DOPO LA NEVE
Bosco dei Ronchi, il parco che crolla
Sei alberi abbattuti dal maltempo, e la mancata manutenzione fa il resto

Alberi morti che si schiantano a terra, tronchi che si spaccano in due, rami che piovono in testa a chi si avventura sui sentieri che vanno da via Ronchi a via Ariberto d’Intimiano.
La neve caduta dieci giorni fa e il gelo che ne è seguito hanno creato più di un problema al parco Bosco dei Ronchi: mentre la città si mobilita rispondendo all’appello per salvare i solarium del parco ex Ila, un poco più avanti gli alberi soffrono le conseguenze di cure che da decenni sono ridotte al minimo.
Le due proprietà
Solo per restare agli ultimi giorni, sono almeno sei le piante che nel fazzoletto di terra di proprietà del Comune sono crollate al suolo: altre sono state pesantemente danneggiate, in un caso un albero ancora sanissimo è stato quasi squarciato in due, decine i rami più o meno grandi caduti sui sentieri e nel prato.
Quella del parco Bosco dei Ronchi è una storia complicata e molto particolare: sulla carta, l’area protetta esiste dal lontano 1992, quando fu istituita con un’apposita delibera consigliare. Il parco parte dall’ex Ila di via Canazza (80mila meri quadrati), ma poi si allunga fino all’Olmina abbracciando quelli che una volta erano i terrazzamenti dove si coltivava il vino di Sant’Erasmo. In tutto si tratta di 26 ettari, che il Comune ha voluto tutelare per preservare una specificità che esiste solo a Legnano, dove la pianura scende verso il fiume Olona. Lavorati dai contadini fin dal Medioevo, quei terrazzamenti sono stati abbandonati con la rivoluzione industriale e stanno lentamente scomparendo, mangiati dalle radici degli alberi. Per restare al tratto tra le vie Ronchi e D’Intimiano, il parco si divide in due: una parte bassa di proprietà del Comune e una alta che è ancora di proprietà dei privati, e che negli ultimi dieci anni è stata oggetto di diversi interventi di disboscamento. Evidentemente, però, nel bosco erano rimasti diversi alberi che non godevano di buona salute. Sui terrazzamenti è possibile vedere piante rovinate a terra, ormai morte e con le radici al cielo. Qualche tronco è già stato segato, altri non ancora. Ma la scorsa settimana la situazione si è ulteriormente complicata con l’arrivo della neve, che ha dato la mazzata finale a tanti alberi che già erano in precarie condizioni di salute.
Slalom tra i tronchi
Il risultato è che oggi chi frequenta il parco per andare a correre o per portare a spasso il cane deve fare lo slalom tra i rami e i tronchi rovinati a terra. Due interi alberi sono caduti proprio di traverso sul sentiero che taglia in due il parco, ma anche avventurandosi nel prato le cose non vanno meglio: verso via D’Intimiano interi rami che si sono staccati e sono rimasti a mezz’aria, trattenuti da altri rami. Non è difficile immaginare che basterebbe un alito di vento per farli cadere a terra. Le piante crollate sulla parte privata resteranno lì, quelle che invece sono cadute sulla parte pubblica (oggetto di regolare manutenzione) saranno prima o poi segati e smaltiti. Il giorno dopo la grande nevicata la priorità del Comune era quella di eliminare gli alberi caduti su strade e marciapiedi. Per quelli che sono caduti nei parchi ci sarà tempo. Intanto il Parco Bosco dei Ronchi aspetta, da poco meno di trent’anni.
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