FERROVIE
Lombardia: treni, nuova protesta dei pendolari
Seconda lettera al presidente Fontana. «Il servizio è un disastro, disagi non legati solo alla pandemia»

I pendolari del servizio ferroviario in Lombardia hanno inviato oggi, lunedì 24 gennaio, una seconda lettera al presidente della Regione, Attilio Fontana, lamentando di non aver ricevuto risposta alla prima, di una settimana fa, e ribadendo i disagi legati alla riduzione delle corse che vanno oltre la contingente difficoltà per la pandemia.
Ecco il testo del documento destinato al Governatore: «Egregio Presidente Fontana, a una settimana dall’invio della lettera dei comitati non ci è giunta alcuna risposta da parte Sua in merito al quesito che ponevamo sul costante degrado del SFR lombardo a partire dal 2018.
Registriamo però da più parti diversi tentativi per giustificare il disastro del servizio di Trenord nascondendosi dietro la pandemia».
«Chiudiamo subito la questione - si legge nella lettera - osservando che, per giustificare le difficoltà di Trenord, vengono dichiarate percentuali di assenze per positività e quarantene che sono diverse volte superiori sia a quelle medie della popolazione italiana sia a quelle medie registrate nelle aziende italiane di qualsiasi settore merceologico. Qualcosa sicuramente non va in questi dati, comunque non ufficiali, oltre che nella stessa Trenord».
«Presidente, chiediamo a Lei - concludono i pendolari - di conoscere quale sia l’effettivo stato dell’organico di Trenord rispetto al fabbisogno per il ripristino pieno del servizio ai livelli del 2018. Ribadiamo e sottolineiamo però che non contestiamo gli effetti, comunque transitori ed evidentemente sovrastimati, della pandemia, ma il progressivo smantellamento del servizio in atto dal 2018, ben due anni prima che si manifestasse la pandemia, e su questo richiamiamo l’assessore
alle sue responsabilità».
Il documento è firmato da 24 comitati dei pendolari lombardi, tra cui il Comitato pendolari Busto Nord.
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