AUTO AIUTO
Ludopatia, esperti per guarire
«Occorre un soccorso esterno. Con le feste malati più fragili»

Nel periodo delle feste natalizie il disagio e la sofferenza interiore si acuiscono. Nell’ultima settimana Franco Arlati che, insieme con l’amico Vittorio, che preferisce l’anonimato, ha fondato otto anni fa, a Varese, il Gruppo di Auto Aiuto per guarire dalla dipendenza dal gioco d’azzardo, ha ricevuto una raffica di telefonate. «Tanti si rivolgono a noi perché disperati, distrutti dalla ludopatia - spiega Franco -, che è una vera e propria malattia e non un “vizio” come spesso si ritiene, senza conoscere a fondo la situazione. Noi aiutiamo queste persone, mettendo a loro disposizione la nostra stessa esperienza di ex-giocatori. Infatti il principio dell’auto aiuto si basa proprio su questo, ovvero sulla testimonianza di persone che hanno seguito uno stesso percorso, prima nella dipendenza e nella distruzione di sé e della propria famiglia, poi nell’impegno e nella faticosa uscita da questo tunnel, di cui spesso, soprattutto all’inizio del recupero, non si riesce a intravvedere l’uscita».
Attualmente sono circa 25 gli iscritti all’associazione varesina. In parte persone che sono “guarite” e si impegnano ad aiutare gli altri, mentre alcuni sono ancora troppo fragili per mettersi al servizio altrui. «Una volta che ci hanno contattato, è necessario seguire programmi precisi - prosegue Franco -, ma il messaggio che noi vogliamo veicolare è che, alla fine, dalla ludopatia si può guarire. Ci si può liberare da questa dipendenza, ma mai da soli».
Importanti, a questo scopo, sono sia il Sert che il Gruppo di Auto Aiuto. «Collaboriamo con tutti i Sert della provincia, soprattutto con quelli di Arcisate e Cittiglio - si sottolinea - e, nei nostri stessi programmi, siamo stati in parte guidati da Vincenzo Marino, ex-direttore del Sert di Varese».
La ludopatia è una malattia sempre più diffusa e “trasversale”, che non fa distinzioni di sesso, età o ceto sociale. «E’ un virus molto distruttivo, perché disintegra la personalità e anche i legami familiari». Il giocatore compulsivo un tempo frequentava i casinò, mentre ora esistono metodologie più subdole di dipendenza, dal momento che gli ambienti deputati al gioco d’azzardo sono assai più quotidiani e facilmente occultabili. «Il giocatore accanito può frequentare una sala gioco, ma può anche semplicemente acquistare i gratta e vinci, o giocare comodamente da casa facendo uso di un pc o di uno smartphone». I volontari varesini si riuniscono il lunedì, dalle 21 alle 22.30, in uno spazio messo a disposizione dai frati cappuccini in viale Borri 109. Qui vengono effettuate terapie di gruppo di carattere “spirituale” e si svolgono incontri informativi. Vista la vasta diffusione della dipendenza da gioco d’azzardo in prossimità del confine italo-svizzero, il Gruppo di Auto Aiuto è attivo anche nel Comune di Lavena Ponte Tresa, dove si riunisce il venerdì dalle 21 alle 22.30. «Chiunque si trovi in difficoltà può rivolgersi al nostro numero, sempre attivo, il 3276655120 - conclude Franco -, oppure può fare riferimento alla nostra pagina facebook».
© Riproduzione Riservata