IL MESTIERE
In Ticino sempre più prostitute italiane
Indagine della polizia cantonale: diminuisce il numero delle lucciole ma aumenta quello delle connazionali

Diminuiscono le prostitute, ma aumentano quelle di nazionalità italiana. È questo lo scenario descritto da Teseu, la sezione della polizia cantonale ticinese che si occupa di prostituzione.
Secondo i dati comunicati, nel 2017, in Canton Ticino, sono 281 le donne che svolgono il “mestiere più antiche del mondo”, rispetto alle 300 dell’anno precedente.
La nazionalità più rappresentata è quella della Romania, col 61% e seguono le italiane (27%). Queste ultime consolidano ampiamente il secondo posto, visto che l’anno precedente si erano fermate al 20%.
A distanza siderale (4%) ci sono le spagnole e poi, via via, tutte le altre nazionalità.
Teseu rende noto di aver effettuato, sia nei locali autorizzati sia negli appartamenti, 224 controlli di persone. Fra queste, 20 donne, in possesso di un’autorizzazione per attività lucrativa indipendente di breve durata valida o senza permessi di lavoro per stranieri, hanno omesso di annunciarsi alla Polizia cantonale oppure praticavano la prostituzione in esercizi pubblici.
Per loro è scattata la denuncia per l’esercizio illecito della prostituzione. Inoltre il numero degli appartamenti attivi a disposizione delle professioniste del sesso è stabile, stimabile a 97 per il 2017 (95 nel 2015 e 92 nel 2016) e la maggior parte di essi è concentrata nei principali centri urbani.
Infine, i saloni di massaggio erotico rilevati nel 2017 sono 10, i locali notturni ammontano a 15, 10 dei quali nel Sottoceneri, vale a dire vicino al confine con l’Italia. Si tratta dei locali dove si trova la stragrande maggioranza delle prostitute. Con le italiane sugli scudi.
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