IL DISGUIDO
L’Orchestra rimane senza palco
Col cambio di gestione del teatro, l’ensemble escluso dalla stagione

Chissà che colpo avrà preso Daniele Balleello vedendo affissi per Legnano i manifesti sei metri per tre che celebrano il primo anno di amministrazione Fratus.
Potrebbe essere suonato sinistro quel “Tutta un’altra musica” all’orecchio del direttore dell’orchestra Città di Legnano-Franz Joseph Haydn.
Del resto, già la sua proposta artistica per la stagione 2018/2019, poiché compresa nell’offerta avanzata dal Csbno per la gestione del teatro Tirinnanzi risultata sconfitta, non potrà realizzarsi in quei termini e con quelle modalità. Scherzi a parte, cosa succederà adesso all’orchestra?
Avrà ancora spazio in città una realtà attiva dal 2001?
Proprio l’altro ieri, lunedì 2 luglio, Balleello ha inviato una comunicazione a Palazzo Malinverni per capire se ci sarà futuro, perlomeno nel breve, per la sua “Haydn”.
«Senza alcun tipo di pretesa, perché mi rendo perfettamente conto della situazione dei Comuni, l’intento della mail che ho indirizzato al Comune è sapere se il percorso fatto insieme ha la possibilità di proseguire» spiega Balleello.
«In tutti questi anni i rapporti con le amministrazioni sono stati molto buoni, abbiamo condiviso i programmi e mi è sempre stata espressa soddisfazione per i nostri concerti. Dagli inizi a oggi abbiamo conosciuto e compreso le difficoltà del Comune, costretto a tagliare il suo sostegno (da convenzione triennale ad annuale a semplice contributo ndr) per i problemi che hanno interessato tutti gli enti locali. Da parte nostra c’è il desiderio forte di continuare questa esperienza e per questo chiediamo al Comune se la proposta musicale sarà tutta nella stagione del Tirinnanzi o se ci sarà la possibilità di integrare e diversificare l’offerta».
La storia della “Haydn” è cominciata una domenica mattina di novembre 2001, in occasione di un aperitivo musicale al teatro Cantoni.
Nacque come composizione a quattro mani l’orchestra, per intuizione e iniziativa dell’allora assessore alla Cultura Carlo Maria Lomartire e del Maestro Roberto Pinciroli, che nei primi anni di attività si alternò con Balleello alla direzione.
Da diciassette anni in qua una media di 3-4 concerti l’anno e il destino complesso condiviso con gli spettacoli dal vivo sotto l’egida comunale: prima il Cantoni, poi, dal 2008, la basilica di San Magno.
La primavera del 2016, con l’apertura del Tirinnanzi, ha segnato l’inizio di una nuova stagione, anche per l’orchestra.
«Lo spazio in cui si suona influisce su quello che si suona» nota Balleello.
«Il nuovo teatro ci ha permesso di arricchire il repertorio e di accrescere la complessità dei brani eseguiti. La Haydn è cresciuta con i tempi giusti; fra l’altro abbiamo da tempo una collaborazione con l’istituto Vittadini che garantisce una continuità di presenze preziosa. La nostra spalla è il loro docente, il che è un valore aggiunto: non bisogna soltanto suonare bene, ma avere uniformità di suono per essere una vera orchestra. Questo per dire che ci siamo dati da fare sul territorio, dove abbiamo trovato sponsor sensibili e dove abbiamo tenuto incontri nelle scuole. In tutti questi anni ho dato e ricevuto tanto con l’orchestra. Anche soltanto essere fermato per strada da chi ha assistito a un concerto e si complimenta è gratificante».
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