L'IGNORANZA
Lo "zoo" degli orrori
Cani, polli, maiali e persino due pernici ridotti allo stremo. Denunciati un pastore e sua sorella
Carcasse di animali sparse per tutta la casa, maiali vivi in precaria convivenza con altri, morti da tempo e maleodoranti, due pernici rosse imprigionate in una gabbia, cani allo stremo delle forze, con i segni della catena che sega il collo, peli e sporcizia ovunque.
È stato questo lo scenario da incubo che si è presentato agli occhi dei carabinieri di Mornago, accorsi in via San Giovanni Evangelista a Sumirago insieme con l’Arpa e con l’Asl, Servizio interprovinciale tutela animali (Sita), dopo una segnalazione di qualcuno che sentiva degli odori fastidiosi nella zona. Ma dall’esterno dell’abitazione, una casa con del terreno attorno, non si vedeva nulla dell’orrore che c’era all’interno.
INTERNO CON ORRORE
È stato necessario entrare, per rendersi conto dello stato in cui erano tenuti gli animali, in pessime condizioni igienico-sanitarie, in parte al buio nel semi-interrato, in mezzo ad altre carcasse di loro simili, ormai in decomposizione. Il disordine era indescrivibile e contava anche eternit e rottami di auto ormai inutilizzabili. Dappertutto sacchi di mangimi mal conservati e scaduti. I dieci cani meticci erano tutti infestati da parassiti, alcuni rinchiusi in diverse gabbie, altri, un paio, legati alla catena che, a forza di portarla, aveva loro lasciato segni evidenti sul collo. E tutti, indistintamente, erano pesantemente denutriti, come i trenta polli che razzolavano a fatica.
FRATELLI NEI GUAI
L’intervento congiunto di carabinieri, Arpa e Asl è durato per ore, fino a notte: alla fine è stata posta sotto sequestro l’area, che era di proprietà di due fratelli, un uomo di 56 anni, che di mestiere faceva il pastore, e una donna di 48.
Entrambi, residenti ad Albizzate ma domiciliati a Sumirago, sono stati denunciati per maltrattamento di animali, con conseguente morte, furto venatorio e deposito incontrollato di rifiuti, in base alla legge 152 del 2006 sull’ambiente.
Le due pernici rosse, una specie di pregio anche se non rara come la pernice bianca (per la quale sarebbe addirittura scattato l’arresto dei due), erano in una gabbia appesa a un albero. Ora sono state affidate al Rifugio animali felici di Brissago Valtravaglia, in attesa che le condizioni climatiche permettano la loro liberazione, visto che non si tratta certo di animali domestici.
Dei cani si occuperà invece il canile di Locate Varesino. Gli animali sono in custodia giudiziale al sindaco di Sumirago, Mauro Croci, e al distretto veterinario Asl di Gallarate.
MAIALI DAL SINDACO
Dunque, dopo il gatto Silvestro, il persiano di nove anni abbandonato dai proprietari e affidatogli nel 2012, ora il sindaco Mauro Croci è diventato tutore dei nove maiali sequestrati nell’allevamento lager scoperto dai carabinieri a Caidate.
I cani, infatti, sono finiti al canile di Locate Varesino. I polli e le pernici, invece, sono stati trasportati in una struttura adeguata di Brissago Valtravaglia. E i nove suini?
Per ora restano al loro posto, con la cura e il mantenimento affidati, almeno temporaneamente, al primo cittadino, così come prevede la legge applicata alla lettera dal Servizio interprovinciale tutela animali.
Alla notizia, il sindaco ha sorriso (ormai è abituato) e l’ha buttata sul ridere: "Sì, sono diventato il padrone di nove bellissimi maiali: ora esco dall'ufficio a vado a dar loro da mangiare prima di tornare a casa", ha detto. Nei prossimi giorni effettuerà un sopralluogo con i vertici di Asl e Arpa per valutare se sia possibile ripristinare in loco le condizioni igienico-sanitario minime per la permanenza degli animali o se invece sarà necessario trasferirli in un’idonea struttura. Naturalmente, in entrambi i casi i costi saranno a carico dell’amministrazione.
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