IL PROGETTO
“Link”, supporto alle vittime di violenza di genere
L’iniziativa è stata presentata a Varese e vuole guidare le donne dimesse dagli ospedali verso centri di supporto specialistico

Nasce “Link per supportare le donne vittime di violenza”: il progetto vuole creare una rete di supporto completa per le donne che subiscono violenza. L’iniziativa è stata presentata a metà dicembre dall’Asst Sette Laghi in Prefettura a Varese su convocazione del prefetto Salvatore Pasquariello.
LA PRESENTAZIONE
Giuseppe Calicchio, direttore sociosanitario dell’Asst Sette Laghi, ha aperto la presentazione evidenziando come gli ospedali e i pronto soccorso denuncino un importante numero di prese in carico di donne vittime che, per varie ragioni, non si rivolgono ai servizi specializzati del territorio, come i centri antiviolenza Cav, o alle forze dell’ordine.
Gli stimoli che hanno permesso la nascita di Link sono partiti dal progetto “La Casa della Nutrice”, che si concluderà a fine anno. La principale necessità è quella di un servizio che non sia fisicamente distante alle vittime ma che le raggiunga direttamente dove si trovano per un’emergenza sanitaria, e che sia in grado di accompagnarle nel percepire i servizi specialistici come opportunità, nel caso in cui abbiano resistenze.
Anche il Comune di Varese ha preso parte al partenariato. Questa partecipazione indica una presa di consapevolezza di quanto questi servizi territoriali siano imprescindibili anche per contrastare, riparare e prevenire la cultura e le prassi della violenza e del maltrattamento verso la donna.
IL PROGETTO
L’obiettivo del progetto Link è creare un legame tra i servizi specialistici territoriali: la Riv (Rete Territoriale Interistituzionale Antiviolenza) di Varese, i pronto soccorso, gli ospedali - con particolare attenzione ai reparti di ginecologia, traumatologia e psicologia - i consultori familiari pubblici e privati, i servizi sociali comunali e quelli legati alla tutela giudiziaria. In particolare, il progetto Link mira a evitare che le donne vittime di violenza si disperdano tra l’uscita dalle strutture ospedaliere e i servizi specialistici sopracitati, anche se sono madri.
I PRESENTI
All’incontro erano presenti il procuratore della Repubblica del Tribunale di Varese Antonio Gustapane, il direttore generale dell’Agenzia della tutela della salute dell’Insubria Salvatore Gioia e vari rappresentanti delle Asst Sette Laghi e Valle Olona, dei Tribunali e delle Procure della Repubblica di Varese e di Busto Arsizio, dell’Ordine degli avvocati di Varese, dei Comuni di Varese e Busto Arsizio, della Questura, del Comando provinciale dei carabinieri, della “Fondazione Felicita Morandi” e della cooperativa “Lotta contro l’emarginazione”.
NON SOLO
Lo scorso 18 luglio l’Asst Sette Laghi ha sottoscritto una Associazione temporanea di scopo formale con il Comune di Varese finalizzata a ottenere un finanziamento stanziato dal Dipartimento delle pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei ministri. I fondi dovrebbero servire per realizzare interventi a supporto e potenziamento delle reti operative territoriali antiviolenza nelle attività di presa in carico delle donne. Si terrà nelle prossime settimane la riunione per la sottoscrizione di questo protocollo operativo.
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