MILANO 21-12-2022

DOPO IL GIRO DI VITE

Comunicazione di Procure e Polizia giudiziaria, interviene l’Ordine dei giornalisti della Lombardia

Nuova interpretazione delle norme: presentato il primo documento sulla libertà di informazione

Varese, incontro Ordine dei giornalisti 2020 (foto archivio)
Varese, incontro Ordine dei giornalisti 2020 (foto archivio)

La presunzione di innocenza è un diritto fondamentale, ma non può essere tutelato comprimendo la libertà di informazione dei giornalisti. È quello che di fatto sta accadendo, anche in Lombardia, a causa di un’interpretazione troppo rigida delle nuove norme sulla comunicazione delle procure e della polizia giudiziaria entrate in vigore un anno fa (e prevista dal d.lgs. 188/2021).

I PRINCIPI DEL DOCUMENTO

L’Ordine dei giornalisti della Lombardia ha dedicato al tema il suo primo documento sulla libertà di informazione proponendo un’interpretazione delle norme che tuteli i principi di trasparenza e insieme quelli della presunzione di innocenza. L’Ordine della Lombardia, in particolare, auspica:

- che il rapporto con i giornalisti sia rapido e continuo;

- che l’informazione diffusa da procure e polizia giudiziaria sia completa:

- che sia evitata ogni burocratizzazione nei flussi di informazione: le norme vanno applicate solo all’Informazione istituzionale delle Procure e non devono impedire il necessario lavoro di verifica, da parte dei giornalisti, di notizie attinte a fonti private.

- che le norme non siano applicate a notizia che non siano, o non siano ancora, oggetto di indagini, in modo che non influiscano sulla cosiddetta cronaca nera

- che l’organizzazione delle Procure sia adattata alle nuove responsabilità attribuite dalla legge.

L’Ordine della Lombardia, da parte sua:

- richiama tutti i colleghi all’esatto rispetto delle norme deontologiche in materia di presunzione di innocenza e di dignità dei condannati

- invita, nel pieno rispetto della loro indipendenza, le scuole di giornalismo ad ampliare le ore di lezione dedicate al diritto penale, al diritto processuale penale, alla criminologia in modo da approfondire, anche con esercitazioni pratiche, le modalità corrette per seguire le attività di indagine, i processi e per leggere le carte processuali

- si impegna a organizzare corsi e percorsi di formazione sugli stessi temi e a favorire il più ampio dibattito su questi temi

- continuerà inoltre a vigilare sull’applicazione dei principi della presunzione di innocenza e a monitorare le modalità di applicazione delle norme anche da parte delle singole procure, anche attraverso la Commissione sulla Presunzione di innocenza costituita a giugno 2022.

Di seguito, il testo del documento.

LA PRESUNZIONE DI INNOCENZA E L’ACCURATEZZA DELL’INFORMAZIONE: IL RUOLO DELLE

PROCURE

A un anno di applicazione delle norme sui rapporti tra procure, polizia giudiziaria e giornalisti a tutela del principio costituzionale della presunzione di innocenza (contenute nel decreto legislativo 188/2021) l’Ordine dei giornalisti della Lombardia ritiene necessario segnalare le criticità create in tutta la Lombardia dall’applicazione e dall’interpretazione di queste regole, che impediscono ai giornalisti di ottenere dalle p rocure e dalle forze dell’ordine le informazioni necessarie per poter pubblicare con la dovuta serenità professionale informazioni accurate sullo svolgimento delle indagini e dei processi, proporre alcune possibili soluzioni, e indicare le sue prossime iniziative. L’Ordine ritiene, in ogni caso, che sia necessaria una modifica radicale di alcune disposizioni che rendono incostituzionale il decreto

GLI OBIETTIVI MANCATI DELLA PRESUNZIONE DI INNOCENZA

Il principio della presunzione di innocenza è un principio fondamentale del nostro ordinamento giuridico. Come ogni altro, merita di trasformarsi - nel rispetto di tutti gli altri diritti fondamentali - da mera previsione giuridica in tutela concreta dei diritti individuali e

fondamentali in una società civile. È ancora troppo diffuso, in ampie parti dell’opinione pubblica, un principio opposto che potrebbe essere definito di “presunzione di colpevolezza” ne i confronti di coloro che sono stati coinvolti in un’indagine o un procedimento penale. È quindi emersa con forza la necessità di evitare danni reputazionali che derivino dall’essere coinvolto in un processo penale, tanto più in considerazione dell’elevato numero di errori giudiziari. Allo stesso modo, non è sempre chiara, nel comune sentire, la differenza tra la responsabilità penale, con tutte le sue conseguenze giuridiche, e le diverse, spesso più ampie, responsabilità politiche, sociali, morali.
La tendenza della legislazione comunitaria a trasformare il principio giuridico in senso comune è quindi condivisibile. Lo sforzo va quindi sostenuto, nell’ambito della loro competenza, anche dagli Ordini dei giornalisti regionali e, nella loro totale indipendenza, dai consigli di disciplina territoriali, attraverso le attività di formazione e di verifica deontologica, alla luce del Testo unico dei doveri dei giornalisti. Le norme italiane di attuazione della direttiva del Parlamento europeo sulla presunzione di innocenza, per quanto animate dal perseguimento di un obiettivo condivisibili presentano diversi aspetti controversi, derivanti da una formulazione tecnica infelice che si espone, in concreto, a evidenti distorsioni applicative.
Da un punto di vista stretta mente giornalistico, le norme - entrate in vigore circa un anno fa, il 14 dicembre 2021 - previste dal decreto legislativo 188/2021 (che hanno modificato l’articolo 5 del decreto legislativo 106/2006) non tengono conto della diversità dei tempi rilevanti per il lavoro del giornalista e di quelli rilevanti per lo svolgimento delle indagini e dei processi. Una carenza che inevitabilmente ha coinvolto anche l’interpretazione e l’applicazione delle norme. Il tema del disallineamento dei tempi di lavoro continuerà ad accompagnare non solo il dibattito sulla presunzione di innocenza, ma anche ogni discussione sulla cronaca giudiziaria e sulla corretta informazione delle attività processuali. In termini concreti, però, non riuscire a rispondere alle esigenze di rapidità dei giornalisti nel dare ma anche nel verificare le notizie, significa esporli a quella che è stata chiamata, con immagini forti ma efficaci, un’”istigazione a delinquere” e a invitarli a far ricorso al “mercato nero della notizia”.
Due le conseguenze: la “privatizzazione” dei flussi informativi e l’irresponsabilità dei giornalisti. In una situazione di crescenti difficoltà oggettive, l’informazione complessiva sulle indagini corre il rischio di essere abbandonata solo ad alcune fonti private non direttamente toccate dalle nuove norme rendendo di fatto impossibile per il giornalista la ricerca di riscontri dalla parte pubblica del procedimento penale, come prevede in modo inderogabile la regolamentazione deontologica, soprattutto nella diffusione delle notizie “secche” (meno nei servizi di approfondimento). Privi degli strumenti per ristabilire un equilibrio tra le diverse parti del processo “dentro le mura”, i giornalisti potrebbero essere costretti a dare una versione fortemente parziale.
L’esito paradossale è che diventa sempre più complessa, anche se non certo impossibile, anche la valutazione deontologica dei giornalisti, che non sono messi in condizioni di effettuare il proprio lavoro in modo accurato. Un’appropriata interpretazione delle norme potrebbe evitare la lunga serie di possibili conseguenze indesiderate. È opinione comune, in dottrina, che il decreto legislativo presenti molti aspetti critici, in parte legati alla stessa difficoltà di affidare a uno strumento legislativo la funzione di estendere la portata del principio della presunzione di innocenza dalle aule dei tribunali all’intera società. Al momento, e in attesa di una necessaria correzione delle norme, solo la loro concreta interpretazione da parte delle singole procure, alla luce dell’intero ordinamento giuridico italiano e comunitario insieme alla valutazione attenta della situazione di fatto in cui devono essere applicate, può allora impedire conseguenze indesiderate e indesiderabili. Oggi, al di là di alcuni lodevoli eccezioni, l’interpretazione delle norme ha ridotto fortemente i flussi di informazione, anche in Lombardia.
A un anno dall’entrata in vigore, le informazioni provenienti dalle procure si sono fatte notare per una forte inadeguatezza rispetto alle esigenze di un’informazione accurata, e quindi deontologicamente corretta, in relazione al concreto esercizio della giurisdizione nel nostro Paese. Solo la grande professionalità dei giornalisti ha impedito di trasformare la cronaca giudiziaria e, per un’estensione delle norme ad ambiti che vanno al di là della loro portata, la cronaca nera in un vuoto informativo. La forte discrepanza delle interpretazioni delle norme da Procura a Procura ha reso anche più evidente il problema. Se le norme hanno evidentemente lasciato ai singoli uffici il compito di adattare l’interpretazione alla situazione concreta e alle risorse disponibili, un’applicazione ​eccessivamente divergente corre il rischio di creare diseguaglianze non irrilevanti nella concreta libertà di informare correttamente e nel diritto a essere informati. L’interpretazione delle norme è stata finora caratterizzata da un rispetto eccezionalmente formale delle sole norme del decreto legislativo.
La tendenza da parte delle procure, in tutta Italia e quindi anche in Lombardia, è stata quella di un’applicazione troppo rigida delle norme che ha creato una forte burocratizzazione del rapporto tra procure e giornalisti e, soprattutto, ha portato di fatto a individuare nella segretezza - la mancata divulgazione dei nomi, per esempio - la tutela della presunzione di innocenza, senza tener conto dell’interesse pubblico alla trasparenza delle indagini (laddove, evidentemente, la segretezza non sia necessaria al loro svolgimento).

