PIAZZA PULITA
Liberi Fratus, Cozzi e Lazzarini
Revocati gli arresti domiciliari. Ma l’ex sindaco non può tornare a Legnano

Dopo sette mesi e un processo che ha quasi fatto il giro di boa, l’ex sindaco Gianbattista Fratus, il suo vice Maurizio Cozzi e l’ex assessore alle Opere pubbliche Chiara Lazzarini sono liberi dagli arresti domiciliari.
Lo ha deciso ieri il giudice Daniela Frattini, che ha accolto l’istanza presentata dagli avvocati Maira Cacucci, Alessandro Bernasconi, Cesare Cicorella ed Enrico De Castiglione al termine dell’udienza di lunedì.
Lo stesso pubblico ministero Nadia Calcaterra ha dato parere favorevole, per tutti un dato è certo: le esigenze cautelari non sussistono più. Tuttavia non si tratta di revoca della misura cautelare, bensì di sostituzione con quella della sospensione dal pubblico ufficio di assessore o di altri pubblici uffici o servizi del Comune di Legnano e del divieto temporaneo dall’esercizio di uffici direttivi nelle società in house partecipate dal Comune.
Nei confronti di Fratus il giudice ha disposto il divieto di dimora e di accesso a Legnano.
Di conseguenza gli imputati sono interdetti «dall’esercizio delle attività inerenti ai pubblici uffici». Nel provvedimento Frattini spiega: «Il pericolo di inquinamento probatorio risulta venuto meno in conseguenza della completa acquisizione delle prove d’accusa, mentre il pericolo di recidiva specifica risulta attenuato, in relazione al tempo decorso dai fati e dall’interruzione dei rapporti interpersonali descritti nelle imputazioni».
L’incipit dell’ordinanza però è netto: «Il quadro indiziario valutato dal gip appare confortato dalle risultanze dibattimentali sinora acquisite».
Sul punto l’avvocato Cicorella riflette: «Siamo relativamente soddisfatti, perché comunque sono trascorsi sette mesi dall’esecuzione delle misure e ritengo sia un tempo davvero eccessivo. Ma questo provvedimento mi suscita qualche perplessità». L’avvocato di Cozzi allude proprio alla premessa del giudice alla sostituzione della misura. «Sorgono delle perplessità sul significato da attribuire a queste parole, che potrebbero suonare anticipatorie di un giudizio. Comunque non voglio attribuire a questa frase il senso che sembra poter avere, anche se un po’ di turbamento me lo suscita. Io ho fiducia nella magistratura, e voglio credere che il giudice abbia solo usato una clausola di stile, un’espressione non adeguatamente meditata. Del resto dal dibattimento ancora in corso non ritengo siano emersi elementi di prova contro gli imputati», osserva Cicorella. «Sta semplicemente emergendo quanto il mio assistito ha sempre dichiarato, fatti che non ha mai negato e che non consideriamo reati. Ecco perché penso che la premessa del giudice sia solo una formula senza alcuna anticipazione».
In aula si torna il 10 gennaio, giorno in cui gli imputati dovrebbero rendere l’esame. Finora solo l’avvocato De Castiglione ha annunciato l’intenzione di Lazzarini di sottoporsi alle domande di accusa e difesa. Fratus e Cozzi non hanno ancora deciso.
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