L’OPERA
Serve una strada per Monteviasco
Magrini: «La Provincia è pronta a investire, i sindaci decidano».

La strada Piero-Lozzo, tra Curiglia con Monteviasco e Maccagno con Pino e Veddasca, è al centro ormai da settimane di una serie di missive tra Provincia e Comuni coinvolti.
Quelli di Maccagno e Curiglia in primis, dove insiste la strada agro-silvo-pastorale che andrebbe trasformata in strada provinciale, e quelli di Agra, Dumenza e Tronzano, che esprimono dubbi sull’utilità dell’opera ed auspicano approfondimenti geologici.
Marco Magrini, consigliere delegato alla viabilità di Villa Recalcati che ha seguito l’iter di questa strada anche in qualità di ex presidente di Comunità Montana Valli del Verbano, prova a disinnescare le polemiche non senza chiarire alcuni punti e lo fa scrivendo nuovamente ai sindaci interessati.
Secondo Magrini è chiaro il pensiero di questi primi cittadini: non ritengono l’opera prioritaria ma, questo è il suo rammarico, nemmeno hanno presentato progetti alternativi oppure «opere ritenute di maggior priorità per il territorio - sostiene il consigliere - meritevoli di interesse e considerazione da parte della Provincia di Varese nell’interesse della collettività più ampia».
Rispetto gli studi geologici già compiuti e quelli che gli stessi sindaci desiderano siano fatti, si dice stupito. «Mi sembra evidente - precisa - che per opere del genere si eseguano preliminarmente studi di fattibilità. Quello fatto nel 2012 da Idrogea non è certo ostativo ad affrontare un problema che mi pare non riguardi un solo Comune ma due Valli. Aggiungo di più: lo studio citato dai tre sindaci, se possibile, è la prova che già da allora c’era la volontà di verificare e realizzare le opere necessarie per rendere percorribile la strada forestale esistente. Ecco perché entro il 2015 sono stati compiuti i primi interventi di sistemazione delle zone più critiche realizzando micropali, cordoli, reti in aderenza dei versanti e prime opere di regimentazione delle acque superficiali, eliminando di fatto una prima parte delle problematiche riscontrate».
Il consigliere mette nero su bianco che alcune problematiche emerse dallo studio del 2012 sono state trattate, «mentre altre dovranno essere verificate nuovamente per capire come affrontarle e risolverle nell’ambito del nuovo progetto non essendo state oggettivamente dichiarate incompatibili con una nuova strada».
C’è insomma ricerca di condivisione tra Provincia, Comunità Montana e Comuni interessati per quest’opera che da Villa Recalcati ritengono possa essere non solo utile ma anche sostenibile rispetto all’ambiente. «Sono per una “politica del fare” - conclude Magrini - concentrata sui bisogni del territorio. Sia chiaro a tutti, noi ci siamo detti disposti a notevoli investimenti per un’opera di indubbio e preziosissimo impatto per l’intera economia della Valle. Saranno i sindaci a dire di no?»
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