L’INTERESSE PUBBLICO E I PROCESSI PENALI

Ogni processo riveste, per sua natura, un interesse pubblico. L’intero diritto processuale penale, tutte le norme - sia costituzionali, sia contenute nella convenzione europea dei diritti dell’uomo sulla pubblicità del processo rispondono a questo principio, fondamentale in un sistema liberale e democratico. Il controllo sull’operato della magistratura, come su qualsiasi altro potere, da parte della società civile richiede la conoscenza piena di tutti gli aspetti del processo. La segretezza delle indagini non può che essere un’eccezione, stabilita per rendere efficace l’azione investigativa. Ogni processo e ogni indagine possono essere poste, da soli o insieme ad altri simili, al centro di una notizia o di un approfondimento, anche dal singolo giornalista.
I motivi possono essere i più diversi: la rilevanza locale da un punto di vista geografico, per un determinato gruppo di persone, per un tema di cui si vuole esercitare l’advocacy. Il riferimento all’”interesse pubblico” contenuto nella legge non può che essere interpretato nel senso più ampio. Individuare poche indagini come meritevoli di un interesse pubblico potrebbe, all’opposto, avere l’effetto di concentrare l’attenzione dell’opinione pubblica su pochi eventi, che diventerebbero paradossalmente quegli eventi mediatici che la legge intende disincentivare.
I giornalisti devono essere messi in condizione di concorrere, con un rapporto continuo con gli uffici giudiziari e del le forze dell’ordine e con il loro lavoro, alla valutazione da parte della Procura della sussistenza in concreto, e non semplicemente in astratto, dell’interesse pubblico e della rilevanza pubblica. Definire quale evento costituisca notizia o informazione meritevole di approfondimento è il compito dei giornalisti. Questo principio vale, a maggior ragione, per le informazioni relative ai processi penali. Azzerare o ridimensionare questo compito di gatekeeping, di apertura dei cancelli delle informazioni, ai giornalisti significa azzerare il loro ruolo professionale a favore di quell’appiattimento delle informazioni a favore di intermediari non professionali, o fonti più spregiudicate, che rappresenta in realtà il vero problema dell’attuale sistema informativo.
Non va in questa direzione la tendenza attuale a pubblicare comunicati senza nomi di persone giuridiche e fisiche, persino nel caso della chiusura delle indagini. Si tratta di un escamotage, peraltro povero, che può dare al Procuratore l’illusione di essere al riparo delle responsabilità disciplinari - ma in realtà anche la carenza o l’assenza di informazioni può essere censurabile e rende molto difficile lo svolgimento di un’accurata attività giornalistica. Anche le procure, in quanto poteri pubblici, devono mettere i giornalisti in condizione di lavorare in modo accurato. La libertà di stampa, quando esercitata da giornalisti-professionisti e pubblicisti - su base regolare e retribuita, non può essere semplicemente intesa come libertà negativa, priva di restrizioni e sanzioni da parte dei poteri dello Stato, ma anche come la libertà positiva di offrire un’informazione accurata. Questo comporta, da parte delle autorità pubbliche (e non solo) un’ampia collaborazione perché siano disponibili tutti gli strumenti necessari per l’esercizio di questa libertà. Solo in questo modo la più ampia libertà di stampa, e la libertà di informazione corretta, possono conciliarsi con il diritto a essere informati, e di avere a disposizione gli strumenti conoscitivi per valutare e decidere da parte dei cittadini.Le norme del decreto legislativo fanno riferimento a “specifiche” ragioni di interesse pubblico da indicare nel caso di pubblicazione di comunicati e di conferenza stampa. In questo modo sono quindi escluse ragioni puramente generiche.
È verosimile che le norme vogliano evitare abusi, da parte della pubblica accusa, nel momento in cui affida ai P rocuratori il compito di accendere o tener spenti i riflettori sulle indagini. Non possono però essere considerati generici i principi costituzionali, e tra questi la libertà di stampa sui quali si fondano i nostri sistemi liberali e democratici, che prevedono la libera valutazione dell’operato delle autorità pubbliche. La valutazione delle specifiche ragioni di interesse pubblico previste dalla legge deve essere svolta tenendo in considerazione la generale - e mai generica - libertà di stampa e di corretta informazione. È evidente che l’interpretazione delle norme del decreto legislativo, come di tutte le norme vigenti, non può essere svolta in modo da limitare o ledere i diritti fondamentali previsti dal diritto italiano e comunitario.

LE PROPOSTE DELL’ORDINE DEI GIORNALISTI DELLA LOMBARDIA

L’Ordine dei giornalisti della Lombardia, nell’ambito delle sue attività istituzionali, ritiene necessario proporre soluzioni percorribili anche sul piano dell’interpretazione delle norme. In particolare, secondo l’Ordine: È auspicabile che l’interpretazione delle norme tenga conto del principio generale della trasparenza dell’attività delle Procure, più in generale, di ogni autorità giudiziaria e pubblica. La trasparenza nell’esercizio delle funzioni dei procuratori è una componente fondamentale dello stato di diritto ed una delle garanzie importanti di un giusto processo, oltre

a essere “un modo per assicurare la fiducia del pubblico, recita il Parere (8/2013) del Consiglio consultivo dei Procuratori europei (Ccpe) sui rapporti tra il pubblico ministero e i mezzi di informazione.
“La trasparenza e la comprensibilità dell’azione giudiziaria sono valori che discendo no dal carattere democratico dell’ordinamento e sono correlati ai principi d’indipendenza e autonomia della magistratura nonché a una moderna concezione della responsabilità dei magistrati”, è il principio espresso dalle Linee guida per l’organizzazione degli uffici giudiziari ai fini di una corretta comunicazione istituzionale adottate dal Consiglio superiore della magistratura l’11 luglio 2018. È auspicabile che il rapporto con i giornalisti sia rapido e continuo. Gli orientamenti in materia di comunicazione istituzionale su procedimenti penali, adottati dalla Procura generale della Corte di Cassazione l’8 aprile 2022, prevedono - nel pieno rispetto delle prerogative di ciascun Procuratore - che l’informazione sia “completa ed efficace; dunque, anche rapida e continuativa”.

