L’ASSEGNAZIONE
Legnano, tre immobili della mafia alle associazioni
Tra case e aziende in città 26 le proprietà sottratte al crimine

Gli ultimi tre appartamenti sono stati assegnati ad altrettante associazioni che negli ultimi anni hanno fatto molto per Legnano: l’immobile al civico 6 della centralissima piazza Mocchetti, ai piedi del grattacielo, è stato assegnato all’Anffas; l’appartamento al 9 di via Cuzzi, alle spalle del liceo Galilei, è invece andato alla cooperativa sociale Onlus “La Banda” (nella graduatoria, l’associazione Cielo e terra è arrivata seconda con 5 punti in meno); l’appartamento al civico 15 di via Locatelli, vicino al confine con Castellanza, è invece andato alla Fondazione Padri Somaschi Onlus.
Questo però è solo l’ultimo passaggio di una storia iniziata nel 2010, anno in cui fu istituita l’agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni confiscati alla criminalità organizzata.
DUE ALL’ANNO
Da allora, sul territorio del Comune di Legnano sono stati confiscati un totale di 26 immobili, con una media di due all’anno. Quelli già destinati al Comune di Legnano che poi ha proceduto ad assegnarli alle realtà del territorio che hanno scopi sociali sono 22, altri 4 sono ancora in gestione all’Agenzia. Ma c’è da scommettere che il numero sia destinato a salire, non stupirebbe se le indagini che riguardano la criminalità organizzata nel territorio del Legnanese riservassero ulteriori sorprese. Se si considera il rapporto tra gli immobili sequestrati e il numero di residenti nel Comune, c’è chi è messo anche peggio. A San Vittore Olona (8mila residenti contro i 60mila di Legnano) gli immobili confiscati sono stati 13, a Rescaldina (14mila residenti), 10. Poi ci sono i 4 immobili a Dairago e Nerviano, i 3 a Cerro Maggiore e Parabiago, i 2 a Villa Cortese. Solo a San Giorgio su Legnano, Canegrate e Busto Garolfo, fino a qualche mese fa non si registravano confische.
VILLE E CORTILI
Certo, poi c’è immobile e immobile. A Legnano tra le 26 proprietà confiscate ci sono la lussuosa villa che è stata trasformata nella sede del Centro antiviolenza e che oggi ospita mamme allontanate dai mariti violenti, ma anche locali pubblici (come l’ex Stomp), magazzini e semplici box. C’è anche il cortile al civico 3 di via Galvani, che però prima di essere assegnato deve essere completamente ristrutturato. Il cortile è entrato nelle disponibilità del Comune di Legnano nel 2017, per ristrutturarlo nel 2019 Palazzo Malinverni ha pensato di sfruttare un finanziamento erogato nell’ambito del progetto Qualità dell’abitare: la spesa complessiva sarà di oltre 900mila euro, i lavori dovrebbero partire a breve. Poi anche per via Galvani sarà aperto un bando, e alla fine l’immobile tolto ai criminali tornerà ad avere un ruolo sociale utile all’intera città.
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