EX PENSOTTI
Un pollaio da mezzo milione
In via Firenze arrivano le galline e gli abusivi: le reti che circondavano il cantiere adesso servono per le gabbie

Dodici anni di abbandono, poi negli ultimi sei mesi finalmente qualcosa si è mosso. Il passo però non è stato fatto in avanti, ma indietro: perché dopo il passaggio alla nuova proprietà che lo scorso giugno ha acquistato l’area dal tribunale fallimentare di Milano, alla ex Pensotti sono tornati gli abusivi: che oltre a baracche e giacigli di fortuna hanno realizzato anche un pollaio.
Vista da fuori, l’area compresa tra le vie Firenze, Sabotino, Pisa e San Bernardino è rimasta quella di prima, una distesa brulla di rottami ed erbacce che testimonia l’operazione di bonifica piantata a metà. In base alla convenzione siglata nel 2009 dalla giunta di Lorenzo Vitali, lì doveva essere realizzato il Central Park Legnano, 300 appartamenti per una volumetria totale di circa 120mila metri cubi, un affare il cui valore complessivo ancora nel 2015 era stato valutato in 46 milioni di euro.
Il fallimento del Central Park aveva bloccato tutto dopo la costruzione del primo palazzo con 47 appartamenti, dei quali fino al 2018 ne erano stati venduti solamente 9. Nel quadrilatero che complessivamente misura 31mila metri quadrati non si è più mosso nulla, fino a quando lo scorso giugno l’intera operazione è stata rilevata per 500mila euro, 16 euro al metro quadrato.
Difficile però pensare che i nuovi proprietari abbiano speso mezzo milione di euro per costruire un pollaio.
Di fatto, invece, questa è oggi la realtà delle cose.
Il cancello su via San Bernardino è chiuso solo per finta: la catena che lega i battenti non è chiusa, per entrare basta spingere.
Fino a venerdì scorso, 15 marzo, si entrava anche spostando la rete una ventina di metri più avanti, poi qualcuno ha messo un lucchetto. Dentro le reti arancioni che l’impresa aveva installato a protezione degli scavi sono state rimosse e utilizzate per recintare un’area dove razzolano le galline, attorno sono state costruite diverse baracche.
Dietro il pollaio è stato poi ricavato un giaciglio di fortuna, un divano coperto da una tenda. Tutto intorno insieme ai cementi armati abbattuti e ai rampicanti che ci sono cresciuti sopra fioriscono rifiuti di ogni genere. Sono passati vent’anni, ma alla ex Pensotti i problemi sono più o meno ancora gli stessi di quando ci abitavano i rom.
© Riproduzione Riservata