LE LINEE GUIDA DEL CSM

Anche le linee guida del Csm invitano a tener conto delle esigenze di “tempestività”, oltre che di “correttezza ed efficacia” dell’informazione. La continuità del rapporto è necessaria alle procure, e alle Forze dell’Ordine, tanto quanto ai giornalisti. “Le forze dell’ordine e il pubblico ministero possono, informando i media sui procedimenti in corso, ed in particolare sulle inchieste, ottenere informazioni dal pubblico, aumentando così l’efficacia del sistema di giustizia”, nota il Parere del Ccpe. Solo un rapporto continuo e aperto con i giornalisti, nella loro attività quotidiana, permette ai Procuratori di conoscere le peculiarità del lavoro dei media e di aver chiari quali processi, e per quali motivi, sono di effettiva rilevanza pubblica. È auspicabile quindi che l’informazione sia in ogni caso completa.
L’informazione deve essere completa, spiegano gli Orientamenti, anche perché non va “abbandonata alla disponibilità delle parti private, nel corso del procedimento; parti per le quali non è invece posto alcun obbligo di rispetto di canoni seppur minimi di correttezza dell’informazione”. I comunicati decisamente lacunosi, privi dei nomi delle imprese e delle persone, che sono stati emessi in questi primi mesi di applicazione delle nuovenorme non rispettano lo spirito della legge. È auspicabile che l’interpretazione delle norme eviti in ogni caso la burocratizzazione dei flussi di informazione.
La Cassazione ritiene che le nuove norme si applichino all’”informazione istituzionale” e solo a questa. Le linee interpretative emesse da ciascuna Procura dovrebbero precisare questo elemento, anche a favore delle forze dell’Ordine, alle quali dovrebbe essere esplicitamente attribuita, in modo da evitare timori e rischi di procedimenti disciplinari, tutta l’attività di informazione che esuli dall’informazione istituzionale delle Procure. Il documento della Cassazione ritiene inoltre che soltanto la conferenza stampa, e non il comunicato “deve essere motivata con atto a parte in cui si dia conto dell’interesse pubblico specificamente ravvisato che giustifica la stessa”.
È auspicabile che sia garantita la possibilità di verificare le informazioni raccolte da altre fonti, anche allo scopo di rettificare eventuali false informazioni. Non si può rendere impossibile ai giornalisti l’attività, in genere molto rapida, di verifica delle informazioni raccolte altrove. “La comunicazione diretta con il giornalista è certamente lecita, e potrebbe anche configurarsi come doverosa”, ritengono gli Orientamenti della Cassazione che pure non riescono a tener conto fino in fondo del problema del disallineamento tra i tempi dei media e quelli del processo.
Nel caso in cui queste verifiche non fossero possibili o fossero ostacolate, si giungerebbe a un’altra conseguenza paradossale: le norme e la loro interpretazione impedirebbero alla ​Procura e alle forze dell’Ordine di ridurre il rischio di diffusione di notizie scorrette o, peggio, di alimentare “processi mediatici” sulla base di informazioni distorte, con evidenti danni reputazionali di coloro che siano coinvolti in un processo. È auspicabile che dall’ambito dell’informazione istituzionale delle Procure siano escluse espressamente le notizie che non fanno parte, o non fanno ancora parte, di indagini.

LA CRONACA GIUDIZIARIA

La cronaca giudiziaria va distinta dalla cronaca nera, che spesso avviene in luoghi pubblico o aperti al pubblico o con modalità che possono facilmente essere conosciuti dai cittadini i quali hanno, in questi casi , diritto e necessità rafforzati di avere informazioni corrette. L’esigenza di rapidità del lavoro giornalistico, la necessità di garantire un’informazione accurata e corretta, rende opportuno autorizzare in via generale le forze dell’ordine a dare le informazioni necessarie a facilitare il compito dei giornalisti, con una particolare attenzione a coloro che si occupano di giornalismo televisivo, radiofonico, fotografico o facciano comunque uso di queste modalità di comunicazione.
Il rischio è quello di alimentare inconsapevolmente flussi di informazione non controllata da parte di persone prive della necessaria professionalità e dei diritti e dei doveri rafforzati derivanti dallo status di giornalista iscritto all’Ordine. È auspicabile che la struttura degli uffici della Procura sia adattata alle nuove esigenze di informazione. Nei limiti delle risorse disponibili l’attività di comunicazione istituzionale deve essere appropriata, soprattutto nelle procure più grandi, al ruolo che l’informazione riveste sempre più in tutta l’attività processuale, dalle indagini alla sentenza. Le esperienze straniere prevedono magistrati con funzioni di press judge o Justizpressesprecher - come anche le norme italiane sembrano prefigurare - che possono avvalersi di portavoce e consulenti esterni per la comunicazione.

LA CREAZIONE DI POSTI DI PORTAVOCE GIUDIZIARIO

Deve essere incoraggiata la creazione di posti di portavoce giudiziario o di servizi stampa e comunicazione sotto la responsabilità dei tribunali o sotto il controllo dei consigli superiori della magistratura o di altre autorità indipendenti”, nota del resto la Raccomandazione Rec (2010)12 del Comitato dei ministri del Consiglio d’Europa agli stati membri, sul tema dell’indipendenza, efficacia e responsabilità dei giudici, adottata il 17 novembre 2010. Analoga raccomandazione appare nel rapporto “Public Confidence and the Image of Justice– Report 2017- 2018” , approvato a Lisbona il 1° giugno 2018 dall’ENCJ ( European Network of Councils for the Judiciary). È auspicabile che siano resi disponibili tutti gli atti depositati (e non secretati).
La pubblicazione di un comunicato stampa, l’indizione di una conferenza stampa, o anche un flusso sufficientemente forte di richieste di verifica delle informazioni dovrebbe far scattare, per via interpretativa, qualcosa di simile a una presunzione di richiesta di accesso agli atti, da parte di giornalisti appositamente accreditati, prevista dall’articolo 116 del Codice di procedura penale. È anche auspicabile che gli atti siano messi a disposizione in formato elettronico - non tutti i giornalisti interessati devono essere considerati o devono recarsi fisicamente nel territorio del circondario - e che siano rivisti, come principio generale, i costi a favore di tutte le parti evitando così discriminazioni sia per l’accesso alla giustizia sia per la libertà di informazione. L’obiettivo dovrebbe essere quello della pubblicazione di tutti gli atti (non secretati) depositati e non solo di quelli ostensibili.

LA RESPONSABILITÀ DEI GIORNALISTI E IL RUOLO DELL’ORDINE

Il mondo del giornalismo deve dare il suo contributo a una corretta applicazione del principio di presunzione di innocenzaanche al di fuori delle aule delle procure e dei tribunali. Nella consapevolezza - che deve essere chiara ai giornalisti come a magistrati, avvocati e giuristi - che alla responsabilità penale, oggetto del principio dipresunzione di innocenza, si affiancano, e vanno ben distinte, diverse e più ampie responsabilità politiche, sociali e morali, che possono essere oggetto di accurata valutazione critica da parte dell’opinione pubblica anche in base ai fatti individuati come elementi di prova nel corso delle indagini o accertanti nel corso del processo penale e anche nel caso in cui si giunga a un proscioglimento degli imputati. L’Ordine dei giornalisti della Lombardia, da parte sua, intende prendere alcune iniziative. L’Ordine richiamerà tutti i colleghi al rispetto esatto delle regole deontologiche previste dal Testo unico dei doveri del giornalista non solo sul tema della presunzione di innocenza, in modo da ridurre il danno reputazionale del coinvolgimento in un processo, ma anche su quello del rispetto della figura del condannato dopo il processo, con l’obiettivo di evitare quello che è stato chiamato il qualunquismo dei mezzi di informazione di massa.

