PREOCCUPAZIONE
«Livello del lago Maggiore, appelli nel vuoto». Timori e rabbia
I sindaci di Verbania e Baveno: «Bacino già alto, con le piogge in arrivo rischio allagamenti»

Il timore è che, nei prossimi giorni, si verifichino degli allagamenti. A lanciare l’allarme sono i sindaci di Verbania, Silvia Marchionini, e di Baveno, Alessandro Monti. «Il lago Maggiore», affermano, «è già alto, e le previsioni meteorologiche più recenti indicano, tra domani e venerdì, delle precipitazioni intense sul nostro territorio che inevitabilmente impatteranno sul livello del Verbano. Tutto questo mentre noi primi cittadini continuiamo a non essere coinvolti nelle decisioni, e siamo regolarmente lasciati senza risposte».
REGIONE PIEMONTE NEL MIRINO
Nel mirino dei due sindaci c’è anche la Regione Piemonte: «È completamente immobile, assente, e, di fatto, ha abbandonato a se stessi, in questa battaglia, gli enti locali e gli operatori economici del lago Maggiore».
LE PREVISIONI
Secondo il sito del Centro Geofisico Prealpino il clima dovrebbe cominciare a peggiorare oggi, mercoledì 18 ottobre. Verso la fine della giornata sono attese le prime piogge che dapprima saranno abbastanza deboli per poi aumentare d’intensità nella serata di giovedì.
Il maltempo, localmente forte, probabilmente continuerà anche venerdì 20.
I NUMERI
Intanto ieri alle 17 la quota invaso era di 193,82 metri sul livello del mare, praticamente stabile nelle ultime 24 ore, mentre l’altezza idrometrica a Sesto Calende era di 80,8 centimetri contro i 94,3 registrati la mattina del 10 ottobre. Marchionini e Monti hanno chiesto pubblicamente quali azioni saranno compiute sugli sbarramenti mobili della diga della Miorina. «Sapere», sottolineano, «come si muovono il Consorzio del Ticino e l’Autorità di bacino del fiume Po è essenziale per gli amministratori locali. Abbiamo domandato, ormai già troppo volte, la costituzione di un gruppo di lavoro in cui dovrebbero trovare posto tutti i soggetti coinvolti a partire dai sindaci delle località che si affacciano sul Verbano. Sarebbe uno strumento fondamentale», concludono Silvia Marchionini e Alessandro Monti, «per capire quali scelte vengono fatte sui livelli del lago per ottemperare alle varie esigenze legate alla sicurezza, al turismo, all’agricoltura e al funzionamento delle centrali elettriche. Ma tutti i nostri appelli sino a oggi sono caduti nel vuoto».
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