L’INTITOLAZIONE
Legnano, inaugurato il “giardino don Luigi Giussani”
La cerimonia alla presenza del sindaco Lorenzo Radice. Riconoscenza e soddisfazione nelle parole dei rappresentanti di Comunione e Liberazione

L’area verde tra le vie Abruzzi, Arezzo e Romagna, nel cuore del quartiere San Paolo di Legnano, ha ora un nome: si chiama giardino don Luigi Giussani. L’intitolazione è avvenuta nel pomeriggio di oggi, sabato 20 settembre, alla presenza di numerose autorità cittadine.
LA CERIMONIA NELL’AREA VERDE
Si tratta di un’area verde di circa mille quadrati proprio di fronte all’istituto scolastico Tirinnanzi, area che nel corso del tempo è diventata molto frequentata. La cerimonia è stata aperta da alcuni canti a sfondo religioso e poi è stato il sindaco Lorenzo Radice a prendere la parola per sottolineare che in questo modo continua il progetto della “città della memoria” che l’amministrazione civica ha deciso di portare avanti per caratterizzare gli spazi pubblici della città: «Anche questo giardino - ha detto Radice - avrà una sua vita, una sua identità, una sua storia per costruire un futuro».
CL: «RICONOSCENZA ED ESEMPIO PER IL FUTURO »
Il nome di don Giussani, (1922-2005), sacerdote, teologo ed educatore, era stato suggerito tempo fa al Comune da parte di alcune realtà come associazione De Gasperi, Cooperativa La Carovana e Azione Cattolica. Una proposta che è stata accettata e che ha reso felice la comunità legnanese di Comunione e Liberazione il cui responsabile cittadino, Antonio Pariani, ha preso la parola subito dopo il sindaco: «La comunità legnanese di CL - ha spiegato - è nata negli anni Sessanta e lo stesso don Giussani era venuto a Legnano più volte. Il fatto di essere qui oggi significa che quella storia continua, una storia voluta da un uomo “ferito dalla bellezza” come era appunto lui». Sui valori, soprattutto educativi, del messaggio di don Giussani si sono poi soffermati Cesare Pozzoli, vice presidente della Fraternità di Comunione e Liberazione, e Filippo Salimbeni, rettore dell’istituto Tirinnanzi. «Svelare il mondo ai giovani - ha affermato quest’ultimo - rimane il compito primario degli insegnanti». L’ultimo intervento è stato quello del prevosto, don Angelo Cairati, che ha anche lui sottolineato l’eredità valoriale lasciata da Giussani. In chiusura la benedizione impartita da don Walter Zatta e lo scoprimento della targa.
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