LE SCUOLE DI GIORNALISMO

L’Ordine inviterà le scuole di giornalismo della Lombardia ad ampliare le ore di lezione dedicate al diritto penale e al diritto processuale penale e alla criminologia in modo da approfondire, con esercitazioni pratiche, le modalità corrette per seguire le attività di indagine e i processi e per leggere le carte processuali, anche alla luce dell’elevato numero di errori giudiziari nel nostro Paese, e a trattare con la dovuta dignità le figure degli indagati, degli imputati e dei condannati, alla luce della normativa italiana e comunitaria e delle più avanzate conclusioni della criminologia.
L’Ordine organizzerà, nell’ambito dell’offerta di corsi e percorsi di formazione continua, lezioni su questi temi allo scopo di sviluppare ulteriormente la professionalità dei giornalisti già attivi nella cronaca giudiziaria e nella cronaca nera e alla più ampia platea dei giornalisti che in qualsiasi momento possono essere chiamati a occuparsi di questi temi. L’Ordine si attiverà, e si rende disponibile, per favorire il più ampio dibattito su tutti gli aspetti del principio della presunzione di innocenza tra giornalisti, magistrati, avvocati, forze dell’ordine, imputati, condannati e cittadini. L’Ordine continuerà a vigilare sull’applicazione dei principi della presunzione di innocenza e a monitorare le modalità di interpretazione delle norme del decreto legislativo, anche delle singole procure, con l’aiuto della Commissione interna sulla presunzione di innocenza istituita a giugno 2022.

r.w.

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b) la cancellazione, la trasformazione in forma anonima o il blocco dei dati trattati in violazione di legge, compresi quelli di cui non è necessaria la conservazione in relazione agli scopi per i quali i dati sono stati raccolti o successivamente trattati;

c) l'attestazione che le operazioni di cui alle precedenti lettere a) e b) sono state portate a conoscenza, anche per quanto riguarda il loro contenuto, di coloro ai quali i dati sono stati comunicati o diffusi, eccettuato il caso in cui tale adempimento si rivela impossibile o comporta un impiego di mezzi manifestamente sproporzionato rispetto al diritto tutelato.

Le richieste andranno rivolte al titolare del trattamento, anche attraverso l'indirizzo di posta elettronica privacy@prealpina.it, specificando il Vostro nome per intero ed il Vostro indirizzo e-mail.

CONDIZIONI GENERALI DI VENDITA

 

1. Denominazione del sito, titolarità del nome a dominio. Definizioni.

1.1 Le presenti Condizioni Generali di Vendita ("Condizioni") disciplinano l'offerta e la vendita di prodotti come infra definiti, tramite il sito web www.prealpina.it (in seguito anche "Sito") da parte de la Società Editoriale Varesina S.p.a., con sede legale in (21100) Varese, Via Tamagno, 13, (C.F. e P.Iva 00237060124) (in seguito anche "SEV" o “Venditore”).

1.2 Il Sito è di proprietà di SEV, mentre il soggetto titolare del corrispondente nome a dominio è la società La Prealpina S.r.l., con sede legale in (21100) Varese, Via Tamagno, 13, C.F. e P.Iva 01620270122.

 

2. Ambito di applicazione delle presenti Condizioni.

2.1 L'offerta e la vendita dei beni posti in vendita sul Sito (in seguito anche il/i “Prodotto/i”) costituiscono un contratto a distanza disciplinato dal Capo I, Titolo III (artt. 45 e ss.) del Decreto Legislativo 6 settembre 2005, n. 206 ("Codice del Consumo") e dal Decreto Legislativo 9 aprile 2003, n. 70, contenente la disciplina del commercio elettronico.

2.2 Le presenti Condizioni Generali di Vendita si applicano a tutti i contratti conclusi con S.e.v. attraverso il Sito (in seguito anche il/i “Contratto/i”).

2.3 Le presenti Condizioni Generali di Vendita possono essere modificate in ogni momento. Eventuali modifiche e/o nuove condizioni saranno in vigore dal momento della loro pubblicazione sul Sito. Gli utenti sono, pertanto, invitati ad accedere con regolarità al Sito ed a consultare, prima di effettuare qualsiasi acquisto, la versione più aggiornata delle Condizioni Generali di Vendita.

2.4 Le Condizioni Generali di Vendita applicabili sono quelle in vigore alla data di invio dell'Ordine e sono disponibili in lingua italiana.

2.5 Le presenti Condizioni Generali di Vendita non disciplinano la vendita di prodotti da parte di soggetti diversi da SEV che siano presenti sul Sito tramite link, banner od altri collegamenti ipertestuali. Prima di effettuare transazioni commerciali con tali soggetti l’utente è tenuto, pertanto, a verificare le condizioni di vendita adottate da quest’ultimi. SEV non è responsabile per la fornitura di servizi e/o per la vendita di prodotti da parte di tali soggetti. Sui siti web consultabili tramite tali collegamenti, il Venditore non effettua alcun controllo e/o monitoraggio. SEV non è, pertanto, responsabile per i contenuti di tali siti, né per eventuali errori e/o omissioni e/o violazioni di legge da parte degli stessi.

2.6 L’utente è tenuto a leggere attentamente le presenti Condizioni Generali di Vendita che, SEV, mette a sua disposizione alla pagina del Sito indicata nella clausola 2.3) che precede e di cui gli è consentita la memorizzazione e la riproduzione, nonché tutte le altre informazioni che il Venditore gli fornisce sul Sito, sia prima, che durante la procedura di acquisto.

 

3. Identificazione del soggetto venditore

3.1 I Prodotti acquistati sul Sito sono offerti, distribuiti e venduti da SEV, che è, pertanto, l'unica controparte dell’utente che intenda acquistare uno o più Prodotti tramite il Sito ed è quindi:

(i) il soggetto a cui, l’utente, indirizza il proprio Ordine al fine di accettare l'offerta e concludere il Contratto;

(ii) il soggetto che assume, nei confronti dell’utente, gli obblighi di natura precontrattuale derivanti dall'offerta;

(iii) il soggetto che conclude, con l’utente, il Contratto, assumendone i relativi obblighi e diritti. Il Contratto concluso tramite il Sito deve, quindi, ritenersi concluso tra l’utente e SEV.

 

4. Acquisti sul Sito

4.1 L'acquisto dei Prodotti sul Sito avviene previa registrazione, ai sensi della clausola 5) che segue, ed è consentito sia ai consumatori (in seguito anche “Consumatori/e”), che ai professionisti (in seguito anche “Professionisti/a”), così come definiti all’art. 3, primo comma, lett. a) e c) del Codice del Consumo. Alle persone fisiche l'acquisto è consentito solo a condizione che, le stesse, abbiano compiuto gli anni diciotto.

4.2 il Venditore si riserva il diritto di rifiutare o cancellare gli ordini che provengano:

(i) da un utente con cui esso abbia in corso un contenzioso legale;

(ii) da un utente che abbia in precedenza violato le presenti Condizioni e/o le condizioni e/o i termini del Contratto con SEV;

(iii) da un utente che sia stato coinvolto in frodi di qualsiasi tipo ed, in particolare, in frodi relative a pagamenti con carta di credito;

(iv) da utenti che abbiano rilasciato dati identificativi falsi, incompleti o, comunque, inesatti.

