CORSI PER I NONNI
L’ex scuola Cantù rimane vuota
L’Università degli anziani: «Troppo onerose le richieste del Comune». Salta accordo per la sede

Le cose sembravano fatte con l’appostamento nel bilancio comunale di circa 250mila euro per i lavori di adeguamento e ristrutturazione: ma, conti alla mano, pare che i soldi non bastino e che l’idea di trasformare la ex scuola elementare Cantù in sede dell’Università degli anziani (Ualz) e delle scuole per adulti rischi di rimanere sulla carta.
A sollevare la vicenda è Diego Dabergami, presidente della stessa Ualz, il quale spiega che il sodalizio sta guardando altrove per avere una sede adeguata visto che la proposta avanzata dal Comune sarebbe insostenibile: «Siamo un’associazione senza fini di lucro con oltre mille iscritti - dice - e avremmo bisogno di nuove aule perché c’è la richiesta di nuovi corsi e gli spazi che abbiamo attualmente non sono più sufficienti. Andare alla ex Cantù era la soluzione ideale, ma ci siamo scontrati con richieste a cui non possiamo proprio far fronte».
La Ualz ha oggi la sede principale alla scuola Mazzini di via Calatafimi (è concessa gratuitamente dal Comune), ma usa anche locali alla Rsa Sant’Erasmo, all’istituto Dell’Acqua, all’oratorio del Redentore, alla parrocchia Santa Teresa più la palestra Strobino di via Cavour (conferenze vengono fatte anche alla sala Ratti e al Teatro Tirinnanzi).
Chiaro dunque che una sede unica, attesa da quasi cinque anni, risolverebbe molti problemi.
La proposta che l’amministrazione civica ha presentato non sarebbe tuttavia praticabile perché prevede che la stessa Ualz si accolli spese non indifferenti: il riscaldamento (oltre 40mila euro all’anno), la ristrutturazione dei bagni, la pulizia delle aule e altre opere di manutenzione come la tinteggiatura delle aule.
Per rendere la ex scuola compatibile con le esigenze dei corsisti dell’università della terza età servirebbero poi un ascensore, la revisione dei serramenti e la separazione degli accessi fra la porzione di stabile utilizzata e quella concessa ad altri enti.
Nei giorni scorsi proprio Dabergami ha inviato una lettera al sindaco Fratus in cui si spiega che Ualz non ha le risorse per far fronte a tutto questo: tenuto conto delle spese del trasloco e di allestimento delle aule, potrebbe dare un contributo una tantum per i lavori di 40mila euro e corrispondere un canone annuo simbolico di 1.000 euro oltre a pagare le pulizie dei suoi spazi, le utenze telefoniche e altre piccole manutenzioni. «Riteniamo opportuno - viene sottolineato dal presidente in un passaggio - mettere in evidenza l’importanza della Ualz nel contesto cittadino a supporto e integrazione dell’attività svolte dal Comune».
Palazzo Malinverni da parte sua ha finora messo in preventivo il rifacimento degli impianti e si attendono le nuove scale esterne di emergenza. Per i serramenti e gli altri lavori servirebbero ulteriori fondi e, data la situazione, sembra che a settembre alla ex Cantù neppure le scuole per adulti potranno partire. Lo stabile di via Foscolo rischia insomma di rimanere chiuso almeno per un altro anno. Dabergami del resto è chiaro: «Con il Comune le posizioni sono al momento molto distanti e non possiamo firmare la proposta che ci è stata presentata. O le condizioni cambiamo oppure saremo costretti a cercare qualcuno che ci possa aiutare a trovare un’altra sistemazione».
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