevimento.
Ed è un atteggiamento, questo, che se non fortunatamente maggioritario, oscilla comunque fra il 20 e il 30% di chi contrae un matrimonio civile; percentuale da non sottovalutare e per cui il personale comunale si attiva prontamente per un’azione “educativa”.
ISTITUZIONE SNOBBATA
«Un indizio della scarsa considerazione in cui alcune coppie tengono il matrimonio civile è la limitatissima presenza di invitati» continua Berna Nasca: «Ci sono gli sposi, i testimoni, a volte i genitori e la cerchia più vicina di parenti. Questo perché pensano che il vero matrimonio sia quello che si tiene durante la festa». Si possono fare ipotesi su questo equivoco: la diffusione di trasmissioni televisive made in USA di tema nuziale in cui si ingaggiano gare fra le coppie per il matrimonio più bello.
Ed è chiaro che il luogo scelto per la cerimonia concorra in maniera decisiva a determinare i vincitori. Negli USA si vedono spesso nozze celebrate in abitazioni da sogno e questo sogno si è trasferito da noi. Con un piccolo particolare: se inscenare una cerimonia finta non è illegale, di certo la cerimonia non ha alcun valore legale. «Quando celebro un matrimonio spiego alla coppia il senso degli articoli del codice civile di cui do lettura - conclude Berna Nasca - e ne sottolineo l’importanza.
In quel momento non si sta sbrigando una pratica noiosa, ma si stanno esplicitando le responsabilità che l’atto del matrimonio comporta e bisogna esserne coscienti».
EFFETTO LOCATION
Per alcune coppie a snaturare in chiave di spettacolarizzazione il senso del sì civile concorre anche la facoltà data ai privati di chiedere ai Comuni il riconoscimento a pertinenza della casa comunale di un ambiente di loro proprietà. A livello nazionale è tendenza sempre più forte: a Legnano (che conta oltre alla Sala degli Stemmi, la sala Pagani a Palazzo Leone da Perego e i due ambienti al castello - Cenobio e sala Previati) non è mai arrivata a Palazzo Malinverni una richiesta in tal senso, però il 10% circa delle coppie che convolano a nozze in municipio chiede di tenere la cerimonia nel luogo del ricevimento.
Se da una parte possono esserci ragioni di praticità, un “due in uno” che evita spostamenti agli invitati, di certo pesa, in questo desiderio, il fatto di considerare il luogo della cerimonia un set per foto e video a imperitura memoria. Altro che articoli del codice civile.
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