IL PROCESSO
Luca è morto due volte
Ambulante rimasto ucciso a Legnano in una sparatoria. La Corte: verità inafferrabile. E la Procura rinuncia all'appello

"La sentenza di primo grado non ammette dubbi: la verità nel caso dell’omicidio di Luca Melluso, ferito a morte a Legnano nel corso di una sparatoria nella notte fra il 20 e il 21 luglio 2007, è rimasta inafferrabile. Non lo dico io, ma lo hanno scritto i giudici della prima Corte d’Assise nelle motivazioni della sentenza con la quale sono stati assolti tutti e sei gli imputati".
Con queste argomentazioni, il sostituto procuratore generale Giulio Benedetti ha ufficialmente rinunciato all’appello nel processo davanti ai giudici della seconda Corte d’Assise d’Appello che vedeva imputati per rissa aggravata dall’evento morte quattro albanesi e due calabresi protagonisti della rissa al termine della quale sull'asfalto di via XX Settembre restò il corpo senza vita di Melluso, professione ambulante.
Una scelta obbligata, a detta del rappresentante della pubblica accusa, che ha avuto come conseguenza diretta la dichiarazione da parte della Corte d’Appello della conferma della sentenza della Corte d’Assise del dicembre 2009 che dispose un’assoluzione collettiva. Resta così ufficialmente senza colpevoli un omicidio che pure aveva scosso profondamente Legnano.
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