IL MESSAGGIO
«L’impegno dei cattolici in politica»
Il cardinale Bagnasco a Gorla Maggiore accolto dal sindaco Zappamiglio. «Vincere le distrazioni dalle cose che contano»

«Come si fa a comunicare la speranza in un mondo di tensioni? Cercando di non essere troppo distratti, cioè vincere quella distrazione che è voluta dall’esterno per distoglierci dalle cose che contano. E tra le cose che contano c’è che Dio opera nel cuore delle persone». Il cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo emerito di Genova, già presidente della Conferenza episcopale italiana e del Consiglio delle Conferenze dei Vescovi d’Europa, è arrivato oggi, domenica 13 aprile, a Gorla Maggiore, dove ha celebrato la messa della Domenica della Palme insieme a don Valentino Viganò e nel pomeriggio i Vesperi Pontificali. Lo ha accolto il sindaco Pietro Zappamiglio in fascia tricolore.
Sulla partecipazione attiva dei cattolici alla vita politica, tema sempre dibattuto, il cardinale Bagnasco non ha dubbi: «L’impegno dei cattolici in politica certamente esiste, deve anzi esistere, perché i cattolici hanno la vocazione di portare il Vangelo in tutti gli ambienti di vita, quindi anche nella politica. Questa è la vocazione vera del laico cattolico». «I cattolici hanno il diritto e il dovere di partecipare anche alla vita politica e alla formulazione delle leggi - ha ribadito -. Naturalmente avvalendosi della propria coscienza e la coscienza del cattolico in politica, come in qualunque ambito, deve essere una coscienza formata: quindi vera, non per slogan, non per opportunismi o faziosità». «Formare sempre la propria coscienza - ha poi sottolineato - in modo da poter decidere, valutare, fare nelle sedi legislative delle proposte che siano coerenti e motivate, difendendo ad esempio la sacralità della vita dall’inizio fino al naturale tramonto».
L’intervista completa sulla Prealpina di lunedì 14 aprile.
© Riproduzione Riservata