IN VIA PONTIDA
Energia pulita dall’Olona
Posizionata la turbina, ora si attende la scala dei pesci

Il gigante è stato posato nei giorni scorsi: sei metri e mezzo di lunghezza per poco meno di tre di diametro, servirà a produrre energia elettrica che sarà collegata alla rete di Enel. Poi dall’altra parte del fiume arriverà la scala per i pesci, che permetterà alla natura di superare l’ostacolo che l’uomo aveva creato oltre cent’anni fa, quando tra i cotonifici Bernocchi e Cantoni fu creata la diga Mazzocchi.
Dai telai alla corrente
L’impianto allora aveva un suo perché: l’acqua era fondamentale per i cotonifici, prima dell’avvento dell’energia elettrica era usata tanto nelle fasi di produzione, quanto per muovere i mulini che con complicati sistemi di cinghie e pulegge azionavano i telai. Legnano è in mezzo alla pianura, serviva un modo per trarre il massimo vantaggio dall’Olona: sfruttando un piccolo salto naturale, alla fine dell’Ottocento Mazzocchi costruì la diga di via Pontida, una barriera di cemento armato lunga 28 metri e alta 3. Sulla destra del fiume, spalle alla sorgente, c’era una paratia: in caso di portata limitata, bastava chiuderla per dirottare tutta l’acqua sulla cascata. Proprio partendo dall’opera di Mazzocchi hanno iniziato a ragionare l’architetto Paolo Cozzi e l’ingegnere Rolando Crespi, che lo scorso anno avevano presentato all’allora assessore al Territorio Gianluca Alpoggio il loro progetto di una minicentrale elettrica da realizzare nell’ambito della riqualificazione del fiume prevista dal complesso intervento di recupero delle aree ex Bernochi e Mottana. Nonostante i mesi di ritardo cumulati durante il lockdown, oggi il progetto comincia a prendere forma. Dove prima c’era la paratia è stata posizionata la turbina che servirà per produrre energia: i lavori continuano per realizzare il locale che ospiterà il generatore di corrente e i collegamenti, poi dall’altra parte della diga sarà costruita la scala che permetterà ai pesci di risalire la corrente. Dopo un secolo di trasformazioni, il fiume tornerà quindi a portare vita e a regalare energia, esattamente come era stato per secoli prima della rivoluzione industriale. Certo, la centrale elettrica che si sta realizzando a Legnano non ha niente a che vedere con i grandi impianti che Franco Tosi ha costruito in giro per il mondo, e che ancora creano energia a sufficienza per garantire il fabbisogno di intere città.
Movimento lento
Quella che è stata installata in via Pontida è una turbina a vite che sfruttando un salto di 2,95 metri girerà lentamente (appena 26 giri al minuto), mossa da una una portata d’acqua di 3,4 metri cubi al secondo. Collegata a un generatore di corrente, con il suo movimento la vite genererà una potenza di 77 Kilowatt. Dal punto di vista teorico, a parte la manutenzione ordinaria l’impianto potrebbe continuare a lavorare per cent’anni senza inquinare e senza neanche fare rumore. Se il gigante già si fa notare oltre la rete verde che nasconde il cantiere su via Pontida, per vedere l’opera completa ci vorrà ancora un po’ di tempo. Completato il posizionamento, la turbina sarà sigillata con un coperchio in acciaio inox, sopra il quale sarà realizzato un piccolo locale. Per i progettisti comunque non c’è fretta. Questo cantiere è solo un piccolo assaggio di quello che arriverà dopo, quando finalmente sarà possibile mettere mano all’Ambito di trasformazione 5 e restituire un senso al tratto di fiume che da via Pontida arriva fino al confine con Castellanza.
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