IL PROGETTO
«Ecco la biblioteca del futuro»
La giunta passa al contrattacco e spiega perché ha scelto il parco in centro

«La nostra idea di biblioteca è una cosa completamente diversa rispetto a quella del Comitato: noi vogliamo realizzare un vero e proprio centro culturale che sia anche un luogo di aggregazione e un moderno polo multimediale. La biblioteca come semplice deposito di libri è qualcosa ormai di superato: per questo non possiamo riutilizzare l’ex tribunale». È stato questo uno dei passaggi dell’assessore alla Cultura, Franco Colombo, durante la conferenza stampa convocata dalla giunta per fare il punto sul controverso progetto nel parco Falcone e Borsellino. Ad affiancare Colombo c’erano anche il sindaco Gianbattista Fratus e gli assessori Laura Venturini (Opere pubbliche) e Gianluca Alpoggio (Territorio). Conferenza che è stata convocata, non a caso, alla viglia delle nuove iniziative del comitato “Biblioteca sì, sprechi no” che oggi e domani terranno banco in centro.
Il progetto con un bando europeo
Per realizzare la nuova biblioteca (duemila metri quadrati di superficie utile) sarà emesso un bando europeo. Sei almeno i punti di forza su cui si basa il programma: accessibilità (legata anche alla futura Ztl ampliata del centro); consumo limitato di suolo (990 metri quadri) con un edificio che si svilupperà in altezza; “scaffali aperti” per ospitare un patrimonio di circa 180 mila documenti (oggi ne sono accolti 70 mila), 150 postazioni di lettura più postazioni internet; sinergie con gli spazi aperti del parco, della piazza Ferrè e del teatro; trasparenza della struttura con ampio ricorso al vetro; elevata sostenibilità energetica. Il costo stimato è al momento di 5 milioni, ma ieri il sindaco ha fatto capire che si potrebbe anche decidere di spendere di più se si dovesse trovare una “archistar” in grado di firmare un progetto di altissimo livello.
Perché l’ex tribunale è stato scartato
Su questo punto la giunta ha presentato una dettagliata relazione tecnica che è stata illustrata dal dirigente delle Opere pubbliche, Edoardo Zanotta. In sintesi i punti sono questi: problemi di carattere statico e di prevenzione incendi, carenza di superfici (1.400 metri quadrati contro duemila che servono), altezze ridotte degli ambienti interni, classe energetica superata e scarsa sostenibilità ambientale, acustica inadeguata, impossibilità di ampliamenti per la vicinanza dell’Olona.
La vecchia sede di via Cavour diventerà un museo
E la vecchia sede di via Cavour? Per il momento si spenderanno circa 150 mila euro per metterla a norma in attesa del trasferimento. Ma poi l’intenzione è di valorizzarla come sede museale per esporre sia pezzi del Sutermeister che oggi si trovano negli scantinati sia altre collezioni cittadine. La storica villa non sarà insomma venduta (qualcuno aveva già cominciato a mettere in giro voci in questo senso, puntualmente smentite) e, anzi, dovrebbe costituire un pezzo prezioso di un puzzle che in prospettiva guarda anche al recupero dell’area ex Bernocchi.
Spostamenti a catena per gli uffici comunali
Se l’ex tribunale non diventerà sede della biblioteca, diventerà invece una sede bis del municipio per raggruppare quelle attività oggi sparse in città. Il progetto preliminare sarà pronto entro giugno in modo da consentire la partenza dei lavori a settembre e arrivare al taglio del nastro a giugno 2019. Qui saranno portati sicuramente gli uffici tecnici, anagrafe, Urp e giudice di pace. Costo della riqualificazione dello stabile circa un milione e 300 mila euro.
Già nei prossimi giorni la ripartizione Cultura dovrebbe peraltro lasciare gli spazi di via Cavour per trovare posto provvisoriamente in corso Magenta sopra l’Urp.
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