LA FESTA
Lesa: il ricordo di Tadini, pilota e imprenditore
Raduno di auto storiche e inaugurazione della targa dedicata al primo presidente della scuderia Ferrari

Lesa ha festeggiato domenica 21 maggio un suo ex illustre abitante, la cui famiglia ha abitato per anni in paese nella villa Sourour. Mario Tadini (1905-1983), pilota ed imprenditore, fu il primo presidente della scuderia Ferrari nata nel 1929. Al raduno di auto storiche, tra cui delle splendide Alfa Romeo, delle Lancia e due Ferrari d’epoca, erano presenti i figli Riccardo e Giorgio Tadini e la figlia Loretta che ha sposato Luigi Cabella, altro pilota con oltre 200 gare disputate in varie competizioni, anche lui presente alla cerimonia, Lorenzo Boscarelll, presidente Aisa e Gippo Salvetti, presidente Alfa Blu Team.
LE “FOTO” DI FAMIGLIA
Ha spiegato la figlia: «La sua attività imprenditoriale iniziò nel 1920, quando diventò proprietario di una catena di negozi di abbigliamento. Nel 1929, grazie al capitale accumulato, partecipò alla fondazione della Scuderia Ferrari». I figli hanno rammentato: «Tutto si svolse a Casalecchio sul Reno a Palazzo Pedretti. Lì si incontrarono il commendatore Ezio Ferrari, mio padre e i fratelli Alfredo ed Augusto Caniato, grandi industriali della canapa. L’Italia era seconda al mondo per la produzione dopo la Urss. Davanti ai tortellini e a del buon lambrusco partì l’idea, una sera di ottobre, di fondare la casa automobilistica. Nostro padre, prima di allora, aveva avuto un discreto successo con le gare. Dopo la entrata nella scuderia Ferrari, Tadini decise di tentare la carriera di pilota professionista». Ricorda la figlia: «Negli anni trenta riuscì a conquistare alcune vittorie, soprattutto nelle cronoscalate imponendosi per cinque volte, di cui quattro consecutive nella Corsa allo Stelvio. Nel 1933, ovvero 90 anni fa, vinse su Alfa Romeo il campionato europeo della montagna. «Poi giunse la guerra e si ritirò temporaneamente dalle competizioni. Dopo la fine del conflitto tornò sporadicamente a correre. Si ritirò definitivamente dalle gare a metà degli anni cinquanta. E riprese a fare il commerciante di tessuti». Luigi Cabella, il genero, dice di lui: ” Ero pilota anche io, ma dopo il ritiro Tadini non volle più parlare di motori, né mi diede consigli. Lui era fatto così».
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