CORONAVIRUS
In muta da sub nell’Olona
Un legnanese è stato sorpreso dai carabinieri mentre nuotava: denunciato
Da quando vige l’obbligo di starsene chiusi in casa, le forze dell’ordine ne hanno viste e sentite di tutti i colori. La gente, pur di uscire, trova i pretesti più assurdi o si giustifica con spiegazioni inverosimili. Ma ai carabinieri della compagnia di Legnano è capitato un soggetto che ha dello sbalorditivo.
L’uomo era immerso nel fiume Olona, nel tratto del Sempione vicino a un autolavaggio e alla concessionaria della Harley Davidson. Nuotava. Certo, non in costume da bagno. Indossava infatti una muta da sub.
Retorica qualsiasi tipo di domanda, non essendo un sommozzatore in servizio alla ricerca di un disperso, il legnanese non avrebbe comunque potuto fornire motivazioni sostenibili. Non aveva neppure una tasca dove infilare un’improbabile autocertificazione. E così è stato sanzionato per l’inosservanza dei provvedimenti stabiliti dal Governo per arginare l’espansione del corona virus: 280 euro di sanzione amministrativa.
Non proprio spiccioli, soprattutto facendo una proporzione tra il gioco e la candela. Sì, forse il sub urbano non resisteva più senza immersioni e allenamenti (tutti gli impianti sportivi sono chiusi) o forse aveva solo bisogno di godersi un surrogato di natura incontaminata (quel tratto dell’Olona però non è stato riqualificato ancora).
Quale che fosse il suo scopo, i carabinieri non l’hanno ritenuto di vitale e inderogabile importanza. E così, con la sua muta tutta attillata, il legnanese è riemerso dalle acque e se ne è tornato a casa. Vale la pena ricordare che dal 25 marzo le misure contro i trasgressori del divieto di mettere i piedi fuori dalla porta sono state modificate. Chiunque venga trovato in giro per futili motivi - che non siano quindi lavorativi, di assoluta urgenza o di salute - non incappa più nella denuncia penale per violazione dell’articolo 650, perché le conseguenze del reato erano così blande da non spaventare nessuno.
Il premier Giuseppe Conte ha capito che gli italiani si fermano solo davanti ai soldi e quindi ora è prevista la sanzione amministrativa che va da 400 euro fino a 3000 euro e che potrà essere aumentata fino a un terzo (ovvero fino a 4000 euro) se il fatto è commesso alla guida di un veicolo o in caso di recidiva.
Immergersi nell’Olona no, non è un bisogno vitale, primario, indifferibile. E caso mai a qualcuno venisse in mente di arrampicarsi sui muri perché sente la nostalgia del free climbing, o di sollevare panchine al parco perché prima della pandemia si sfiancava con i bilancieri in palestra, meglio che faccia prima i conti con la multa.
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