IL PUNTO DI VISTA
Liste d’attesa infinite? «Troppi esami inutili»
Sanità, la posizione di Sergio Segato, numero uno della Federazione Gastroenterologi, intervenuto a Varese

Nella sanità «bisogna fare meno e fare meglio». Troppi esami inutili. «Prescrivere meno prestazioni, solo così si possono tagliare le liste d’attesa». Una considerazione scomoda e che farà discutere quella sollevata da Sergio Segato, presidente della Federazione italiana delle Società delle Malattie dell’apparato digerente, quasi 5mila medici sul territorio e medico molto conosciuto a Varese e dintorni. Dall’alto di una intera vita trascorsa in ospedale al Circolo, Segato può permettersi di utilizzare affermazioni forti rispetto al funzionamento della sanità pubblica.
«NESSUNA RICETTA MAGICA»
Il problema delle liste d’attesa è complesso e dunque «non c’è nessuna ha ricetta magica». «C’è stato un incremento esponenziale delle richieste di prestazioni ambulatoriali, passate da 670milioni, a livello nazionale, nel 2019 a quasi un miliardo nel 2023 - commenta Segato che è direttore della Gastroenterologia e endoscopia digestiva e del Dipartimento delle Malattie dell’apparato digerente dell’Asst Sette Laghi -. L’idea che si possa semplicemente produrre di più e dunque affrontare la maggiore richiesta in ambito sanitario non ha alcuna possibilità di dare un risultato - spiega -: nessun sistema produttivo potrebbe aumentare la produttività con queste proporzioni, in così poco tempo». Dunque qual è la soluzione? Una strada praticabile è quella del «controllare cosa che va fatta assolutamente, valutare per fare in modo che chi ha davvero necessità possa avere una richiesta di accertamento diagnostico in modo appropriato, altrimenti non ci sarà mai proporzione tra prescrizione e erogazione di un esame».
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