 

5. Registrazione al Sito

5.1 La registrazione al Sito è gratuita. Per registrarsi al Sito l’utente deve compilare l’apposito modulo presente alla sezione del Sito “Crea un nuovo account” inserendo il proprio nome, cognome, indirizzo, data di nascita, un indirizzo e-mail ed una password e cliccare sul tasto [Crea un Account].

5.2 La registrazione al Sito, tramite l'apertura di un account personale denominato "My Account", consente, all’utente registrato (in seguito anche "Utente Registrato"), di:

- salvare e modificare i propri dati;

- accedere a tutte le informazioni relative agli ordini ed ai resi;

- seguire lo stato dell'ordine;

- gestire i propri dati personali ed aggiornarli in qualsiasi momento;

- usufruire dei servizi dedicati che potranno essere di volta in volta attivati dal Venditore;

- esprimere il consenso al trattamento dei propri dati personali per l'invio, da parte di SEV, di newsletter.

5.3 L’indirizzo e-mail e la password indicate dall’utente al momento della registrazione al Sito (in seguito anche le “Credenziali”) devono essere conservate con estrema cura ed attenzione. Esse possono essere utilizzate solo dall’utente e non possono essere cedute, se non previo consenso di quest’ultimo, a soggetti terzi. L’utente s’impegna, pertanto, a mantenerle segrete ed ad assicurarsi che nessun terzo vi abbia accesso. Quest’ultimo si impegna, inoltre, ad informare immediatamente SEV nel caso in cui sospetti, o venga a conoscenza, di un uso indebito o di un’indebita divulgazione delle stesse.

5.4 L’Utente Registrato garantisce che le informazioni personali fornite durante la procedura di registrazione al Sito sono complete e veritiere e si impegna a tenere, il Venditore, indenne e manlevato da qualsiasi danno, obbligo risarcitorio e/o sanzione derivante da e/o in qualsiasi modo collegata alla violazione delle regole sulla registrazione al Sito o sulla conservazione delle Credenziali.

 

6. Informazioni dirette alla conclusione del Contratto.

6.1 In conformità al Decreto Legislativo 9 aprile 2003, n. 70 recante disposizioni in materia di commercio elettronico, SEV informa l’utente che:

(i) per concludere il contratto di acquisto di uno o più Prodotti sul Sito, l’utente deve completare l’ordine in formato elettronico e trasmetterlo a SEV, in via telematica, seguendo le istruzioni che compariranno, di volta in volta, sul Sito (in seguito anche l’”Ordine/i”);

(ii) il Contratto è concluso quando l'Ordine perviene al server di cui SEV si serve;

(iii) prima di procedere alla trasmissione dell'Ordine, l’utente potrà individuare e correggere eventuali errori di inserimento dei dati seguendo le istruzioni presenti sul Sito o modificare l'Ordine stesso;

(iv) successivamente alla trasmissione dell'Ordine relativamente ad uno o più Prodotti, l’utente può modificare il proprio Ordine accedendo all'area "I miei ordini" e seguendo le istruzioni del Sito, fino a quando, nella predetta area, non verrà indicato che l'ordine non è più modificabile, poiché il Prodotto è in preparazione per la spedizione, fatto in ogni caso salvo il proprio diritto di recesso ai sensi della clausola n. 16. che segue.

(v) una volta registrato l'Ordine, il Venditore invierà all’utente, all'indirizzo di posta elettronica indicato, la conferma dell'Ordine (in seguito anche “Conferma d’Ordine”) contenente: un collegamento ipertestuale (in seguito anche “link”) alle presenti condizioni generali di vendita pubblicate sul Sito ed applicabili al Contratto, le informazioni relative alle caratteristiche essenziali del Prodotto acquistato, l'indicazione dettagliata del prezzo, del mezzo di pagamento utilizzato, delle spese di consegna e degli eventuali costi aggiuntivi, nonché le informazioni sul diritto di recesso;

(vi) l'Ordine sarà archiviato nella banca dati del Venditore per il tempo necessario all’esecuzione dello stesso e, comunque, nei termini di legge. Gli elementi essenziali dell'Ordine saranno riportati nella Conferma d'Ordine. L’Utente Registrato, inoltre, potrà accedere al proprio modulo d'ordine, consultando la sezione "I miei ordini" presente nel Sito.

6.2 La lingua a disposizione degli utenti per la conclusione del Contratto è l'italiano. Il servizio clienti del Venditore è in grado di comunicare con gli utenti nella medesima lingua.

 

7. Informazioni sui Prodotti e disponibilità di quest’ultimi.

7.1 I Prodotti presenti sul Sito sono disponibili ed acquistabili fino a loro esaurimento: per questo potranno essere accettati solo Ordini nei limiti stabiliti dalla quantità dei prodotti disponibili.

7.2 I Prodotti offerti sul Sito sono quelli illustrati nella sezione del Sito denominata “STORE” al momento della effettuazione dell'Ordine da parte dell’utente.

7.3 La disponibilità dei Prodotti sul Sito viene continuamente monitorata ed aggiornata. Tuttavia, a causa di contemporanei acquisti sul Sito, è possibile, per questioni tecniche, che il Prodotto, anche se accompagnato dalla dicitura "Disponibile " risulti, dopo la trasmissione dell'Ordine, di disponibilità non immediata.

7.4 Qualora il Prodotto risultasse non più disponibile per le ragioni indicate alla clausola 7.3 che precede, ovvero, negli altri casi di sopravvenuta indisponibilità del Prodotto, fatti salvi i diritti attribuiti all'utente dalla legge, ed, in particolare, dal Capo XIV del Titolo II del Libro IV del Codice Civile, SEV avviserà immediatamente l’utente tramite e-mail. In tali casi, l’utente sarà, quindi, legittimato a risolvere immediatamente il Contratto, salvo il diritto al risarcimento del danno, ai sensi e per gli effetti di quanto previsto dall'art. 61, IV e V comma, del Codice del Consumo. In alternativa e fermo restando tale diritto, l’utente potrà accettare una delle seguenti proposte del Venditore:

(i) qualora sia possibile un riassortimento del Prodotto, una dilazione dei termini di consegna, con indicazione, da parte di SEV, del nuovo termine di consegna del Prodotto riassortito;

(ii) qualora non sia possibile un riassortimento del Prodotto, la fornitura di un prodotto diverso, di valore equivalente o superiore, previo pagamento, in quest'ultimo caso, della differenza e previa espressa accettazione dell’utente. Quest’ultimo è tenuto a comunicare tempestivamente la propria scelta al Venditore nel momento in cui verrà contattato dall'assistenza clienti di quest’ultimo.

7.5 Nel caso in cui l’utente si avvalga del diritto di risoluzione di cui all'art. 61, IV e V comma, Codice del Consumo ed il pagamento dell'importo complessivo dovuto, costituito dal prezzo del Prodotto, dalle spese di consegna, se applicate, e da ogni altro eventuale costo aggiuntivo, come risultante dall'Ordine stesso (in seguito anche "Importo Complessivo Dovuto") sia già avvenuto, SEV effettuerà il rimborso dell'Importo Complessivo Dovuto senza indebito ritardo ed, in ogni caso, entro il termine di 15 (quindici) giorni lavorativi dall'invio dell'Ordine.

7.6 L'importo del rimborso di cui alla clausola n. 7.5 che precede, sarà comunicato all’utente via e-mail. Nel caso di pagamento mediante carta di credito, l’Importo Complessivo Dovuto sarà accreditato sullo stesso mezzo di pagamento utilizzato dall’utente per l'acquisto. Eventuali ritardi nell'accredito possono dipendere dall'istituto bancario, dal tipo di carta di credito o dalla soluzione di pagamento utilizzata.

