CORSO GARIBALDI
L’ex Bernocchi cade a pezzi
Dalla facciata piovono calcinacci: transenne sul marciapiede. Diciotto mesi fa la palazzina Liberty era stata messa in sicurezza

Ex Bernocchi, il degrado torna padrone. L’ultimo intervento nalla palazzina liberty di corso Garibaldi diciotto mesi fa, quando l’allora amministrazione di Alberto Centinaio aveva ordinato alla proprietà di mettere un freno al degrado. Allora l’ edificio che una volta ospitava gli uffici della Tessitura Bernocchi erano state rimesse le finestre (di cellophane), le porte erano state saldate e gli ingressi sigillati con reti metalliche. Anche l’edificio era stato ripulito: tolti i rampicanti, eliminate le tegole pericolanti, smontati i pluviali che rischiavano di cadere in testa ai pedoni, la palazzina aveva ripreso un briciolo della sua antica dignità. Ora siamo tornati punto e a capo. Perché con le piogge delle ultime settimane dalla facciata sopra il portone chiuso da più di quarant’anni hanno cominciato a staccarsi pezzi di intonaco e mattoni, e così sul marciapiede sono state sistemate delle transenne che invitano i pedoni a girare al largo.
Sicuramente arriverà una nuova ordinanza, sicuramente anche questa volta la proprietà farà il possibile per scongiurare situazioni di pericolo. Ma intanto mese dopo mese l’ex Bernocchi continua a cadere a pezzi, e pensare a un suo recupero per qualche fine di pubblica utilità diventa sempre più difficile. La Tessitura Bernocchi chiuse nel lontano 1972, quando la crisi del tessile stava giusto cominciando a mollare i primi colpi all’economia dell’Alto Milanese. Fondata nel lontano 1876, nei momenti di massimo sviluppo l’azienda era arrivata a dare lavoro a 1.400 dipendenti.
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