IN OSPEDALE
Legnano, vent’anni con il cuore
Cardiochirurgia al top. Il primario: «Liste d’attesa unico rammarico»

I vent’anni del reparto ricorrevano, in verità, a marzo dello scorso anno, nel pieno della pandemia. Nel delirio di quei giorni non c’era tempo per gli anniversari, anche perché l’unità operativa di Cardiochirurgia, riconosciuto come uno dei cinque centri di riferimento a livello lombardo per le patologie cardiovascolari, aveva dovuto aumentare la propria attività.
Solo ieri, sabato 23 ottobre, in un clima decisamente più rilassato, per il dottor Germano Di Credico - che ad agosto ha salvato una donna in arresto cardiaco sul volo Pescara-Palermo - e la sua équipe è stato finalmente il tempo delle celebrazioni: i venti anni di attività del reparto sono stati festeggiati all’hotel «Le Robinie» di Solbiate Olona, con un convegno che ha radunato i grandi esperti del cuore, ma anche figure che hanno contribuito a scrivere la storia dell’ospedale di Legnano, come quello dell’ex direttore generale, Giuseppe Santagati e di Stefano De Servi, ex direttore della Cardiologia, che con Di Credico ha condiviso idee e progetti, ma anche la vita quotidiana di reparto.
L’esordio
«Sì, - conferma Di Credico - partimmo con sei letti ospitati proprio nel reparto diretto da De Servi, al primo piano del monoblocco e fu un’avventura entusiasmante. Avevo 39 anni e venivo da un’esperienza decennale al San Raffaele di Milano e da un anno e mezzo di Policlinico, dov’ero ricercatore e aiuto di reparto». «A gennaio - prosegue - era tutto pronto per cominciare l’attività. Avevo portato con me un’équipe di una ventina di persone, tra medici e infermieri, tutti preparatissimi. Era l’unico modo per partire con il piede giusto e vincere quella che per tutti noi e per l’ospedale stesso era una grande sfida». Le aspettative, in effetti, non andarono deluse: l’attività chirurgica iniziò a marzo del 2000 e, alla fine di quell’anno, il reparto si attestava già a quota 250 interventi (cifra che raddoppiò nei tre anni successivi). «Inizialmente - ricorda Di Credico - l’attività riguardava, per lo più, i bypass aorto-coronarici. Poi il quadro è cambiato, con una maggiore concentrazione sulle patologie valvolari, dalla sostituzione alla riparazione, sino ad arrivare a cinque anni fa, quando abbiamo iniziato a riparare le valvole cardiache con tecniche sempre meno invasive».
Bilancio importante
Dei traguardi eccellenti raggiunti dalla Cardiochirurgia legnanese ha parlato anche l’assessore regionale al welfare, Letizia Moratti, nel lungo videomessaggio che ha inviato a Di Credico e che è stato diffuso in apertura del convegno. Dai bilanci che ogni anniversario che si rispetti richiede, il primario non si sottrae: «Tra le cose da salvare metto la professionalità e l’organizzazione h24. Entrambe ci hanno permesso di affrontare efficacemente, anche in urgenza, tutti i tipi di patologie. Salvo anche l’impegno a non arenarci sui traguardi raggiunti, spinti dal desiderio di migliorare sempre, cosa che abbiamo potuto fare anche grazie alle risorse che l’ospedale ci ha accordato, dimostrando di credere molto nella nostra chirurgia. Mi rammarico, invece - conclude il primario - delle liste di attesa, derivanti da una richiesta importante che certamente ci fa onore, ma che cozza, purtroppo, con l’impossibilità di potenziare la nostra struttura. Siamo accreditati per quattordici letti e a questi dobbiamo attenerci. Sempre, però, con l’impegno a dare il massimo».
© Riproduzione Riservata