7.7 Nel caso di Ordini aventi ad oggetto una pluralità di Prodotti (in seguito anche "Ordine Multiplo"), qualora la sopravvenuta indisponibilità riguardi solo taluni dei Prodotti oggetto dell'Ordine Multiplo, fatti salvi i diritti attribuiti all’utente dalla legge ed, in particolare, dal Capo XIV del Titolo II del Libro IV del Codice Civile e, fatta salva l'applicazione delle clausole 7.4 e 7.5 che precedono, qualora la sopravvenuta indisponibilità riguardi tutti i Prodotti oggetto dell'Ordine, il Venditore avviserà immediatamente l’utente tramite e-mail.

7.8 Nei casi indicati nella precedente clausola, l’utente sarà legittimato a risolvere immediatamente il Contratto, limitatamente al Prodotto e/o ai Prodotti divenuti non disponibili, salvo il diritto al risarcimento del danno, ai sensi e per gli effetti di quanto previsto dall'art. 61, quarto e quinto comma, del Codice del Consumo. In alternativa e fermo restando tale diritto, l’utente potrà accettare una delle seguenti proposte di SEV:

(i) qualora sia possibile un riassortimento dei Prodotti oggetto dell'Ordine Multiplo divenuti indisponibili, una dilazione dei termini di consegna relativamente a tali Prodotti, con indicazione del nuovo termine di consegna degli stessi;

(ii) qualora non sia possibile un riassortimento del Prodotto e/o dei Prodotti divenuti indisponibili, la fornitura, in sostituzione dei Prodotti oggetto dell'Ordine Multiplo divenuti indisponibili, di prodotti diversi, di valore equivalente o superiore, previo pagamento, in quest'ultimo caso, della differenza e previa espressa accettazione dell’utente. Quest’ultimo è tenuto a comunicare tempestivamente la propria scelta a SEV. nel momento in cui verrà contattato dall'assistenza clienti di quest’ultima

7.9 Nel caso in cui l’utente si avvalga del diritto di risoluzione di cui all'art. 61, IV e V comma, Codice del Consumo, il Contratto avente ad oggetto il Prodotto e/o i Prodotti divenuti indisponibili sarà risolto parzialmente, limitatamente a tale/i Prodotto/i con conseguente restituzione, qualora sia già stato versato, dell'importo dovuto in relazione a tali Prodotti ed ogni altro eventuale costo aggiuntivo dovuto in relazione specifica a tali Prodotti (in seguito anche "Importo Parziale Dovuto"); la risoluzione dell'intero Ordine Multiplo sarà possibile solo nel caso di evidente e comprovata accessorietà dei Prodotti oggetto dell'Ordine Multiplo divenuti indisponibili rispetto agli altri Prodotti oggetto dell'Ordine Multiplo disponibili.

7.10 L'Importo Parziale Dovuto in relazione al Prodotto/i divenuto/i indisponibile/i, sarà rimborsato senza indebito ritardo all’utente ed, in ogni caso, entro il termine di 15 (quindici) giorni lavorativi dall'invio dell'Ordine. L'importo del rimborso sarà comunicato all’utente via e-mail. Nel caso di pagamento mediante carta di credito, tale importo sarà accreditato sullo stesso mezzo di pagamento utilizzato dall’utente per l'acquisto. Eventuali ritardi nell'accredito possono dipendere dall'istituto bancario, dal tipo di carta di credito o dalla soluzione di pagamento utilizzata.

 

8. Prezzi

8.1 I prezzi sono espressi in Euro (€) ed includono l'Imposta sul Valore Aggiunto (IVA) vigente.

8.2 Al fini dell'acquisto è necessario considerare valido il prezzo visualizzato al momento della registrazione dell'Ordine: per questo, in caso di abbassamento del valore, all’utente, non verrà riconosciuta nessuna differenza su quanto già pagato.

8.3 SEV si riserva il diritto di poter modificare i prezzi in qualsiasi momento. Infine, i prezzi presenti sulla scheda prodotto non sono da considerarsi comprensivi delle spese di spedizione, che l’utente potrà trovare indicate sul Sito.

 

9. Ordini di acquisto.

9.1 Una volta ultimata la procedura di registrazione di cui alla clausola 5. che precede, l’utente dovrà selezionare uno o più Prodotti di cui intenda effettuare l'acquisto, inserendoli in un "carrello" virtuale, di cui potrà sempre visualizzare il contenuto prima di procedere all'inoltro dell'Ordine.

9.2 Cliccando sul tasto “Vai alla Cassa” presente alla pagina del Sito denominata “Carrello”, l’utente darà avvio alla procedura di inoltro dell'Ordine. Nella fase di formulazione dell'Ordine e fino al suo effettivo inoltro l’utente avrà, comunque, la possibilità di rivedere i dati inseriti cliccando sul tasto "Indietro", così da individuare e correggere eventuali informazioni errate.

9.3 Cliccando sul tasto "Ordina ora", al termine della procedura avviata ai sensi della precedente clausola 9.2, l’utente effettuerà l'inoltro dell'Ordine nei confronti del Venditore. All’inoltro dell’Ordine da parte dell’utente seguirà tempestivamente conferma da parte di SEV riguardo al ricevimento dell’Ordine medesimo, tramite l'invio di una e-mail sull'account di posta elettronica comunicato dall’utente. Con l'invio di tale e-mail, il Venditore provvederà, altresì, a comunicare all’utente se l'Ordine possa essere accettato o meno (in seguito anche “Conferma d’Ordine”).

9.4 SEV avrà facoltà di accettare o meno gli Ordini ricevuti senza che, in caso di mancata accettazione, l’utente possa avanzare diritti o pretese nei confronti del Venditore ad alcun titolo. L'Ordine si intenderà, in ogni caso, accettato e conseguentemente il Contratto concluso al momento in cui l’utente riceverà, sul proprio indirizzo di posta elettronica, la Conferma d’Ordine.

9.5 Nel caso di pagamento mediante carta di credito o bonifico bancario, SEV effettuerà la spedizione dei Prodotti solo dopo aver ricevuto conferma del buon esito del pagamento dell'Importo Complessivo Dovuto.

9.6 La proprietà dei Prodotti s’intenderà trasferita all’utente al momento della spedizione, da intendersi come il momento di consegna del Prodotto al vettore (in seguito anche "Spedizione"). Il rischio di perdita o danneggiamento dei Prodotti, per causa non imputabile a SEV, invece, dovrà intendersi trasferito all’utente, quando quest’ultimo, od un terzo dallo stesso designato e diverso dal vettore, entra materialmente in possesso dei Prodotti.

 

10. Modalità di pagamento

10.1 Le modalità di pagamento disponibili sono Carta di Credito e Bonifico Bancario. Perché l'acquisto sul Sito vada a buon fine, è necessario che l’utente dia conferma di accettazione dei cookies.

10.2 Carta di credito: il Sito accetta pagamenti con CartaSi, Visa, VisaElectron, PostePay e Mastercard. Prima di procedere all'acquisto é necessario assicurarsi presso la banca emittente che la carta sia abilitata agli acquisti on-line, oltre che ricordarsi di inserire correttamente tutti i dati e di possedere la password dei circuiti di sicurezza Verified By Visa e SecurCode by Mastercard a seconda della carta di credito utilizzata. Scegliendo il pagamento con Carta di Credito, l'importo viene addebitato direttamente sulla carta al momento dell'accettazione dell'Ordine.

