LAGO
I tedeschi ci amano
In tanti lasciano la caparra ad alberghi e B&B, regalo da clienti affezionati nonostante le vacanze annullate

«Diversi clienti tedeschi non stanno chiedendo indietro la caparra per le vacanze prenotate sul Lago Maggiore».
L’annuncio, che getta un po’ di luce nel momento nero del turismo, arriva da Franco Vitella, presidente di Ascom Luino. Come capita spesso, infatti, i vacanzieri tedeschi prenotano con ampio anticipo le loro vacanze. In questo caso, come avviene ormai da anni e in un mercato continuamente in crescita, moltissimi avevano bloccato una camera sul Verbano per la tarda primavera. Ora, arrivati nei pressi del weekend o della settimana di vacanza, è saltato tutto.
In questi casi, talvolta, si chiede indietro la caparra che, solitamente, viene restituita se si riesce ad affittare la stanza a qualcun altro. Stavolta, però, con gli spostamenti interregionali bloccati, almeno in Italia, fino al 3 giugno, anche qualsiasi tipo di vacanza è bloccata. Eppure, molti tedeschi, non solo non hanno chiesto indietro i soldi ma, addirittura, hanno scritto alle strutture ricettive di tenersela senza problemi: «Molti Bed and breakfast – spiega Vitella - con prenotazioni ante-Covid, hanno ricevuto questa splendida cortesia da parte dei tedeschi. Berlinesi, bavaresi e tutti gli altri hanno scritto dicendo di spostare la data del loro arrivo e che torneranno dopo la riapertura delle frontiere. Un gran bel gesto ma, d’altronde, i tedeschi ci amano e l’hanno dimostrato ancora una volta».
Insomma, c’è chi fa causa all’albergo per vacanza rovinata a causa di una doccia che non funziona benissimo e chi lascia sul piatto del denaro nel momento più nero di chi era pronto ad accoglierli.
D’altronde basta vedere cosa succede ogni estate al San Gottardo e sul Brennero, con caterve di veicoli targate “Germania” che valicano le Alpi e vengono al caldo, fermandosi sempre di più anche in quello che rappresenta il “mare” più vicino ai confini germanici, ovvero i laghi alpini, fra cui il Maggiore. E così diventa fondamentale che, perlomeno entro il 3 giugno, venga contenuta la pandemia e si riescano a riaprire le frontiere anche con la Svizzera. «I valichi chiusi – conclude il presidente di Ascom Luino - ci penalizzano a tutti i livelli. I nostri alberghi più connotati per la clientela tedesca non hanno messo in pista una data di apertura. Speriamo ci siano sviluppi in positivo».
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