EMERGENZA
Caro energia: bollette a più 121%
Indagine di Confcommercio su 703 imprese. La colpa degli aumenti? «Speculazione»

Il caro-energia è un ciclone sulle imprese lombarde del terziario: più 121% l’incidenza dei costi sul fatturato in un anno. È quanto risulta da un’indagine condotta dall’Ufficio studi di Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza, su un campione di 703 imprese.
LE STANGATE
Il grado di sofferenza è altissimo dinanzi a rincari divenuti esorbitanti: dal più 181% nel dettaglio alimentare al più 161% per alberghi-ricettività e più 123% per la ristorazione, al più 119% e più 116% rispettivamente per i negozi non alimentari e i servizi; questa crescita nell’ultimo anno dei costi. In media, per tutti i settori, la stagnata è del più 121%. .
RINCARI ELETTRICITÀ
Il sondaggio scende poi nel dettaglio: Sul fronte dei rincari per la spesa relativa all’elettricità, il 27% delle imprese li ha indicati tra il 100 e il 200% per il 27% delle imprese, di oltre il 200% per il 26% e fra il 50-100% per il 23%. Il 24% segnala un incremento fra il 30 e il 50%. I settori più in affanno: quelli alimentare, della ristorazione e degli alberghi.
RINCARI GAS
Per ciò che attiene invece agli aumenti sulle bollette del gas, il ricaro è di oltre il 200% per il 19% delle imprese e fra il 100 e 200% per il 25%.
RINCARI CARBURANTE
Anche la spesa per i carburanti ha inciso nell’ultimo anno: per oltre metà delle imprese consultate da Confcommercio, la crescita è stata fra il 30 e il 50%, per il 27% fra il 50% e il 100% .
Gli imprenditori a chi e cosa attribuiscono la cusa? Il 91% non ha dubbi: la speculazione.
LE CONSEGUENZE
Il 66% delle imprese prevede un minore uso di illuminazione e riscaldamento; il 32% un maggiore indebitamento con le banche per pagare le bollette; il 18% la riduzione dell’orario di lavoro; il 15% la chiusura dell’attività e il 10% la sospensione temporanea.
CONTROMISURE INSUFFICIENTI
Stando al responso che arriva dalle 703 imprese, la maggioranza di Milano e provincia, il 66% invoca interventi più ampi e incisivi da parte Governo per ridurre il carico fiscale sulle bollette mentre il 18% auspica ristori come per l’emergenza Covid.
«ENERGIE RINNOVABILI»
Il 63% delle imprese indica che occorre puntare con decisione sulle fonti di energia rinnovabile. Il 53% sulle centrali nucleari di ultima generazione, il 32% sui rigassificatori. IN questo caso la domanda su quali interventi strutturali mettere in campo, la risposta era multipla.
Da ultimo, emerge l’auspicio che il tema del caro-energia sia prioritario nel confronto fra i candidati alle elezioni politiche.
Rischio recessione
«Gli interventi per far fronte all’emergenza caro-energia devono essere molto rapidi per evitare una vera e propria recessione e indesiderati lockdown per le imprese - è il commento di Marco Barbieri, segretario generale di Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza -. Per l’autunno e l’inverno potrebbero essere chiesti sacrifici a tutti i cittadini e il dialogo e senso di responsabilità con le istituzioni non mancherà da parte nostra. Occorre però equilibrio, pensando più che a misure spot di facciata, che possono diventare anche controproducenti per la vita dei nostri centri urbani, ad interventi di sostegno come una proroga del credito d’imposta, la dilazione dei pagamenti dei costi energetici, la ritrattazione dei contratti di fornitura e soprattutto con il finanziamento di check up energetici che consentano alle imprese una verifica di costi e dispersione energetica».
L’allarme per i costi dell’energia è satto lanciato di recente anche dagli industriali della provincia di Varese.
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