10.3 Usare la carta di credito per acquisti on-line è un metodo pratico e sicuro. Il Sito s’impegna a mantenere la sicurezza delle informazioni concernenti sia la carta di credito, sia i dati personali grazie alla soluzione KeyClient. Tutti i dati sensibili vengono criptati durante la trasmissione con la tecnologia SSL (Secure Sockets Layer) adottata in tutto il mondo come la più sicura. Tutti i dati sono poi archiviati in server sicuri e lontani da possibili connessioni Internet. Resta comunque onere dell’utente verificare che il suo browser sia compatibile con la tecnologia SSL per portare a termine l'Ordine.

10.4 Bonifico Bancario: l’utente dovrà effettuare il bonifico entro 3 (tre) giorni dalla data dell’Ordine. In caso ciò non si verificasse, l’Ordine verrà annullato ed i Prodotti messi nuovamente a disposizione per l’acquisto da parte di altri Clienti. L’utente che non abbia provveduto ad effettuare il bonifico potrà venire contattato dal servizio clienti del Venditore al fine di chiarire se la causa del mancato accredito sia da imputarsi alla volontà dell’utente di non confermare l’acquisto od ad altra causa.

Dati per il bonifico:

IBAN : IT 85 D 03069 22805 1000 0000 1490

Causale: l’utente dovrà indicare nella causale del bonifico la data ed il numero dell’Ordine, reperibili nella Conferma d’Ordine.

 

11. Pagamento presso in uno dei punto di ritiro con contanti, carta di credito, bancomat.

11.1 Nel caso in cui l’utente scelga, come modalità di consegna dei Prodotti, la Consegna presso uno dei punti di ritiro indicati alla successiva clausola 15, il pagamento dei Prodotti può essere effettuato, presso tale punto di ritiro, al momento del ritiro mediante contanti, carta di credito o bancomat. Le carte di credito utilizzabili sono MasterCard, Visa e PagoBancomat.

11.2 Il Prodotto sarà consegnato solo nel caso in cui, il soggetto che effettua il ritiro, sia anche il titolare della carta di credito da utilizzare per il pagamento.

 

12. Fatturazione

12.1 La fattura commerciale sarà disponibile accedendo all'area "My Account" presente sul Sito, ovvero, sarà inviata in formato PDF su richiesta dell’utente. Durante il procedimento di acquisto sarà, pertanto, richiesto all’utente di fornire i dati per la fatturazione.

12.2 Per l’emissione della fattura faranno fede le informazioni all'uopo fornite dall’utente che egli dichiara e garantisce essere rispondenti al vero, rilasciando a SEV ogni e più amplia manleva al riguardo.

 

13. Tempi e modalità di consegna

13.1 La consegna dei Prodotti acquistati sul Sito è effettuata in Italia ed all'estero all'indirizzo di spedizione indicato, dall’utente, nell’Ordine ed è a carico di quest’ultimo in base alle tariffe indicate nella sezione del Sito “Spese e tempi di spedizione”.

13.2 Tutte le informazioni richieste per la consegna devono essere completate, dall’utente, in modo accurato. SEV non è, pertanto, responsabile per la mancata consegna a causa di indirizzo di consegna o numero di telefono errati. Tutti i costi aggiuntivi derivanti da complicazioni nella consegna o mancata consegna saranno, in questi casi, addebitati direttamente all’utente.

13.3 Nel riepilogo dell’Ordine e, quindi, prima che l’utente proceda alla trasmissione dello stesso, sarà indicato il prezzo totale dell’Ordine, con separata indicazione delle spese di consegna e di ogni altra eventuale spesa aggiuntiva. Tale totale, che sarà indicato all’utente anche nella e-mail di conferma dell’Ordine, costituirà l’importo totale dovuto dall’utente in relazione al/ai Prodotto/i.

13.4 La consegna dei Prodotti acquistati sul Sito potrà avvenire, a scelta dell’utente: i) all’indirizzo postale specificato dall’utente nell’Ordine (“Consegna a Domicilio”) o ii) presso uno dei punti di ritiro di cui alla successiva clausola 15 selezionato, dall’utente, durante il procedimento di acquisto (“Consegna presso il Punto di Ritiro"). In tale ultimo caso la consegna è da intendersi gratuita.

 

14. Consegna a Domicilio.

14.1 Nel caso di Consegna a Domicilio, i Prodotti acquistati sul Sito saranno inviati e consegnati all’indirizzo postale indicato dall’utente nell’Ordine tramite corriere incaricato dal Venditore o tramite Poste Italiane.

14.2 L’utente prende atto che il ritiro del Prodotto è un suo preciso obbligo derivante dal Contratto. Pertanto, ove la consegna non dovesse andare a buon fine per assenza del destinatario o per causa a quest’ultimo imputabile, il Contratto potrà intendersi risolto di diritto, ai sensi e per gli effetti di cui all’art. 1456 c.c., ove l’utente non provveda al ritiro del Prodotto nel termine di 7 (sette) giorni di calendario decorrenti dal secondo giorno successivo all’avviso di passaggio del corriere od, in caso di consegna da parte di Poste Italiane, nel termine di 30 giorni di calendario decorrenti dal secondo giorno successivo al tentativo di consegna da parte dell’incaricato di quest’ultima.

14.3 A seguito della risoluzione di diritto di cui alla clausola 14.2 che precede, SEV sarà tenuta a rimborsare, all’utente, l’Importo Complessivo Dovuto se da quest’ultimo già pagato, detratte le spese della Consegna non andata a buon fine, le spese di giacenza, le spese di restituzione ed ogni altra eventuale spesa in cui essa sia incorsa a causa della mancata consegna dovuta all’assenza del destinatario che verranno, in ogni caso, quantificate dalla stessa SEV.

14.4 Il Venditore non si assume alcuna responsabilità per il ritardo nella consegna delle merci, causati da malfunzionamenti del servizio postale e/o del corriere e/o in caso di forza maggiore come eventi naturali, scioperi, congestione traffico e periodi di particolare picco.

14.5 Se i Prodotti consegnati non sono conformi a quanto ordinato per natura, qualità o quantità, l’utente ha facoltà di segnalare il difetto entro 14 (quattordici) giorni dalla ricezione del bene.

 

15. Consegna presso un punto di ritiro

15.1 A scelta dell’utente i Prodotti acquistati potranno essere consegnati presso uno dei punti di ritiro attivati dal Venditore (“Punto di ritiro” od, al plurale, “Punti di Ritiro”) indicati , nel dettaglio, all’indirizzo internet www.prealpina.it/contatti/pubblicita.

15.2 Ove l’utente intendesse selezionare la modalità di consegna prevista alla clausola 15.1 che precede, lo stesso, dovrà selezionare, durante la procedura di acquisto, l'opzione "Ritiro presso il Punto di Ritiro" e scegliere il Punto di Ritiro presso il quale desidera che sia effettuata la consegna. Per ogni Punto di Ritiro sono indicati l'indirizzo, il numero di telefono e gli orari di apertura.

15.3 Il Prodotto potrà essere ritirato dall’utente dal lunedì al venerdì, nell’orario di apertura del Punto di Ritiro, escluse le festività nazionali. In caso di ordine prepagato, per ritirare il Prodotto, l’utente dovrà fornire al personale del Punto di Ritiro il numero dell’Ordine di acquisto ed esibire, a richiesta, un documento di identità. In caso di Ordine con pagamento da effettuarsi al momento del ritiro presso il Punto di Ritiro, l’utente dovrà indicare il numero d’Ordine, fornire un documento di identità e provvedere al pagamento mediante una delle modalità indicate alla clausola n. 11. che precede. Qualora non possa provvedere al ritiro personalmente, l’utente potrà delegare un terzo per iscritto. La delega dovrà essere accompagnata dalla copia del documento d’identità dell’utente medesimo e del soggetto delegato, nonché contenere l’indicazione del numero dell’ordine di acquisto.

