LA BARCA AFFONDATA
Lisanza, una tragica festa di compleanno
«Con il temporale che è arrivato il lago diventa pericolosissimo». Sul posto sindaco e vice di Sesto Calende

Il lago nero, il cielo ingombro di nuvole temporalesche, il rumore dell’elisoccorso sopra le teste, le luci lampeggianti dei mezzi anfibi che si riflettono nell’acqua. È quello che si è visto arrivando sulla costa di Lisanza, frazione di Sesto Calende, dove nel tardo pomeriggio di domenica 28 maggio, una house boat presa a noleggio da un gruppo di turisti per la maggior parte stranieri è affondata lasciando dietro di sé quattro morti, due uomini e due donne.
L’allarme è stato dato da un’altra imbarcazione che passando ha visto galleggiare in acqua, in mezzo al lago, persone che si sbracciavano, detriti e pezzi di legno. Molti sono stati soccorsi da altre barche di passaggio e qualcuno è riuscito a raggiungere la riva a nuoto, ma è stato chiaro fin da subito che qualcuno era disperso. Lanciato l’Sos, i primi interventi sono partiti dal cantiere nautico Marina di Lisanza, punto più comodo per poter arrivare vicino al punto dell’incidente.
Da quel momento i sommozzatori dei vigili del fuoco, gli operatori della guardia costiera, i sanitari del 118 hanno iniziato a coordinare i soccorsi mentre nella zona di rimessaggio del cantiere altri turisti, i residenti del piccolo gruppo di case addossate al lago e i proprietari della darsena si sono riversati per capire cosa stesse succedendo.
«Hanno affittato un’imbarcazione per festeggiare, credo un compleanno. Molti sono già stati portati in salvo, ma ci sono dei dispersi», ha detto una signora con lo sguardo fisso alle acque. Intanto le pale degli elicotteri continuavano a spazzare le nuvole e le sirene delle ambulanze riempivano il silenzio. «Bisognerà capire come è successo, probabilmente il brutto tempo, con il temporale che è venuto il lago diventa pericolosissimo. Non ci si mette in acqua senza guardare il meteo», ha affermato uno degli abitanti della zona senza rivolgersi a qualcuno in particolare, ma guardando lontano, come se pensasse ad alta voce. «Non sono barche adatte a navigare, hanno il fondo piatto, senza chiglia che stabilizza. Devono stare ormeggiate e basta. È sufficiente un’onda più forte e si ribaltano. Può anche essere che si siano spostati tutti da una parte e così si è sbilanciata», commentava un altro uomo arrivato al piccolo porto. C’era la speranza che le persone ancora in balia dell’acqua fossero state recuperate, prima che scendesse il buio; due operatori hanno portato una barella lungo il pontile che collega il cantiere con il porticciolo: da lì hanno fatto avanti e indietro le imbarcazioni dei soccorritori. Le persone presenti, tra cui il vicesindaco di Sesto Calende Edoardo Favaron accorso dal centro città, hanno tenuto tutte lo sguardo verso quel pontile.
Sotto la pioggia che ha poi ripreso a scendere, è giunto sul luogo anche il sindaco, Giovanni Buzzi, per confrontarsi con i carabinieri. Anche se il buio ha coperto il lago e la corrente ha portato via i pezzi di legno della house boat, le operazioni di soccorso sono proseguite fino a tarda notte. E riprese questa mattina. Quando è stato recuperato il cadavere dell’ultima persona che risultava dispersa.
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