LA DENUNCIA
«Col coprifuoco strage di animali»
La spiegazione: volpi e caprioli attratti dal poco traffico tornano in strada e vengono investiti

Il coprifuoco può essere pericoloso per gli animali: dalle 23 alle 5 del mattino le automobili non circolano se non per improrogabili esigenze, eppure gli animali selvatici presenti nei boschi vicino alle grandi dorsali stradali continuano a morire.
«Ma è mai possibile che ci sia un massacro di animali selvatici sulle nostre strade? Nello spazio di sei giorni abbiamo raccolto quattro volpi e questa meravigliosa capriola ci è stata portata ieri sera. Tutti purtroppo hanno perso la vita e io non posso tacere perché è una vera strage e non solo nella nostra zona».
La zona, partendo dal fondo, è quella del Luinese e a parlare è Giancarlo Galli, pensionato dell’agenzia delle dogane svizzere da molti anni residente in Italia, titolare del Rifugio Animali Felici di Brissago Valtravaglia.
Meno auto, più animali morti, un paradosso che ha una sua spiegazione.
«Premetto che non butto la croce addosso a nessuno - spiega l’animalista conosciuto anche come «Il Noè ticinese» - ma qualche ragionamento va fatto. Il coprifuoco stabilito da Regione Lombardia per una giusta causa crea una minore presenza di traffico veicolare per le strade: penso alle statali e provinciali che si intersecano da Luino a Germignaga, da Maccagno a Luino, da Germignaga a Mesenzana o ancora tra Ponte Tresa e Cremenaga. Accade che la tranquillità sulle carreggiate che è osservata anche dalle bestiole intelligenti le invogli ad uscire a cercare cibo o acqua, a spostarsi da soli o in un gruppo. Così, nel momento in cui l’auto passa - sicura di non trovare ostacoli - l’autista si trova spiazzato e, sempre più spesso, l’animale selvatico finisce sotto le ruote».
Galli ammette di essere stato chiamato diverse volte la mattina, scaduto il coprifuoco, perché in realtà è quella l’ora che nasconde maggiori insidie.
«Sì, è così - riferisce - e da qui nasce la volontà mia e del mio gruppo di fare un appello a tutti gli automobilisti: qualche lavoratore in ritardo alle 5 del mattino, alla riapertura del traffico, forse può cercare di recuperare qualche minuto pur rimanendo nei limiti di velocità consentiti ma questo, in tale periodo, può essere problematico perché gli animali selvatici tendono a rimanere di più ai bordi delle strade, finanche in piccoli quartieri delle città, come nel caso delle volpi attratte non solo dal mangiare ma anche dal silenzio. Fate attenzione automobilisti, rallentate nei punti dove la strada che percorrete taglia in due punti di folta vegetazione, in curve veloci e forse cieche, frenate se vedete ombre accanto agli alberi perché potrebbe non essere un capo isolato. Io questa settimana sono stato sollecitato per gli interventi e, come a marzo scorso, questo aumento corrisponde proprio ai provvedimenti di chiusura del traffico automobilistico».
Galli racconta di aver portato gli animali in grandi studi veterinari e cliniche per tentare di salvare loro i la vita ma non è servito a nulla.
L’appello alla prudenza, naturalmente, lo rivolge forte anche in virtù dei danni che gli stessi automobilisti possono riportare, anche se è più raro. Il rifugio sui monti luinesi ospita decine di specie animali per un totale di oltre 400 esemplari. Dai cinghiali ai falchi, dalle capre ai maialini tibetani passando per cavalli e volpi. Quelle salvate almeno.
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