15.4 L’utente ha l'obbligo di ritirare il Prodotto entro 7 (sette) giorni dalla ricezione della Conferma d’Ordine. Qualora l’utente non adempia a tale obbligo, il Contratto potrà intendersi risolto di diritto, ai sensi e per gli effetti di cui all’art. 1456 c.c.. Per effetto della risoluzione l'Ordine sarà, quindi, annullato e SEV procederà al rimborso dell'Importo Complessivo Dovuto, se già pagato dall’utente.

 

16. Diritto di recesso

16.1 Le vendite di prodotti via Internet sono disciplinate dal D.Lgs 206/2005 (Codice del Consumo) e dal D.Lgs 21 febbraio 2014, n. 21, che attua la Direttiva 2011/83/UE sui diritti dei Consumatori.

L’utente ha il diritto di recedere dal Contratto, restituendo il Prodotto acquistato ed ottenendo il rimborso dell’intera spesa sostenuta.

Nel caso di acquisto di beni, il Consumatore dispone di un periodo di 14 (quattordici) giorni decorrenti dal momento in cui acquisisce il possesso fisico del bene.

16.2 L’utente potrà esercitare il diritto di recesso inviando a SEV, prima della scadenza del termine per il recesso, una comunicazione scritta ed esplicita, indicando, come riferimento, il numero d'Ordine riportato nella Conferma d’Ordine). L'indirizzo per la comunicazione è: SEV S.p.a., Via Tamagno, 13, (21100) Varese, oppure via e-mail all’indirizzo abbonamenti@prealpina.it.

16.3 Ai sensi dell’art. 55, secondo comma, del Codice del Consumo, l’utente non avrà diritto di recesso nei seguenti casi:

i) contratto di servizi dopo la completa prestazione del servizio se l’esecuzione è iniziata con l’accordo espresso dell’utente e con l’accettazione della perdita del diritto di recesso a seguito della piena esecuzione del contratto da parte di SEV;

ii) fornitura di beni o servizi il cui prezzo è legato a fluttuazioni nel mercato finanziario che il professionista non è in grado di controllare e che possono verificarsi durante il periodo di recesso;

ii) fornitura di prodotti confezionati su misura o personalizzati;

iii) prodotti che per loro stessa natura, non possono essere rispediti o rischiano di deteriorarsi od alterarsi rapidamente;

iv) fornitura di beni sigillati che non si prestano ad essere restituiti per motivi igienici o connessi alla protezione della salute e sono stati aperti dopo la consegna;

v) la fornitura di registrazioni audio o video sigillate o di software informatici sigillati che sono stati aperti dopo la consegna;

vii) la fornitura di giornali, periodici e riviste ad eccezione dei contratti di abbonamento per la fornitura di tali pubblicazioni;

vi) fornitura di contenuto digitale (audiovisivo o software) mediante un supporto non materiale se l’esecuzione è iniziata. Con l’invio dell’Ordine l’utente dichiara di avere preso atto della presente clausola e dichiara di acconsentire, in tal caso, alla perdita del diritto di recesso.

16.4 Il diritto di recesso, inoltre, non può essere esercitato dall’utente qualora il prodotto non sia integro, ovvero:

- in mancanza dell’imballo originale;

- in assenza di elementi integranti del prodotto;

- per danneggiamento del prodotto causato dall’utente.

 

17. Restituzione dei Prodotti.

17.1 Per restituire i Prodotti a seguito dell’esercizio del diritto di recesso l’utente ha tempo 14 (quattordici) giorni dalla consegna del prodotto per contattare il servizio clienti per aprire la procedura del reso.

17.2 Il servizio clienti organizzerà la procedura del reso, che dovrà essere spedito dall’utente a SEV S.p.a. – ufficio abbonamenti, Via Tamagno, 13, (21100) Varese.

17.3 I Prodotti devono essere restituiti adeguatamente tutelati nella loro confezione originale, in perfette condizioni per la rivendita (non usurati, danneggiati o sporcati dall’utente). I costi ed i rischi legati alla restituzione dei Prodotti sono a carico del mittente.

17.4 I rimborsi saranno effettuati entro 14 (quattordici) giorni dal ricevimento della merce dal Venditore, previa comunicazione IBAN dell’utente. Il rimborso comprende il prezzo di acquisto dei prodotti ordinati e delle spese di spedizione sostenute, con l'eccezione delle spese di spedizione per la restituzione del Prodotto, che rimangono di competenza dell’utente. Il rimborso sarà effettuato mediante accredito sul conto bancario dell’utente.

 

18. Responsabilità.

18.1 Le fotografie ed i testi dei Prodotti presenti sul Sito sono a puro titolo esemplificativo e potrebbero essere difformi dai Prodotti medesimi o modificate senza alcun preavviso. Di conseguenza SEV non può essere ritenuta responsabile per eventuali errori derivanti da queste immagini o testi illustrativi.

18.2 SEV non può essere ritenuta comunque responsabile per violazione del presente Contratto in caso di mancanza od indisponibilità del Prodotto in ragione di cause di forza maggiore, guasti, interruzioni o sciopero totale o parziale dei servizi postali e trasporti e/o delle telecomunicazioni.

 

19. Proprietà intellettuale

19.1 Tutte le informazioni riportate sul Sito, tutti i marchi riprodotti nel Sito, tutti i programmi e/o tecnologie previste in relazione ai Prodotti e, più in generale, tutto o parte del Sito stesso, sono riservati e protetti. È vietato riprodurre marchi e loghi in uso dal Sito: l’utente inoltre s’impegna a non copiare, modificare, tradurre, riprodurre, diffondere, vendere, pubblicare, valorizzare e diffondere in altro modo in un formato diverso in forma elettronica o di altro tipo in tutto o in parte le informazioni (anche parziali) presenti sul Sito.

 

20. Privacy

20.1 I dati comunicati dall’utente necessari all’esecuzione del Contratto sono trattati in conformità alle disposizioni del D.Lgs. n. 196/2003 in materia di “Protezione dei dati personali”. Conformemente all'impegno ed alla cura che SEV dedica alla tutela dei dati personali, l’utente viene informato sulle modalità, finalità e ambito di comunicazione e diffusione dei Suoi dati personali e sui suoi diritti, in conformità all'art. 13 del D.Lgs. n. 196/2003.

20.2 Per offrire all’utente servizi personalizzati previsti dal Sito e in qualità del titolare del trattamento, SEV deve trattare alcuni dati identificativi per l'Erogazione del Servizio. In particolare i dati sono Dati di Navigazione, Cookies e Dati personali. Per ulteriori informazioni al riguardo consulta la sezione "Dati e Privacy" presente sul Sito.

 

21. Giurisdizione e Foro competente.

21.1 Il Contratto è soggetto al diritto italiano e la lingua del presente Contratto è la lingua italiana.

21.2 In caso di controversia il Foro competente è quello di Varese. Tuttavia, qualora l’utente dovesse rivestire la qualità di Consumatore, ai sensi delle disposizioni in materia di consumo e della disposizione di cui all’art. 1469 bis c.c., il Foro competente è quello del luogo in cui l’utente risiede.

 

21. Servizio Clienti.

21.1 Per qualsiasi informazione relativa all’Ordine inviare una e-mail a abbonamenti@prealpina.it, indicando come oggetto dell'e-mail il tipo di richiesta (per esempio: "problema tecnico"), utilizzando il proprio indirizzo e-mail di registrazione e spiegando brevemente il problema.

21.2 Tali riferimenti non sono utilizzabili per ordinare i prodotti del Sito.