OSPEDALE
Legnano, Pediatria senza medici: «Situazione insostenibile»
Il sindacato denuncia gravi difficoltà: organico quasi dimezzato

I sindacati tornano a sottolineare le difficoltà quotidiane in cui lavorano i medici dell’ospedale di Legnano. Stavolta è la Uil a dirsi molto preoccupata dell’organizzazione del lavoro in un reparto in particolare: quello di pediatria medica. Il sindacato parla di «una situazione insostenibile sia per chi lavora che per l’utenza».
SITUAZIONE PRECIPITATA
Alfio Bennardo, segretario storico della Uil Funzione pubblica, spiega: «Tutto è precipitato recentemente. Su 11 medici e un primario, ve ne sono in servizio attualmente solo sette in quanto, pur con un nuovo arrivo, due sono in aspettativa e tre in gravidanza. E per effetto dei turni i 7 diventano ogni giorno 3. È un organico decisamente carente per un reparto così importante dove si curano soggetti fragili come i bambini. Anche perché i medici della pediatria si trovano costretti a ruotare per garantire la copertura al pronto soccorso e devono garantire la reperibilità per pediatria e neonatologia. Davvero troppo. Poi c’è il problema delle attività ambulatoriali attualmente sospese, che la direzione vorrebbe riaprire, per quanto il personale sia ridotto».
TURNI MASSACRANTI
Il sindacalista riferisce delle lamentele dei medici costretti a sopperire alle assenze con dei turni massacranti, anche nel fine settimana, con grandi sacrifici per tutti. «Il fatto è che, con un’organizzazione di questo tipo, tutto finisce per ripercuotersi sul servizio – continua Bennardo –. Molti medici sono tentati ad andarsene perché non sono in grado di sopportare questi turni. Non se ne vogliono andare per mere ragioni economiche, ovvero per “guadagnare di più”, ma proprio perché vogliono lavorare in un ambiente migliore».
NESSUN AIUTO
Oggi, i medici della pediatria di Legnano sono lasciati soli: non arrivano aiuti neppure dagli altri reparti che fanno capo all’azienda, a partire dalla pediatria dell’ospedale di Magenta che forte dei suoi 13 medici potrebbe dare una mano a Legnano, ma che di fatto non lo fa. Bennardo punta il dito contro il direttore sanitario Cesare Candela: «Non risponde alle richieste legittime dei medici – conclude il sindacalista –, non si può riorganizzare il reparto con questi numeri del personale. Ha ricevuto il primario solo recentemente, e io stesso ho chiesto un incontro che non è mai avvenuto. Chiedo che vengano rispettate le relazioni sindacali». Ora tocca all’azienda.
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