L’INCHIESTA
Il Palazzo al commissario Cirelli
Le dimissioni del sindaco effettive tra 20 giorni. La viceprefetto: «Scenari diversi»

«Gli scenari che si possono aprire per il Comune di Legnano sono ancora diversi. Per questo la mia presenza a Legnano deve essere considerata transitoria».
Così il viceprefetto Cristiana Cirelli, classe 1959, che da alcuni giorni ha assunto i poteri del sindaco e della giunta dopo il terremoto giudiziario che ha scosso Palazzo Malinverni.
Commissario già a Carate Brianza, Vimodrone, Cinisello Balsamo, Pioltello e Melzo, Cirelli ieri, lunedì 20 maggio, ha spiegato quale sarà la sua nuova missione partendo dalle prime impressioni che ha avuto su Legnano.
«Mi sembra una bella città ma non posso dire altro perché sono arrivata per la prima volta giovedì 17 maggio. Per prima cosa ho incontrato e sto incontrando i vari dirigenti del Comune per fare il punto della situazione e capire quali siano gli atti urgenti in itinere. Ho anche voluto vedere gli assessori a cui ho revocato di persona le deleghe, perché mi sembrava scorretto comunicarlo tramite lettera».
Sarà lei a condurre il Comune a elezioni anticipate?
«Non lo so ancora. Diciamo che la situazione è ancora molto fluida. Io sono stata mandata qui dal prefetto perché il Comune non aveva più dei vertici (il sindaco è peraltro anche un ufficiale del Governo). In tutta fretta sono quindi arrivata per fronteggiare una situazione che si palesava di estrema urgenza».
Cosa succederà adesso?
«Non c’è un unico scenario. Infatti le dimissioni del sindaco sono state protocollate oggi (ieri, ndr) e dunque, se non saranno ritirate, diventeranno efficaci tra venti giorni con contestuale scioglimento del Consiglio comunale e nomina del commissario straordinario che dovrà traghettare l’ente fino alle elezioni anticipate. Il commissario straordinario potrei essere io o anche un altro. In ogni caso c’è anche la possibilità che i consiglieri comunali ancora in carica si dimettano in massa e in quel caso, visto che le dimissioni hanno effetto immediato, la legislatura sarebbe subito conclusa».
Lei avrà poteri solo sull’amministrazione ordinaria o potrà procedere anche con altri interventi?
«La legge in realtà non distingue tra amministrazione ordinaria e altro perché il commissario raggruppa su di sé i poteri del sindaco, della giunta e del Consiglio comunale. Chiaro però che, essendo un periodo transitorio per definizione, il commissario di norma si astiene da decisioni che possono condizionare in modo importante il futuro della città. Insieme ai dirigenti dei vari settori si valuta invece cosa è necessario e cosa è meglio fare per il Comune con una visione tecnico-pratica e non certo politica».
L’attuale Consiglio comunale rimane convocato per venerdì 24 maggio?
«Sì, e l’ordine del giorno non cambia con il bilancio consuntivo del 2018. Se nel frattempo i consiglieri si dovessero dimettere, l’atto dovrà invece essere approvato dal commissario».
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