IL RICONOSCIMENTO
Il premio a Luigi Ganna, campione “senza fine”
I discendenti del varesino primo vincitore del Giro d’Italia hanno ritirato il Trofeo Senza Fine a Livigno e lo hanno portato a Varese. A realizzarlo Gazzetta e Rcs

Da oggi Luigi Ganna ha il suo Trofeo Senza Fine. Senza fine come l’amore che unisce la gente al ciclismo, da anni, da generazioni. Un salto indietro nel tempo ci ha riportato a quel maggio del 1909 che ha consacrato Ganna nell’Olimpo dei grandi. Il primo vincitore del Giro d’Italia, un varesino, uno dei primi campioni che ha conosciuto il ciclismo. A Livigno, sotto una nevicata incessante che sembrava quasi celebrare questa giornata epica, i discendenti di Ganna hanno ritirato il prestigioso premio che La Gazzetta dello Sport ed Rcs Sport hanno deciso di realizzare per omaggiare la memoria di colui che, per primo, ha scritto il suo nome sull’albo d’oro della corsa del popolo. Una spirale che si alza dalla base e si allarga in cerchi sempre più ampi. Il secondo trofeo postumo dopo il primo realizzato per Marco Pantani. Incisi i nomi dei primi dieci eroi del Giro 1909, in cima il primo classificato: Luigi Ganna. Adesso, Varese, ha il suo Trofeo Senza Fine. La magia della corsa rosa.
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