IL CASO
Gatti abbandonati nei boschi, è allarme
Gli animalisti lanciano una campagna di sterilizzazione nelle colonie feline

«Siamo in grande emergenza, sul territorio è allarme per i gatti abbandonati».
«Escalation preoccupante»
Non usa mezze parole la consigliera comunale di maggioranza lonatese Linda Alessandra Bighetti, da poco membro effettivo del neonato Partito Animalista, per descrivere la situazione – definita come «escalation preoccupante» dell’abbandono dei gatti in tutte le zone della provincia di Varese. Che assume contorni gravi nei comuni del sud del varesotto non lontani dall’aeroporto di Malpensa. «Sul territorio di Samarate ci sono diverse colonie feline censite, in particolar modo nella frazione di San Macario, con i volontari e i rappresentanti della Lega Italiana Diritti degli Animali che stanno provvedendo a sterilizzare i gatti, tutelandoli e garantendo loro il cibo senza dimenticare che queste colonie sono anche protette, e non è particolare da poco, dalle Ats».
Micetti sotto il mese
Importante in queste delicate operazioni il supporto logistico operativo garantito dal sindaco Enrico Puricelli, dal suo vice Nicoletta Alampi e dal comandante della polizia locale Edoardo Angotti. Rimane l’allarme abbandono dei gatti e, ha fatto notare Bighetti, «a Lonate Pozzolo di recente sono stati abbandonati in una colonia felina in una zona periferica ben quattordici gattini in un sol giorno, tutti sotto il mese, che noi abbiamo provveduto, grazie ai volontari, a custodire e a tutelare in attesa di una nuova famiglia, mentre qualcun altro è stato ricoverato ed è tuttora seguito dai veterinari». Anche in questo caso si sottolinea la vicinanza delle istituzioni e del primo cittadino Nadia Rosa.
L’importanza dei volontari
Una situazione di emergenza un po’ ovunque ed è per questo che Bighetti ha lanciato via social «una raccolta cibo su Facebook per le colonie feline» a rafforzare il lavoro di circa 25 volontari. Conclude: «C’è un impegno del Partito Animalista sul territorio tanto che stiamo lanciando il progetto della sterilizzazione a distanza e con un piccolo dono simbolico si può salvare un gatto». Anche perché senza l’intervento tempestivo dei volontari molti cuccioli di gatto rischierebbero di morire (molti i casi negli ultimi mesi soprattutto a Samarate, non pochi quelli uccisi, ndr) e questo clima di imbarbarimento e violenza contro gli animali purtroppo dilaga ovunque. Proprio in questi giorni si chiude una vicenda tornata alla ribalta grazie alla segnalazione di una cittadina residente in viale Zellner, a Samarate, aveva rimarcato che nei boschi di via della Novella giacesse da giorni la carcassa di un gatto morto. Finalmente i resti sono stati rimossi.
I precedenti
La prima uccisione di un gatto risale a dicembre 2019 quando Negretto, un bellissimo micio nero, venne ucciso a bastonate a Ferno, nella zona della colonia felina delle scuole elementari creando un moto di indignazione collettiva di tutta la comunità. L’ultimo caso è stato di una volpe, avvelenata pochi giorni fa nei boschi dell’area Cerello a Lonate Pozzolo. Sul caso la consigliera Bighetti ha chiesto con urgenza verifiche e sopralluoghi ai vigili senza avere ancora risposta. «La violenza contro gli animali non sarà mai di serie B». Infine in queste ultime settimane ci sono stati diversi gatti trovati morti a Samarate, alcuni investiti altri trovati senza vita nei boschi, ma dagli ultimi accertamenti compiuti dal comando di polizia locale si tratterebbe di morte naturale o di malattia e non, come si temeva, di una morte provocata.
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