VOTO AI SUPPLEMENTARI
Lombardia, Pirellone: Marrelli ottavo “re” di Varese
L’avvocato calabrese di Venegono potrebbe entrare in Consiglio con lista (milanese) Lombardia Ideale. E’ anche sindaco in paese del Sud: «Ma tra due mesi scade il mandato»

Potrebbe salire a otto la “pattuglia” dei consigliere regionali della provincia di Varese. Ai sette già consacrati, a suon di preferenze, dalle urne, andrebbe ad affiancarsi un quasi eletto nella lista di Lombardia Ideale per la provincia di Milano. Si tratta di Luca Marrelli, 46 anni, avvocato, cancelliere alla Procura di Varese, residente a Venegono Superiore. Il suo è un caso che merita di essere raccontato. Iniziando dalla fine - quasi eletto - e percorrendo a ritroso la sua carriera politica.
SECONDO CHE PUÒ DIVENTARE PRIMO
Marrelli è stato dirottato su Milano perché la lista di appartenenza, Lombardia Ideale - Fontana Presidente, era in overbooking di candidature in provincia di Varese. Ha accettato, mettendosi a testa bassa per raccogliere preferenze nel capoluogo meneghino e nel relativo hinterland. Il risultato: 633 voti personali, riscossi anche grazie anche alla comunità calabrese, trapiantata nel milanese, e in particolare quella originaria di San Mango d’Aquino, paese di 1.500 abitanti di cui Marrelli è sindaco in carica. È arrivato secondo. Primo della lista ed eletto, Carmelo Ferraro (1.200 preferenze). Partita chiusa? No, o almeno così sembra. Già perché Ferraro potrebbe incorrere in una delle cause di ineleggibilità. Riassumibile così: si sarebbe dimesso tardivamente dal Cda della Fondazione Irccs Ca' Granda dell’ospedale Maggiore Policlinico di Milano. La legge prevede che il posto - come questo, che crea incompatibilità col ruolo al Pirellone - venga ufficialmente lasciato entro un certo termine e comunque prima della candidatura alle regionali. Marrelli ha fatto un accesso agli atti e verificato che le dimissioni sarebbero avvenute tardivamente, anche se Ferraro le avrebbe indicate come “protocollate” un mese prima. «Ho sollevato la questione per una ragione di giustizia e rispetto delle norme, non sto facendo la guerra a nessuno» tiene a precisare Marrelli.
Ora, il nodo verrà sciolto dalla Giunta per elezioni, organismo formato dai nuovi capigruppo del Consiglio regionale e presieduto da un esponente della minoranza, che esprimerà una valutazione tecnica, non politica, sullo stato degli atti. E se dovesse essere confermata, come appare probabile, l’ineleggibilità di Ferraro, subentrerà contestualmente Marrelli.
SINDACO IN CALABRIA. «ANCORA PER POCO»
Come detto, Marrelli è attualmente primo cittadino di San Mango d’Aquino, in provincia di Catanzaro. È stato eletto nel 2018 con esito plebiscitario. All’epoca era residente lì, poi nel 2021 ha vinto il concorso per cancelliere al palazzo di giustizia di Varese e si è quindi trasferito a vivere a Venegono Superiore dove peraltro è nutrita la componente calabrese. Il suo mandato scadrà a maggio. Dunque, facendo due conti, in caso di insediamento al Pirellone, la concomitanza dei due incarichi, non incompatibili, durerà poco più di un mese. «Non mi ripresento ovviamente alle elezioni a San Mango d’Aquino - tiene a precisare Marrelli -, non sarebbe serio e onesto». Da quando è salito in Lombardia, ha fatto il sindaco sfruttando i permessi previsti dalla legge; pendolare (istituzionale) tra profondo Nord e coste del Sud.
Marrelli è nato a Tradate. Ed è tornato in Calabria quando aveva 5 anni, seguendo il padre che aveva ottenuto il trasferimento di lavoro nella regione di origine.
LA CARRIERA POLITICA
Luca Marrelli, laureatosi in Giurisprudenza a Napoli, è stato, prima ancora che sindaco, consigliere comunale, presidente del Consiglio comunale e assessore nel comune del Catanzarese. È inoltre componente dell’Anci (Associazione nazionale comuni italiani) Calabria, e rappresenta i paesi sotto i 5.000 abitanti.
Area politica? In principio socialista, «San Mango d’Aquino era socialista», e poi la transizione verso il centrodestra, aderendo alla Lega Salvini nel momento in cui il leader del Carroccio aveva fatto “breccia” anche nelle regioni del Sud. E oggi? «Mi definisco di centrodestra, moderato».
«DIALOGO COSTANTE COL TERRITORIO»
Se andrà in Consiglio regionale, Marrelli porterà al Pirellone il suo modo di interpretare l’attività politica: «Dialogo e confronto costante con gli amministratori locali e coi cittadini. Mi impegnerò da subito a prendere contatti coi sindaci (in primis quelli del Milanese Ndr) per capire da loro quali sono le principali esigenze che la Regione può soddisfare. La politica chiusa nei palazzi, fine a sé stessa, non appartiene alla mia cultura, alla mia formazione, ai miei valori. Siamo al servizio della gente. La mia porta e le mie finestre saranno sempre aperte».
«FONTANA È IL MASSIMO»
«Ho avuto occasione di conoscere personalmente e poi di dialogare più volte col presidente Attilio Fontana - spiega Marrelli -. È una persona squisita, umile. E un grande avvocato, come ho potuto sentire dai pareri di tutti qui al Tribunale di Varese».
«AUTONOMIA, SÌ MA... »
Che cosa ne pensa Marrelli, uomo del Sud, dell’autonomia che ora sembra aver ripreso la marcia verso il traguardo? «Se viene intesa come responsabilizzazione da parte degli enti locali, sono perfettamente d’accordo. Però devono essere garantiti alle regioni del Sud uguali diritti e opportunità. La Lombardia resta la locomotiva ma il Sud deve essere messo nelle condizioni di fare da traino». «E poi, va approfondita, a mio avviso, la questione dell’attribuzione di tutte le materie a regioni che non sappiamo se sono in grado di farsene carico».
TUTTO CALCIO (JUVE) E FAMIGLIA
Marrelli è uno sportivo: ha praticato calcio e atletica. «E sono tifoso della Juventus. Quando Salvini venne a tenere un comizio nel mio paese, in Calabria, sottolineò che lui milanista si trovava in un covo di juventini. Lo rincuorai: per noi meglio un milanista di un interista... ». Marrelli vive a Venegono con la compagna dalla quale ha avuto un figlio. Presto, forse, il debutto a Consiglio regionale. Palazzo Lombardia con vista sullo Stretto.
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