AREE DISMESSE
Ex Pensotti a prezzo di saldo
Operazione da 40 milioni in vendita a 500mila euro

Mezzo milione di euro per un’area di Legnano grande 31mila metri quadrati: in pratica, 16 euro a metro quadro.
La ex Andrea Pensotti di via Firenze torna in vendita, ma stavolta a un prezzo tanto stracciato da spiazzare gli operatori che ancora credevano che a Legnano si potessero costruire condomini e farci dei soldi. La gara senza incanto è stata bandita dal Tribunale di Milano e si chiuderà venerdì 8 maggio alle ore 16. Se qualcuno formulerà delle offerte, queste saranno comparate tra loro: entro metà giugno, l’area sarà poi assegnata al miglior offerente tramite vendita telematica. Certo, 500mila euro sono il prezzo base. Ma per rilanciare bastano 10mila euro, e la voragine tra la perizia redatta nell’aprile 2015 dal professionista incaricato dal Tribunale di Milano salta subito all’occhio: allora l’area era stata valutata circa sei milioni di euro.
In vendita infatti non ci sono solo il 31.117 metri metri quadrati compresi tra le vie XX Settembre, Sabotino, Pisa e San Bernardino. Quel pezzo di terra che una volta era occupato dallo stabilimento Andrea Pensotti si porta dietro un’operazione che solo dieci anni fa aveva un valore totale di 46 milioni di euro.
Al posto della vecchia fabbrica di caldaie che tra il 2005 e il 2007 era stata occupata dagli spacciatori magrebini, la giunta di Lorenzo Vitali aveva immaginato di costruire il “Central Park Legnano”, un complesso di sette palazzi alti 11 piani (compresi due interrati e un sottotetto) dove avrebbero trovato posto un totale di oltre 300 appartamenti e una volumetria di 120mila metri cubi.
Una città nella città, che solamente in minima parte è stata realizzata: il primo palazzo, quello al di là di via Pisa, è stato completato, ma su un totale di 47 appartamenti nel gennaio 2018, 38 risultavano ancora invenduti. All’asta fallimentare il palazzo era stato comperato in blocco da un’immobiliare: il prezzo medio a metro quadrato? Solo 800 euro, un quarto di quello che nel 2010 avevano pagato le prime famiglie che avevano comperato in via Pisa.
Per quanto riguarda l’area oggi tornata in vendita, la perizia del 2015 aveva indicato anche i costi per realizzare i palazzi rimasti sulla carta: 28 milioni di euro per la costruzione, 3,5 di oneri, 1,4 per completare la bonifica che è stata piantata a metà, 2,8 per la progettazione.
Immaginando di vendere gli appartamenti a circa 1.600 euro al metro quadrato (la metà di quanto era stato pagato da chi aveva comperato nel 2010), si trattava di un affare da 43 milioni di euro, cui poi bisognava aggiungere altri 3 milioni per 290 box.
Evidentemente, adesso il Tribunale ha fatto una valutazione diversa. L’importante è portare a casa qualcosa subito: anche un dodicesimo di quanto ipotizzato appena cinque ani fa può andare bene. Resta solo da capire se qualcuno fiuterà l’affare.
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