STORIA DA BATTICUORE
Lucia e Severino, amore a “lumino” di candela
Legati da 35 anni, i due custodi vivono al cimitero di Belforte a Varese
Lucia e Severino tutte le sere cenano a lume di candela. Non le candele di un ristorante o di una festa romantica, ma quelle del cimitero di Belforte, che illuminano silenziosamente le lapidi e le storie di chi non c’è più.
È un’immagine che sembra simbolica, ma racconta davvero la loro vita all’interno di quel luogo di memoria e silenzio, che per loro è diventato casa e quotidianità. Là dove per molti il tempo finisce, per loro scorre tranquillo, con il ritmo delle giornate e delle stagioni.
UN INCONTRO SPECIALE
Lei si chiama Lucia Oliva, è originaria di Salerno, ha 66 anni e lavora oggi al cimitero monumentale di Giubiano come operaia specializzata, una sorta di custode sempre presente, che tutti conoscono e a cui tutti si rivolgono. Minuta, energica, occhi chiari e un sorriso che si apre facilmente: Lucia ha l’aria di chi sa affrontare la vita con forza e ironia.
Lui è Severino Paluzzi, della provincia di Terni e di quattro anni più giovane, custode del cimitero di Belforte, riservato e gentile, più silenzioso, ma con lo stesso senso di dedizione che li unisce da trentacinque anni. «Ci siamo conosciuti sul treno - racconta Lucia -. Io andavo a Milano, lui è salito a Busto. Abbiamo parlato un po’, poi ognuno ha preso la sua strada». Dopo qualche tempo si sono ritrovati e, da allora, i due non si sono più lasciati. Hanno cambiato alcune case, fino a stabilirsi a Belforte, proprio sopra gli uffici cimiteriali, dove vivono insieme.
Leggi l’articolo completo sulla Prealpina di sabato 1 novembre
© Riproduzione Riservata


