Libia
Libia, sequestrati libri 'immorali, Coelho e altri 100 protestano
Il squestro deciso da forze sicurezza vicine a Haftar

Roma, 23 gen. (askanews) - Le forze di sicurezza vicine all'Esercito Nazionale Libico del generale Haftar hanno effettuato il sequestro di diversi libri a Marj, in Libia. I volumi sono stati confiscati in quanto "anti-islamici" o a contenuto erotico, e tra gli scrittori messi all'indice ci sono anche alcune celebri figure del mondo delle lettere mondiale, dal brasiliano Paulo Coelho a Dan Brwon. E proprio Coelho è tra i primi firmatari di un documento di protesta sottoscritto da oltre cento scrittori e intellettuali, libici e internazionali.
Le forze di sicurezza libiche hanno pubblicato nel fine settimana un video su Facebook in cui si mostra il sequestro dei libri, che si trovavano su un camion proveniente dall'Egitto e in viaggio tra Tobruk e Bengasi.
Anche Coelho ha reagito sui social. "Ho contattato l'ambasciata brasiliana - ha twittato l'autore - Non penso possano fare granché ma io certamente non posso starmene con le mani in mano a vedere i miei libri amandati al rogo".
Tra i libri sequestrati, le opere del Nobel egiziano Naguib Mahfouz e traduzioni in arabo di opere di Friedrich Nietzsche e Dan Brown.
Nel video facebook un ufficiale della sicurezza denuncia un tentativo di "invasione culturale" e spiega che nei libri sequestrati ci sarebbero contenuti incompatibili con la fede islamico-sunnita praticata dalla gran parte dei libici, cioè notizie sull'islamismo sunnita, sul cristianesimo e la stregoneria oltre a materiali erotici e pornografici.
Tra i firmatari della protesta spiccano - tra i libici - l'avvocato e attivista per i diritti umani Azza Maghur, il romanziere e pittore Radhouane Bouchwicha e lo scrittore Idriss al-Tayyib. Nella lora lettera gli scrittori deunciano quanto accaduto come puro e semplice "terrorismo intellettuale".
© Riproduzione Riservata