STAZIONE
Il nuovo albergo dei disperati
Senzatetto vivono sotto la pensilina dell’ex deposito merci

Le auto dei pendolari sono poche, anzi pochissime. In compenso nel piazzale dell’ex scalo merci ci sono sacchi di rifiuti, borse della spesa, vecchi sacchi a pelo, bottiglie vuote.
Tutti indizi del fatto che da tempo questo luogo è diventato il nuovo albergo di disperati che non hanno un altro posto dove andare. L’epoca delle grandi fabbriche dismesse è finita da un pezzo: l’ultima frontiera in questo senso è la ex Mottana sul Sempione, dove recentemente gli agenti della polizia locale e del commissariato di via Gilardelli sono intervenuti più volte per cacciare dei tunisini che avevano forzato i cancelli e parevano intenzionati a trasformare gli uffici in alloggi di fortuna. Adesso chi ha un posto dove andare può contare sull’ex scalo merci, dove unampia pensilina offre riparo dalla pioggia.
DA MESI IN UN SACCO
I primi senza tetto erano arrivati lo scorso dicembre, con l’emergenza sanitaria che impedisce la libera circolazione, un paio di loro si sono fermati lì. Hanno steso per terra dei cartoni, sopra i cartoni hanno messo i sacchi a pelo. Anche se i bagni pubblici della stazione sono chiusi da anni, la soluzione ha i suoi vantaggi: quando faceva troppo freddo, ad esempio, i senza tetto potevano ripararsi per qualche ora nella sala d’aspetto, dove tra l’altro trovano le prese elettriche per ricaricare i loro telefoni. Per la spesa ci si arrangia in qualche modo, così come per i rifiuti che restano accumulati fino a quando qualcuno non li porta via. In queste settimane di emergenza meglio comunque chiudere un occhio, anche perché altrimenti bisognerebbe trovare ai due uomini una nuova sistemazione. Invece i senzatetto che abitano sotto la tettoia dello scalo merci rispettano il divieto di andare in giro e non creano problemi a nessuno. A parte loro, in stazione in questi giorni c’è davvero pochissima gente, soprattutto fattorini in bicicletta che recuperano da corrieri che viaggiano in treno la merce da distribuire in città.
QUARANT’ANNI DI ABBANDONO
Ma se la stazione ferroviaria non ha mai avuto un aspetto così ordinato, nell’ex scalo merci la situazione è diversa. Qui gli edifici sono abbandonati dalla fine degli anni Settanta, cioè da quando con la crisi industriale il traffico merci su Legnano era diventato più conveniente via gomma che via ferro. Rete ferroviaria italiana conferma che entro il 2024 la stazione di Legnano sarà interessata da un importante intervento di manutenzione. Saranno montati i tornelli per l’accesso alle banchine e le rampe per i disabili attese da anni, ma se tutto andrà come previsto anche lo scalo e il piazzale saranno ridisegnati. Per il momento non se ne fa nulla perché Rfi ha vincolato l’intervento al progetto per il potenziamento della ferrovia: secondo il cronoprogramma, il primo lotto dovrebbe essere avviata proprio nel settembre 2024, quando con un investimento di 417 milioni di euro sarà posato un nuovo binario tra le stazioni di Rho e quella di Parabiago. Per il secondo lotto, che prevede la posa del terzo binario tra Parabiago e Gallarate (per un investimento totale di 827 milioni), si vedrà più avanti. Per il momento, però, la stazione di Legnano si tiene tutti i suoi problemi. E senza i pendolari che sono costretti a starsene a casa, in questi giorni fa da rifugio a chi una casa non ce l’ha.
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