TUTTI IN CODA
Uffici chiusi: «Ma lo Stato dov’è?»
Inps e Agenzia delle Entrate non rispondono. Migliaia di utenti rimbalzati, impossibile rispettare le scadenze

Ieri era lunedì 22 giugno, tanti si sono alzati sperando che fosse la volta buona.
D’altra parte la sede Inps di Legnano aveva annunciato la riapertura già il 30 maggio, per poi spostarla prima all’8 e poi al 15. Alla faccia della Fase 3.
Anche la sede dell’Agenzia delle entrate doveva riaprire il 15. Certo, solo su appuntamento. Ma comunque meglio di niente. Il 15 però non era successo niente: i cancelli dell’Inps di via Podgora erano rimasti chiusi, così come quelli dell’Agenzia di via Pisa. L’unica era riprovare il lunedì dopo, e così, visto che telefonare è inutile, centinaia di persone si sono messe in auto e sono andate a vedere.
INFORMAZIONI AL BAR
In via Podgora, però, i cancelli sono ancora chiusi. Gli avvisi invitano a telefonare all’ufficio provinciale di Milano e a collegarsi al sito web, di date su una possibile riapertura neanche l’ombra. Il via vai di gente è continuo, visto che nessuno ha risposte alla fine c’è chi si rivolge al baretto di fianco: «Non so più cosa rispondere - afferma il titolare -. C’è chi mi chiede una data, chi un numero di telefono. Se Inps ha fatto questa scelta avrà i suoi motivi, io non posso fare altro che prendere atto del fatto che con gli uffici chiusi anche io lavoro meno».
Davanti ai cancelli c’è chi è arrivato in bicicletta da San Giorgio su Legnano, chi abita a Magenta e si è fatto chilometri in auto. «E adesso? - si chiede un anziano - Come faccio ad avere il Cud per fare la dichiarazione dei redditi?».
«Deve telefonare al numero scritto sul cartello -. gli risponde un altro -. A me il Cud lo hanno mandato a casa, peccato che avessi chiesto un altro documento».
Quando arrivano una o due persone, di solito scrollano la testa, fotografano la selva di cartelli con le “indicazioni agli utenti” e poi se ne vanno. Quando invece davanti al cancello si forma un gruppetto, la tensione diventa palpabile. A un certo punto un uomo spunta nel cortile: «Allora qualcuno c’è! - dicono -. Chiediamo a lui, presto!». Il gruppetto parte alla carica, l’uomo ha già infilato la chiave nella toppa del cancello, sorpreso fa un passo indietro: «Io non so niente - dice -. Ho solo preso in affitto un magazzino al piano terra, con l’Inps non c’entro nulla». Niente, è come pestare contro un muro di gomma.
L’APPUNTAMENTO
All’Agenzia delle entrate le cose non vanno diversamente: l’ufficio di via Pisa è chiuso da quattro mesi, il giardino è ormai una giungla. Alle 12 in punto si presenta una signora: «Scusate, è qui l’ingresso?». Fatica sprecata, l’ufficio è chiuso. «Come chiuso? Ma se l’8 giugno mi hanno dato appuntamento qui oggi alle 12...». Evidentemente c’è stato un errore. «È capitato anche a me - aggiunge un’altra utente - Mi avevano dato appuntamento ad Abbiategrasso, ma lì hanno sbagliato ad annotare un numero. Speravo avessero riaperto qui, adesso mi tocca prendere un altro appuntamento e fare altri 60 chilometri». Tra via Podgora e via Pisa la processione è continua, almeno duecento persone che si fanno tutte la stessa domanda: «Ma dov’è lo Stato? Così non è più possibile neanche pagare le tasse».
In teoria, ci sono internet e il telefono. «Sì certo - afferma un ottantenne -. Sono venuto qui dopo aver tentato 20 telefonate. Mi restano 3 giorni per depositare questo F24, poi scatterà la multa...».
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