ITALIA-SVIZZERA
Due eserciti, prove di calamità
In preparazione grandi manovre sul confine per una simulazione nel 2022

Ha suscitato molta curiosità la presenza di una decina di militari, tra ufficiali e sottufficiali che giravano per il paese in mimetica: in molti hanno chiamato il sindaco Fabio Passera per sapere cosa stesse succedendo. La ridda di ipotesi andava dalla bomba ritrovata nel bosco a una celebrazione in memoria di caduti del passato.
«Nulla di tutto questo – ha spiegato ieri, venerdì 19 febbraio, il sindaco– bensì una visita programmata di militari in previsione dell’esercitazione che si terrà tra il 13 e il 18 giugno 2022 e che vedrà impegnato l’esercito italiano e in contemporanea l’esercito svizzero. Si tratta di simulazioni di catastrofi, calamità, che avviene periodicamente tra le due forze armate in fascia di confine e che questa volta è capitata dalla nostra parte».
Spiega che per la parte italiana di “Odescalchi 2022”, nome dell’operazione, potrebbero essere coinvolti circa 350 uomini mentre per la parte svizzera sul territorio italiano, si parla di circa un centinaio di unità. L’anticipo con cui ci si sta muovendo, il primo incontro si è tenuto in Svizzera, nel novembre 2019, è dovuto alla complessità dal punto di vista logistico che vedrà numerosi uomini e mezzi intervenire.
«Oltre ai rispettivi corpi – prosegue il sindaco – che per parte italiana saranno coordinati dagli alpini di Bolzano, vi sarà la supervisione anche della Protezione civile lombarda e della Provincia di Varese. Per cui sarà un contesto civile in cui avverrà questa esercitazione ma entro il quale si muoveranno anche militari e il sindaco avrà un ruolo di coordinamento di tutte queste attività per la parte civile. Verrà simulato un grave incidente nelle nostre zone, qualcosa che potrebbe riguardare un blocco sia stradale che ferroviario e quindi l’unico approdo sarebbe dal lago, quindi con un ruolo importante del genio-pontieri italiano che metterebbero in campo una serie di attività destinate a dare supporto logistico alla popolazione».
Il primo cittadino narra di una esercitazione ad alti livelli, che potrebbe essere anche una occasione per stilare accordi futuri tra i due eserciti. Ribadisce che saranno coinvolti anche Comuni vicini perché la logistica non è assolutamente una banalità: si spostano numeri importanti, colonne mobili militari e della protezione civile, cucine da campo, tende, insomma sarà un evento per tutta la provincia.
«Come si porrà in questa vicenda il Covid – conclude - non si sa ma vogliamo sperare che tra un anno e qualche mese saremo tutti vaccinati. Se si riterrà necessario, da quel che ho inteso, si sposterà l’evento ma per il momento stiamo lavorando tutti per arrivare puntuali e preparati a tale data. Abbiamo due confini di Stato che ci uniscono, non dividono, alla Svizzera e rapporti speciali con il Comune di Gambarogno con il quale abbiamo parlato più volte dei motivi che ci tengono uniti quali ferrovia, frontalieri, sicurezza, strada, lago, navigazione».
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